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Pericardite, quando il cuore si infiamma

Autore: Dott. Giuseppe Musca

La Pericardite Acuta è un’infiammazione della membrana che avvolge il cuore e può presentarsi sia come patologia singola oppure nel corso di altre malattie

Con il termine “Pericardite” intendiamo l’Infiammazione del Pericardio che è la membrana che avvolge il Cuore. Il Pericardio, grazie alla sua conformazione, permette al Cuore di svolgere i suoi tipici movimenti di contrazione e rilasciamento che avvengono ad ogni battito cardiaco, evitando attrito e soprattutto facilitando gli stessi movimenti del Cuore.

Può essere acuta o cronica

Il Pericardio può infiammarsi sia in forma acuta (nel giro di qualche giorno e fino a meno di 6 settimane) che in forma cronica, con modalità più lenta e durata superiore a 6 mesi, e può evolvere sia verso l’adesione dei due foglietti della membrana del Pericardio, sia verso la formazione di cicatrici fra i due foglietti. E’ facile comprendere come in queste due forme di infiammazione cronica, i due foglietti pericardici impediscono al cuore di svolgere liberamente i suoi movimenti.
In questo articolo parleremo solo della Pericardite Acuta, nelle sue varie cause e forme, perché è quella più frequente e perché presenta alcune caratteristiche più interessanti per il pubblico. La Pericardite Acuta è quindi una malattia che insorge acutamente ed è caratterizzata da una forte infiammazione dei due foglietti pericardici. Può presentarsi in tutte le età e colpisce sia gli uomini che le donne.

Perché il Pericardio si infiamma?

L’infiammazione del Pericardio può riconoscere diverse cause: infezioni oppure in corso di malattie di altri organi (insufficienza renale cronica, ecc.) oppure associata a patologie immunologiche. Schematicamente elenchiamo le cause della Pericardite Acuta:

  • Pericardite acuta in soggetti che soffrono di Malattie autoimmunitarie, come il Lupus sistemico, la Malattia di Sjogren, l’Artrite Reumatoide, la Sclerodermia, la Gotta, ecc, oppure secondarie all’assunzione di alcuni farmaci oppure in corso di AIDS; queste forme rappresentano il 5% di tutte le Pericarditi Acute;
  • la Tubercolosi può essere la causa in un altro 5%;
  • la Pericardite acuta può presentarsi anche in soggetti che hanno già un tumore a livello di qualunque organo o un Linfoma e queste rappresentano un altro 5%;
  • alcuni casi di Pericardite acuta (peraltro rarissimi) riconoscono come causa batteri spesso atipici e produttori di pus (Pericardite acuta purulenta);
  • nel restante 80-85% la causa della Pericardite acuta non è individuabile con certezza; la diagnosi, comunque, viene posta solo dopo aver escluso con le appropriate indagini, tutte le forme citate in precedenza; bisogna anche sottolineare che molte di queste forme sono causate da virus (virus influenzali e parainfluenzali, Adenovirus, Coxsachie virus, Parvovirus B17, ecc.) molto diffusi nell’ambiente e responsabili di infezioni respiratore o gastrointestinali; ecco perché questa forma viene definita anche “Pericardite Acuta Idiopatica o Virale”.

 

Quali sono i sintomi?

Generalmente la febbre è un sintomo presente, a volte elevata, associata a malessere generale, dolori articolari diffusi e soprattutto è presente dolore al petto. Il dolore al petto assume la caratteristica di modificarsi con la posizione del torace e con il respiro (si allevia nella posizione seduta e inclinando in avanti il torace); spesso il dolore può irradiarsi verso le spalle e rende difficoltoso il respiro quasi bloccandolo. Altri sintomi possono essere la tosse secca ed i comuni sintomi del raffreddore.
In presenza di questi disturbi bisogna quindi rivolgersi al proprio Medico o in Ospedale, poiché un’adeguata visita clinica completa, insieme ai sintomi sopradetti, può far porre diagnosi di Pericardite acuta. Infatti, alla auscultazione del cuore, il Medico riscontra un segno caratteristico rappresentato dagli “sfregamenti pericardici”. Significa che la superficie interna dei due foglietti pericardici, per effetto della forte infiammazione, diventano ruvidi e quindi, durante i movimenti del cuore, producono, oltre al dolore, dei tipici rumori detti “sfregamenti” che noi auscultiamo ponendo il fonendoscopio sul petto del paziente. Alcune volte gli sfregamenti non si ascoltano o perché i due foglietti non sono diffusamente ruvidi oppure perché l’infiammazione ha prodotto all’interno dei foglietti pericardici del liquido per cui i due foglietti non sfregano durante la contrazione del cuore.

