Autore: Dott. Riccardo Talevi

Una nuova tecnologia consente di osservare in maniera non invasiva lo sviluppo di ogni singolo embrione

Con il termine Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) si intende l’insieme delle tecniche e delle procedure medico-biologiche che hanno l’obiettivo di indurre il concepimento in coppie sterili. Le coppie che sceglieranno di seguire questo percorso dovranno sottoporsi ad esami specifici per individuare le cause della loro Infertilità e, in seguito, definire la tecnica più idonea di Procreazione Medicalmente Assistita.
Le opzioni terapeutiche per la riproduzione assistita sono diverse e variano in base al grado di complessità e invasività.

Curare la sterilità

La sterilità è una situazione di coppia, causata da diversi fattori psico-fisici, che non rende possibile il concepimento. Attualmente, grazie alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, è possibile indurre il processo riproduttivo e superare l’ostacolo che impedisce o rende improbabile la fertilità spontanea.
Le tecniche di PMA si distinguono per i differenti livelli di complessità operativa e di invasività sia in termini di procedure che di tecnologie medico-biologiche utilizzate. Quelle di primo livello non prevedono il recupero chirurgico dei gameti (ovociti e spermatozoi) ma ne favoriscono l’incontro spontaneo nella cavità uterina e sono di semplice esecuzione e bassa invasività. Quelle di secondo e terzo livello prevedono che la Fecondazione delle cellule uovo aspirate dai follicoli ovarici avvenga in laboratorio; solo dopo questa fase l’embrione verrà posto nell’utero.

Il percorso della coppia

Prima di cominciare il percorso, la coppia si sottopone ad una serie di analisi per definire le cause dell’Infertilità e, in base ai risultati, si stabilisce un protocollo terapeutico per correggere e migliorare tale condizione. Una volta assunte le terapie prescritte, in caso di ulteriore mancato concepimento, verrà scelta la tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita più idonea.
L’accesso a una tale procedura prevede l’esecuzione preliminare di accertamenti come la verifica nei partner della presenza di Malattie infettive (batteriche e virali) e indagini genetiche per scongiurare eventuali rischi di Patologie genetiche.
Dopo avere studiato la funzionalità ovarica della donna, si stabiliscono la migliore modalità e i farmaci di natura ormonale per stimolare la crescita follicolare multipla. In contemporanea, nel partner, tramite l’analisi del liquido seminale e test specifici, viene studiata la qualità degli spermatozoi in termini di concentrazione, mobilità e integrità del DNA.
A questo punto, vengono prelevati i due gameti (maschile e femminile) e uniti per ottenere la fecondazione. Gli embrioni ottenuti crescono in coltura e sono controllati e seguiti in laboratorio da personale altamente qualificato (Biologi e Biotecnologi) che hanno acquisito una specifica competenza nel campo dell’Embriologia clinica.
Il ruolo degli Embriologi che si occupano di Procreazione Medicalmente Assistita è cruciale per la buona riuscita del trattamento, in quanto le tecniche applicabili in laboratorio si sono progressivamente raffinate e richiedono al tempo stesso perizia manuale e ampia competenza scientifica.


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