Infertilità e Ambiente, quale relazione?

Autore: Dott. Luigi Montano

Alterazione del DNA spermatico e ambiente

Gli studi presentati in anteprima al congresso SIRU hanno riguardato, invece, ulteriori 327 campioni provenienti dalle aree campane, da Palermo e dall’area dell’ILVA di Taranto, pubblicati poi a marzo 2018 sulla rivista Environmental Toxicology and Pharmacology. Questi confermano ulteriormente l’estrema sensibilità del seme all’esposizione ambientale: in particolare, il DNA spermatico (individuato come il parametro seminale che risente più precocemente del danno ambientale) risulta alterato del 30% circa, quindi con danni significativamente maggiori nei soggetti residenti nella Terra dei Fuochi e a Taranto rispetto a quelli di Palermo e del salernitano.

Nuovi scenari si aprono

Questo progetto ha dimostrato come la sensibilità del seme all’inquinamento stia aprendo nuovi scenari nella valutazione dell’impatto ambientale sulle popolazioni che vivono in aree a rischio, con applicazioni molto promettenti per programmi innovativi di sorveglianza sanitaria e misure di prevenzione primaria, nell’ottica del concetto della “One Health (N.d.R. concetto che riconosce come la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi siano tutti interconnessi, promuovendo un approccio multidisciplinare per affrontare i conseguenti rischi), vista l’interdisciplinarietà dei temi e le sue proiezioni sulla salute globale.

Specie umana a rischio estinzione?

Di recente un team di ricerca della Hebrew University di Gerusalemme, coordinato dall’epidemiologo Hagai Levine, ha pubblicato sulla rivista Human Reproduction Update (luglio 2017) dati che dimostrano che tra il 1973 e il 2011 c’è stato un calo della concentrazione degli spermatozoi del 59,3 % nei Paesi occidentali. Questa notizia è stata riportata dai media di tutto il mondo con commenti di autorevoli scienziati sul rischio concreto di “estinzione della specie umana”. Le ragioni? Tra le principali, innanzitutto, sostanze chimiche presenti nell’ambiente (come metalli pesanti, diossine etc.) e negli alimenti (come i pesticidi), ma anche stili di vita scorretti e inquinamento elettromagnetico, tutti fattori che possono ridurre la qualità e quantità degli spermatozoi ed essere in grado, come si è detto, di modificare il DNA umano.

Sterilità di coppia, una priorità della salute pubblica

Tutti i problemi a carico del sistema riproduttivo dell’uomo fin qui elencati portano, tra le altre conseguenze, a un incremento della sterilità di coppia, che oggi è diventata una priorità per la salute pubblica dell’OMS. Infatti, oltre al disagio psicologico, agli alti costi economici e al rischio di ulteriori cali drammatici della concentrazione degli spermatozoi, vi sono sempre più evidenze di malattie associate alla scarsa qualità seminale, tra cui Malattie cardiovascolari, Cancro (non solo ai testicoli), aspettativa di vita più breve ed effetti transgenerazionali con conseguente maggiore suscettibilità a malattie per la progenie.
Quest’ultimo aspetto, legato alla salute delle future generazioni, è un aspetto nuovo che sta facendo crescere sempre più interesse nei confronti del nostro progetto di ricerca. Infatti su di esso non solo stanno convergendo sempre più clinici e ricercatori (peraltro con un loro ampliamento degli esami), ma si sta avviando anche una versione femminile con il coinvolgimento di diversi Centri di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). E questo a partire proprio dalla Campania, che sull’esperienza della vicenda della Terra dei Fuochi sta aprendo nuovi scenari per la conoscenza dei più fini meccanismi del rapporto Ambiente-Salute.

Il cuore di EcoFoodFertility

In conclusione, il messaggio primario che rappresenta il cuore del progetto EcoFoodFertility è quello di riconsiderare, allargandolo, il concetto di Fertilità come un presidio di Prevenzione, non solo per le patologie riproduttive, ma anche per quelle cronico-degenerative dell’adulto e a difesa delle generazioni future, in modo da proiettare la stessa fertilità in una dimensione di più ampia portata per la salvaguardia della Salute Pubblica. Un passaggio, quest’ultimo, sul quale l’attenzione è ancora superficiale e su cui la SIRU, grazie al suo approccio multidisciplinare e aperto al territorio e alla società, attraverso una serie di attività che sono in corso e che verranno implementate, si sta già facendo carico e se ne farà nel prossimo futuro. 


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