Autore: Prof.ssa Maria Paola LandiniDott. Giuliano Furlini

 

Chi è a rischio

A rischio sono i tossicodipendenti che si scambiano le siringhe, gli omosessuali maschi, i detenuti (per l’elevata prevalenza, all’interno degli istituti penitenziari, di omosessualità e di uso di droghe iniettabili), ma anche i contatti familiari e sessuali con persone infette e tutti coloro che si sottopongono a pratiche come i tatuaggi, piercing, manicure, pedicure, ecc. che possono essere eseguiti con strumenti non sterili. È a rischio anche il personale sanitario. Ogni anno in Europa 304.000 operatori sanitari sono soggetti ad almeno una lesione percutanea derivata da oggetto tagliente contaminato con HBV e, in assenza di vaccinazione o profilassi post-esposizione, corrono un rischio di contrarre l’infezione pari al 20- 40%.

Come si manifesta

Il periodo di incubazione è molto variabile ma, di solito, si attesta fra 60 e 90 giorni. L’Epatite acuta B è, nella maggior parte dei casi, asintomatica. In coloro in cui la malattia si manifesta, l’esordio è insidioso, con astenia, vaghi disturbi addominali, nausea, vomito e spesso (25-40%) si arriva all’ittero con lieve febbre. Il tasso di letalità è di circa l’1%, ma la percentuale aumenta con l’età.
La più temibile complicanza dell’Epatite virale è la necrosi epatica massiva o Epatite fulminante, con mortalità che può raggiungere l’80%. Il Paziente si presenta con ittero e con manifestazioni di Encefalopatia che tendono ad aggravarsi fino al coma profondo. Fortunatamente è un evento raro (meno dell’1% dei casi).
Le complicanze più comuni dell’Epatite B passano tutte attraverso la sua cronicizzazione e sono la Cirrosi epatica e il Tumore del fegato. Nel 5-10% degli adulti la malattia può cronicizzare (il rischio di cronicizzazione cala con l’età in cui l’infezione viene contratta). Nel 20% dei casi l’Epatite cronica può progredire in Cirrosi epatica nell’arco di circa cinque anni. Il Cancro al fegato, Tumore che è al quinto posto tra le forme di Cancro che colpiscono l’uomo, colpisce prevalentemente Pazienti con Cirrosi. L’infezione da Epatite B nei Paesi ad elevata endemia (come il sud est Asiatico e l’Africa sub-sahariana) è responsabile fino al 90% dei Carcinomi del fegato.

La diffusione

Si stima che più della metà della popolazione mondiale sia stata infettata dal virus dell’Epatite B e che siano circa 350 milioni i soggetti con infezione cronica. I dati indicano anche che in tutto il mondo ogni anno si verificano oltre 50 milioni di nuove infezioni da HBV e circa un milione di persone muore a causa di questa infezione. In regioni ad alta endemia, come l’Asia orientale, l’Africa sub-sahariana ed il Sud America, la percentuale di portatori cronici va dal 10 al 25%. Nei Paesi in cui è meno presente, come Nord America e Europa Occidentale, questa percentuale è inferiore al 2%. L’epidemiologia della malattia varia notevolmente da regione a regione ed è condizionata dall’immigrazione da Paesi ad elevata endemia che causano un aumento consistente nei tassi di prevalenza.
In Europa, ogni anno oltre un milione di persone contraggono il virus dell’Epatite B e 14 milioni di persone convivono con l’infezione cronica. Sempre in Europa si registrano circa 35.000 decessi all’anno dovuti all’infezione. In Italia si stima che la frequenza di portatori cronici sia compresa tra l’1 e il 2% della popolazione generale.