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Miopia, le nuove terapie

Autore: Prof. Filippo Cruciani

La Chirurgia refrattiva rappresenta la soluzione più efficace nell’eliminare questa condizione con il ritorno ad una visione nitida da lontano

La Miopia è un difetto della vista che determina una visione sfocata da lontano mentre garantisce una visione nitida da vicino. La causa di questo disturbo è dovuta al fatto che il fuoco di un oggetto posto in lontananza non cade come dovrebbe sulla retina ma davanti ad essa.

All’origine del problema

Come è facilmente intuibile, la causa va ricercata o nella presenza di un bulbo oculare più lungo del normale o nelle lenti che costituiscono l’occhio (cornea e cristallino) troppo potenti.
Mentre per altri vizi refrattivi, come l’Ipermetropia e l’Astigmatismo, l’occhio umano è in grado di annullare parzialmente ma anche totalmente il difetto, garantendo una visione normale specie nei soggetti più giovani, per la Miopia è completamente incapace di realizzarlo anche quando si tratta di una forma molto lieve.

Quando si manifesta

La Miopia non è presente nei primi anni di vita, ma si manifesta normalmente nell’età adolescenziale per aumentare progressivamente nell’età giovanile. Di solito tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni ma le eccezioni sono tante e, come spesso capita in Medicina, ogni situazione costituisce un caso a sé.

Le varianti

Esistono due forme principali di Miopia:

  • la Miopia semplice, che è soltanto una variante dello stato refrattivo, presenta un difetto di poche diottrie, non altera la struttura oculare e dà come unico fastidio la visione sfocata per lontano.
  • la Miopia degenerativa (detta anche progressiva o maligna), più rara, è una vera e propria malattia, caratterizzata sia da potere diottrico elevato (oltre le 6-8 diottrie) che soprattutto da alterazioni del fondo oculare.

Sempre più diffusa

La Miopia ha un’alta prevalenza tra la popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dice che colpisce addirittura il 27% della popolazione mondiale, vale a dire più di una persona su quattro. In alcune nazioni dell’Estremo Oriente come il Giappone risulta miope il 76,5% di alunni tra i 6 e gli 11 anni; percentuale che sale al 95% tra quelli tra i 12 e i 14 anni. Ma il dato più allarmante è il progressivo aumento dei nuovi casi nel corso degli anni. Sempre l’OMS stima che nel 2050, tra 30 anni, la Miopia interesserà il 52% di tutta la popolazione.
Si comprende allora l’importanza epidemiologica di questo difetto della vista e la necessità di correre ai ripari, trovando rimedi preventivi efficaci. Purtroppo, per riuscire in ciò, è necessario conoscere le cause che portano alla Miopia. Solo agendo su di esse si può scongiurare la sua insorgenza e la sua progressione.

I fattori determinanti

Da sempre sono state invocati due gruppi principali di fattori determinanti: genetici e ambientali, legati soprattutto allo stile di vita. Tuttavia quali siano il loro effettivo ruolo e il loro reale peso si è ben lungi dal determinarlo e nel corso degli anni si è dato di volta in volta maggiore peso all’uno o all’altro gruppo. Per quanto riguarda le cause genetiche, le difficoltà maggiori derivano dall’alto numero di geni che possono essere coinvolti. Dalla letteratura emerge che a tutt’oggi sono stati individuati ben 161geni.
Allo stato attuale si dà maggiore importanza allo stile di vita e in particolare all’attività per vicino, alla luce artificiale, all’alimentazione e a tutte le attività sedentarie. Recenti studi hanno mostrato l’importanza della vita condotta all’aria aperta. In una ricerca inglese è risultato che il rischio di insorgenza di Miopia si ridurrebbe del 2% per ogni ora in più trascorsa ogni settimana dai bambini in ambienti aperti e soleggiati. La maggiore importanza dei fattori ambientali su quelli eredo-genetici è dimostrata da una recente ricerca su due gruppi di gemelli, vissuti nella stessa area geografica (sud-est della Spagna) di due generazioni successive, messi a confronto. La generazione più giovane di circa 40 anni ha mostrato una prevalenza di Miopia pari al 77%, contro il 20% di quella più anziana. I Ricercatori hanno spiegato questa differenza con il cambiamento delle condizioni ambientali, caratterizzato soprattutto dall’intensa attività per vicino in spazi chiusi con una bassa luminosità.
L’incertezza che esiste ancora oggi sulle cause reali dell’insorgenza della Miopia e sul peso dei tanti fattori di rischio sta alla base della difficoltà a proporre terapie efficaci.
Allo stato attuale la Miopia viene corretta con occhiali e con lenti a contatto. Entrambe le soluzioni, se garantiscono il ripristino di una visione normale, non risolvono il problema della sua insorgenza e progressione. Comunque nel corso degli ultimi anni sono state proposte alcune soluzioni.
Innanzitutto riveste particolare importanza lo stile di vita e quindi la necessità di perseguire una forte sensibilizzazione della popolazione interessata, allo scopo di creare una coscienza sanitaria che miri alla difesa della vista come bene primordiale. Aumentare il tempo trascorso negli spazi aperti, specialmente per i bambini e gli adolescenti, limitare l’attività da vicino con numerose pause, garantire le migliori condizioni ambientali, soprattutto rispetto all’illuminazione e alla postura, seguire una dieta appropriata e bilanciata, rappresentano i capisaldi da perseguire.


