Malformazioni cardiache nei bambini, progressi nella diagnosi

Autore: Dott. Innocenzo Bianca

Oggi le malformazioni cardiache presenti alla nascita possono essere riconosciute precocemente e curate 

Alcuni bambini, 7-8 casi su mille, nascono con un “difetto” più o meno grave al cuore. Il principale organo umano è dotato di due ventricoli (pompe) al servizio delle due circolazioni (sistemica e polmonare) e da un sistema di vene, arterie e valvole che assicurano la corretta circolazione sanguigna. Ognuno di questi elementi anatomici può essere interessato da anomalie di formazione, che caratterizzano le varie malformazioni cardiache congenite.
La Cardiologia e la Cardiochirurgia Pediatrica permettono, oggi, di effettuare diagnosi precoci e di intervenire con trattamenti che, nella maggior parte dei casi, portano a risultati positivi nella cura delle malformazioni cardiache.

Le Cardiopatie semplici

Il termine “semplice” sottintende la presenza di un’anatomia modificata ma non alterata profondamente, nella quale sono mantenuti gli elementi fondamentali: due cavità ventricolari, un’aorta e un’arteria polmonare di calibro adeguato. Le ripercussioni sui movimenti del sangue possono essere minime, modeste o significative sia in termini di sovraccarico ventricolare che di impegno pressorio sul circolo polmonare. Vediamole nel particolare.
Nel caso di un Difetto interventricolare si verifica un passaggio di sangue dalla cavità ventricolare sinistra a quella destra attraverso un’apertura localizzata nella parete che le separa. Una piccola apertura (pervietà) non produrrà effetti sulle pressioni polmonari; viceversa un’ampia apertura determinerà un massivo passaggio di sangue da sinistra a destra, con conseguente elevazione delle pressioni polmonari (Ipertensione).
Anche un’apertura localizzata a livello della membrana divisoria tra gli atri è responsabile del passaggio di sangue da sinistra a destra, ma questo flusso anomalo avrà minori conseguenze poiché avviene a “bassa” pressione.
In entrambi i casi una correzione precoce (chirurgica o cardiologicainterventistica) riporterà a una normale funzione sia in termini anatomici che funzionali. In caso di restringimento di una delle valvole poste nelle grandi arterie (aorta e polmonare) sia la Cardiologia interventistica (dilatazione con catetere a pallone) che la Chirurgia a cuore aperto possono risolvere l’ostacolo e ristabilire una corretta funzione valvolare. Infine la Coartazione aortica, restringimento della cavità interna (lume) dell’aorta nel suo tratto toracico, nella forma non neonatale, rappresenta l’anomalia vascolare dell’aorta che, può essere trattata con successo e in modo definitivo con il posizionamento di uno “stent” (una struttura cilindrica metallica a maglie), analogamente a quanto avviene, oggi, nel trattamento delle malattie delle arterie coronariche.


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