La prima visita del neonato è un appuntamento importante, un’occasione per conoscersi, neonato, Genitori e Pediatra, e porre così le basi di un rapporto di fiducia destinato a durare nel tempo, un’alleanza tra Genitori e Medico, per garantire il benessere globale del piccolo e della sua famiglia proprio perché, soprattutto nel caso di un primo figlio, tanti sono i dubbi e, talvolta, il senso di inadeguatezza da parte dei Genitori prende il sopravvento. Le modalità comunicative, la delicatezza degli atteggiamenti, in altri termini il “saper esserci” del professionista medico sono requisiti fondamentali particolarmente nella prima visita in cui i Genitori, e in particolare la mamma, affidano il piccolo per la prima volta alle cure mediche. All’uscita dalla maternità si pensa di avere le idee chiare, ma i piccoli riservano molte sorprese e accudirli non è poi sempre così facile.
Un quesito frequente
Uno dei quesiti più frequenti è: “Quando cadrà il moncone?” Sono necessari circa 7-10 giorni perché il moncone del cordone ombelicale, reciso dopo la nascita, si essichi e cada e, nel frattempo, per favorire il distacco e la completa cicatrizzazione, è necessario avvolgere il moncone in una garza sterile asciutta, una volta al giorno, al cambio del pannolino. La medicazione va, poi, fissata e protetta dalla pipì (in particolare nei maschietti) con una retina elastica. Il bagnetto non è controindicato.
Quando fare la prima visita
La prima visita pediatrica è bene avvenga più o meno vicino alla dimissione dall’Ospedale, a seconda delle problematiche presenti. E, proprio per tali ragioni, molti Centri nascita offrono una visita dopo pochi giorni dalla dimissione, visita che risulta molto utile per rispondere a domande e per risolvere dubbi.
Informazioni importanti
Nella prima visita è importante per il Pediatra conoscere anche la storia medica delle due famiglie di origine (materna e paterna) e informarsi sull’andamento di gravidanza e parto; con la visita, poi, si valuta lo stato di nutrizione e di salute complessiva del neonato, eseguendo anche la misurazione di lunghezza, circonferenza cranica e peso. In particolare il peso è un dato potenzialmente stressogeno per la mamma e il Pediatra risulta utile per inserirlo nel contesto più complessivo della visita medica.
L’allattamento materno
Un aspetto molto importante di questo incontro riguarda l’alimentazione del bambino, che deve realizzarsi con il sostegno e il supporto alla mamma per un allattamento al seno esclusivo e a richiesta, cercando di aiutarla a superare le fisiologiche difficoltà iniziali.
Il latte materno è universalmente considerato l’alimento più idoneo da offrire ad un neonato in modo esclusivo per i primi 6 mesi di vita e da proseguire, insieme all’introduzione dei cibi complementari (svezzamento), anche nel secondo semestre e, se possibile, anche nel secondo anno di vita. È l’alimento di cui si nutrono tutti i mammiferi fin dalle prime fasi della loro vita ed è l’unico in grado di far crescere un cucciolo in tempi variabili ma specifici per ogni specie. È un cibo unico, inimitabile, comodo e vantaggioso da tutti i punti di vista, porta benefici ai piccoli in termini di protezione a breve termine verso le Infezioni e le Allergie, ma anche a lungo termine perché ha un effetto protettivo nei confronti di sovrappeso e obesità e quindi di tutte quelle malattie ad esse correlate (come Ipertensione e Diabete dell’adulto); porta vantaggi anche alla mamma, poiché è dimostrato che allattare a lungo protegge la donna nei confronti del Tumore alla mammella e del Tumore alle ovaie. Insomma, il latte materno è un vero voucher di salute, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Unione Europea, dal Ministero della Salute e dalle Società Scientifiche di Neonatologia e Pediatria.