La Chirurgia refrattiva

Ai fini strettamente terapeutici, gli ultimi decenni hanno fatto registrare notevoli risultati con la cosiddetta Chirurgia refrattiva. Oggi essa rappresenta la soluzione più efficace nell’eliminare una condizione di Miopia con il ritorno ad una visione nitida da lontano.
Essa viene attuata quando si abbia la sicurezza che la Miopia si sia definitivamente stabilizzata e non ci sia più il rischio di un suo aumento.
La Miopia semplice, vale a dire di potere non superiore alle 7 diottrie circa, è quella più facilmente risolvibile con l’utilizzo della Luce Laser, che permette di variare la forma della cornea, ridisegnandone il profilo e quindi modificandone e riducendone il potere refrattivo sino a riportare il fuoco sulla retina. Il Laser utilizzato è quello ad eccimeri che emette nella regione dell’ultravioletto e che scarica tutta la sua potenza appena viene a contatto con il tessuto corneale, modellandolo con estrema precisione, con un’elevata velocità e garantendo un altissimo livello di sicurezza. Le tecniche utilizzate sono sostanzialmente due:

  • PRK: è la tecnica più semplice e più facile da eseguire; si rimuove l’epitelio corneale e si applica la Luce Laser secondo un programma prestabilito; ha come inconveniente il dolore postoperatorio che dura qualche giorno;
  • Lasik: questa tecnica presuppone la formazione di un lembo corneale detto flap; in pratica la cornea viene divisa in due parti in senso orizzontale; si solleva il flap e si attiva la procedura Laser; si tratta di una tecnica più chirurgica e leggermente più rischiosa; ha il vantaggio di non destare il dolore postoperatorio.

Anche per la Miopia elevata, che deve esser considerata come una vera malattia, esistono tecniche chirurgiche che possono risolvere il problema. La più comune è la rimozione del cristallino e la sua sostituzione con una lentina che riporti il fuoco sulla retina. Si tratta in pratica di un vero e proprio intervento di Cataratta. In altri casi si inserisce una lente artificiale all’interno dell’occhio senza estrarre il cristallino.
In conclusione la Chirurgia refrattiva rappresenta oggi un metodo sicuro di eliminare la Miopia. È però fondamentale che da parte del Paziente ci sia la netta determinazione a voler andare incontro a questo trattamento: il Medico Oculista informa e suggerisce in base alla tipologia dell’occhio, all’età del soggetto, alle esigenze visive; è il Paziente poi a decidere.
Sono stati proposti anche altri metodi, non tanto per scongiurare l’insorgenza della Miopia, quanto per rallentarne l’evoluzione.
Prove cliniche ne hanno dimostrato una certa validità:

  • l’utilizzo di un collirio a base di atropina nella prevenzione della progressione della Miopia in bambini; si tratta di una metodica che alcuni Oculisti hanno intrapreso dopo studi su campioni di bambini affetti da Miopia; viene instillato il collirio di atropina a una concentrazione molto bassa: 0,5%, 0,10%, 0,01%; i risultati dicono di una riduzione della progressione della Miopia rispetto al gruppo di controllo di poco più di 0,50 diottrie per anno; devono essere però segnalati sia l’effetto “rebound” alla sospensione del trattamento, sia soprattutto i tanti effetti collaterali dell’atropina siano essi locali sia generali; il disturbo più lamentato da questi bambini è la Fotofobia;
  • l’uso delle lenti a contatto “MiSight” di un giorno, approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) per il controllo della progressione della Miopia nei bambini di età compresa tra gli 8 e 12 anni; sono lenti morbide e monouso indossate durante il giorno e tolte nella notte; la particolarità di queste lenti consiste nella composizione ad anelli concentrici, di cui un tipo crea sfocature miopiche sulla retina, mentre l’altro dà una correzione piena; l’alternarsi di una visone chiara e sfocata rallenta l’allungamento dell’occhio di circa il 50%;
  • il ricorso alle lenti multifocali, sia su occhiali che con lenti a contatto morbide; correggono totalmente la Miopia e sottraggono diottrie per vicino in modo tale da non stimolare l’accomodazione che, secondo alcune teorie, è la causa della progressione della miopia da vicino;
  • l’Ortocheratologia, è una tecnica che utilizza una serie di lenti a contatto rigide gas-permeabili prodotte su misura, che devono essere indossate durante la notte e, dato il loro particolare disegno, cambiano la curvatura corneale, riducendo temporaneamente la Miopia e inducendo un rallentamento della progressione della Miopia. Tutte queste metodiche, in conclusione, non garantiscono mai un risultato certo e, se c’è un miglioramento, è solo parziale. Inoltre la loro applicazione nei bambini comporta alcune difficoltà di natura pratica che richiedono un’assidua presenza e controllo da parte dei genitori.
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