Quali indagini è necessario fare?

Se il Medico ha riscontrato gli sfregamenti pericardici vuol dire che i disturbi accusati sono da riferire all’infiammazione dei foglietti pericardici. Ma certamente, sia nel caso della presenza degli sfregamenti e sia nel caso che questi non vengono auscultati (spesso gli sfregamenti sono molto fugaci e possono essere evidenziati dallo stesso Medico a distanza di qualche ora), bisogna effettuare obbligatoriamente altre indagini sia per confermare la diagnosi, sia per individuare la causa della Pericardite Acuta. E’ bene sottolineare che il sintomo principale del dolore al petto può essere espressione di tante malattie anche gravi (come l’Infarto Acuto del Miocardio) per cui è importante e con molta sollecitudine rivolgersi al Medico che effettuerà tutte le specifiche indagini.
Gli esami per confermare la diagnosi di Pericardite Acuta sono:

  • l’elettrocardiogramma (in caso di Pericardite mostra delle tipiche alterazioni che si modificano in rapporto all’evoluzione della malattia);
  • l’ecocardiogramma (mostra l’eventuale presenza di liquido fra i due foglietti pericardici, detto “versamento pericardico”, l’esame identifica anche la quantità di liquido);
  • gli esami di laboratorio per evidenziare l’aumento degli indici di infiammazione (VES, PCR, Emocromo, ecc.).

Quando la diagnosi è stata confermata, è fondamentale eseguire una serie di altri esami, mirati e specifici, per arrivare alla causa che ha provocato l’infiammazione acuta del Pericardio e quindi all’eventuale patologia principale che è alla base della Pericardite. Solo quando sono state escluse alcune cause poco frequenti, possiamo dire che si tratta di una “Pericardite Acuta Idiopatica o Virale”.


 

E’ necessario ricoverarsi?

E’ sempre consigliato il ricovero in Ospedale, non solo per la certezza della diagnosi ma anche per l’appropriata terapia e per seguire l’evoluzione della malattia.
La gravità della Pericardite Acuta dipende dall’entità dell’eventuale versamento presente e la prognosi è in rapporto alla malattia di base. Quando l’infiammazione forma un abbondante liquido all’interno dei due foglietti (versamento), questo limita i movimenti del cuore, lo comprime e alcune volte provoca proprio il cosiddetto “tamponamento del cuore”. La forma di Pericardite Acuta Idiopatica o Virale ha sempre un decorso benigno e l’infiammazione regredisce; tuttavia in un’alta percentuale (fino al 30%) può recidivare, anche a distanza di tempo, e possono verificarsi anche più episodi nello stesso anno e questo indipendentemente dalla terapia effettuata negli episodi precedenti. E’ importante sapere, inoltre, che la Pericardite Acuta Idiopatica o Virale, anche se caratterizzata da possibili recidive, ha una prognosi ottima e non evolve mai nella forma cronica.
In alcuni casi, l’infiammazione acuta del Pericardio può estendersi agli organi vicini e quindi può associarsi una Pleurite (infiammazione della pleura) o una Miocardite quando l’infiammazione coinvolge il muscolo cardiaco che è avvolto dal Pericardio.

Come si cura?

Le forme di Pericardite Acuta che abbiamo descritto, soprattutto quella Idiopatica o Virale, risentono bene dei farmaci antiinfiammatori (FANS), della colchicina e del cortisone. In caso di origine tubercolare o da batteri, si associano gli specifici farmaci antibatterici e antitubercolari. Quando il versamento pericardico è abbondante e può essere causa di tamponamento cardiaco, si ricorre alla “pericardiocentesi” (aspirazione del liquido mediante uno specifico ago, sotto il controllo ecocardiografico e senza anestesia). In alcuni casi selezionati e recidivanti, si effettua un intervento chirurgico di asportazione parziale del Pericardio (pericardiectomia parziale). Sia in età pediatrica che durante la gravidanza non vi sono sostanziali differenze sulla gestione della malattia, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico.     

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