Retinopatia del prematuro, l’importanza dello Screening neonatale

Autore: Dott. Ruggiero Paderni

I nati prematuri rischiano la Retinopatia ma, grazie alla diagnosi precoce, lo sviluppo della retina può essere salvaguardato e la patologia curata con la Terapia laser

La Retinopatia del pretermine (o ROP) è una grave Patologia retinica che colpisce i nati prematuri con un rischio di incidenza tanto maggiore quanto minore è il peso del neonato alla nascita. Lo sviluppo tecnologico dei reparti di terapia intensiva ha determinato negli ultimi anni un progressivo incremento delle nascite precoci, con un conseguente aumento della malattia. È dunque di fondamentale importanza ricorrere allo Screening precoce in età neonatale ed è per questo che, in accordo con le Linee Guida internazionali, molte regioni hanno adottato dei protocolli standardizzati di controlli periodici presso specifici Centri di riferimento al fine di giungere con più efficacia e tempestività ad una diagnosi corretta, attuando i trattamenti terapeutici idonei nei tempi appropriati.

Cos’è la Retinopatia del prematuro?

La ROP è una malattia appartenente al gruppo delle Retinopatie ischemiche/vasoproliferative.
La crescita della retina normalmente si arresta intorno al primo mese di vita mentre nei nati prematuri può proseguire oltre, con fenomeni anomali di neovascolarizzazione ossia di proliferazione di capillari.
Normalmente la proliferazione fisiologica dei vasi retinici è guidata da alcuni fattori di crescita, rilasciati in presenza di un ambiente carente di ossigeno (ipossico); lo sviluppo della retina è determinato proprio dalle cellule retiniche che cominciano a differenziarsi grazie al consumo di energia.
Nel neonato prematuro, invece, i fattori di crescita vengono inibiti dalla presenza di un ambiente iperossico (saturo di ossigeno) e ciò provoca un arresto della vascolarizzazione. Si crea quindi una netta demarcazione tra la retina vascolarizzata e la periferia ischemica. Quest’ultima, a sua volta, stimola la formazione di nuovi vasi che, negli stadi terminali della malattia, possono contribuire a provocare il distacco della retina.

Possibili cause

Non sono ancora ben chiare le motivazioni che impediscono alla retina di svilupparsi correttamente. In passato era stata ipotizzata una correlazione con l’ossigeno utilizzato nelle incubatrici delle unità di terapia intensiva neonatale; tuttavia in tempi più recenti le ipotesi sono state completamente rivisitate e non si è ancora giunti ad una teoria univoca. In ogni caso è oramai prassi comune non fare un uso eccessivo di ossigeno per il supporto dei nati prematuri.
La medicina neonatale ha sicuramente compiuto molti passi in avanti nella gestione dei neonati prematuri ma è fondamentale garantire una crescita equilibrata e controllata del bimbo, monitorando scrupolosamente la somministrazione di ossigeno e la nutrizione.

Classificazione della ROP

La malattia viene classificata in base alla localizzazione, all’estensione e allo stadio (gravità) secondo i criteri proposti dall’International Classification of Retinopathy of Prematurity (ICROP) nel 2015.
La forma più aggressiva solitamente colpisce neonati con peso alla nascita estremamente basso (inferiore ai 700g) ed età gestazionale inferiore a 26 settimane.


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