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Menta, un’alleata dell’estate e non solo…

Autore: Prof. Gabriele Saudelli

Le proprietà rinfrescanti e digestive della Menta possono fornire un valido aiuto per affrontare il caldo estivo

Nella tradizione dei Druidi nel centro Europa, tra Svizzera e Francia, si riporta che tre foglie di Menta, raccolte mezz’ora prima dell’alba del primo giorno di plenilunio del mese di agosto, bevute in infuso, conferiscano maggiore attenzione, memoria e concentrazione per ben un anno; dopo il quale si ripete il rituale nel medesimo periodo con le stesse caratteristiche. Per la cronaca, mezz’ora prima dell’alba corrisponde alle 6:02, ora legale e locale, del 29 Agosto 2015… e perché non provare?
Sappiamo inoltre che la Menta, una pianta erbacea perenne, fortemente aromatica e appartenente alla famiglia delle Labiate, è conosciuta per le sue proprietà rinfrescanti, tant’è che nel Nordafrica, in quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è tradizione consolidata l’infuso della Menta proprio per rinfrescarsi. I primi riferimenti, anche medici, si rifanno all’antico Egitto, nell’ambito della Medicina Tradizionale Egizia, parzialmente riportata nel “Papiro di Ebers”, testo medico del 1550 a.C., la cui prefazione riporta che questo scritto altro non è che la trasposizione, su nuovo supporto, di un papiro precedente risalente all’epoca di Cheope. Già allora veniva citata la Menta come farmaco. Anche nella molto più recente Farmacopea Tradizionale Cinese, risalente al 380 d.C., la Menta è presente in diverse ricette complesse o come singolo ingrediente, per la sua azione sedativa, antispasmodica, coleretica.

Gli effetti benefici

Un utilizzo per noi piuttosto nuovo è l’impiego della Menta in corso di Malattie esantematiche dei bambini quando l’esantema (che significa “fiorire all’esterno”) non emerge ancora a livello cutaneo e il bambino ha febbre elevata; l’infuso di Menta permette alla malattia di “uscire”, di esordire alla superficie con eruzione cutanea, cui succede lo sfebbramento del piccolo, quello che popolarmente viene chiamato “sfogo”, termine che implica il concetto di “Fuoco che esce”.
Alla Menta è stata inoltre attribuita un’azione coleretica, agevola cioè la sintesi e la secrezione della bile, e digestiva: bevande alcoliche o meno a base di Menta vengono assunte dopo il pasto proprio per favorire le funzioni digestive. La Tradizione Cinese ci dice che la Menta favorisce il “circolo dell’energia del Fegato” che altro non è che la bile; sempre nella visione cinese il Fegato controlla la mammella, tanto che la Menta è controindicata durante l’allattamento, in quanto lo arresta. Per lo stesso motivo, invece, questa pianta è assolutamente consigliata ed indicata in presenza di dolore mammario premestruale.
Come si è detto, la Menta agisce sulla mente placandola, rasserenando e favorendo il distacco psicologico dalle ansie che ci circondano ed assillano, favorendo quindi il fenomeno dell’ “unplugging”, cioè di “staccare un po’ la spina”.
L’azione digestiva è invece nota e risaputa da tempo tanto che, tra i diversi studi, uno pubblicato nel 2003 dimostrò che l’olio essenziale di Menta somministrato in cento Pazienti determinava una netta inibizione dei movimenti peristaltici del tubo digerente durante la Gastroscopia senza anestesia generale, quindi anche un minor disagio nei Pazienti stessi. Va infine ricordato che, per via dell’azione raffreddante della Menta, se ne sconsiglia l’utilizzo in presenza di mal di gola provocato dal freddo perché, pur riducendo il sintomo, in realtà aggrava la situazione di fondo, per via dell’ulteriore raffreddamento. Il raffreddamento è dovuto alla rapida evaporazione dei numerosi oli essenziali contenuti nella pianta ed è la causa dell’attenuazione di sensibilità e, quindi, dei sintomi.


 

La composizione

I componenti noti della Menta sono numerosi, basti citare i principali: mentolo, mentone, mentil acetato, camphene, limonene, isomentone, pinene, acido rosmarinico, d-neomentolo, etil-n-amilketone, piperitone piperitenone, pulegone.
Il mentolo e il mentone sono i principi attivi più comuni, nelle tante specie della pianta, piuttosto simili, peraltro, per azioni ed efficacia. Tra le specie più diffuse sul pianeta, come la “Mentha piperita” e la Mentha haplocalyx”, la “Mentha arvensis” è forse quella più ricca in mentolo.
Un utilizzo ormai piuttosto diffuso è nella Sindrome da Colon Irritabile, sia per l’effetto sugli spasmi del viscere, sia sulla componente psichica alla base del disturbo. Spesso la prescrivo come Olio Essenziale: in questo caso la concentrazione dei principi attivi è tale che in ricetta scrivo sempre di non toccare occhi e mucose genitali, se non dopo una pulizia accurata delle mani con qualche goccia di olio di oliva o di mandorle. Una goccia da massaggiare delicatamente sulla regione della glabella, ovvero quella piccola zona frontale compresa tra radice del naso e l’inizio delle sopracciglia, ha un effetto sedativo e si può protrarre per mesi; occorre solo cautela nell’evitare che una parte, anche piccola, possa raggiungere il canto interno dell’occhio.

L’uso erboristico

L’utilizzo della Menta in un trattamento fitoterapico, quando bevuta sotto forma di infuso, implica la raccolta delle foglie prima dell’alba perché nella rugiada depositatasi sulla foglia sono contenuti anche gli oli essenziali provenienti dalla foglia, che facilmente evaporano, come ho scritto nelle righe precedenti, quando il sole si alza, quindi aumentando la temperatura ambientale. Ottenuta la droga, cioè le foglie secche, si pratica l’infusione, versando l’acqua calda in una tazza o caraffa che sia, ricordando che l’acqua non deve mai essere bollente oppure in decozione (la bollitura delle droghe vegetali, per estrarne i principi attivi) perché ne vanificherebbero l’efficacia. Subito dopo aver versato l’acqua, è opportuno coprire la tazza con un piattino, al fine di evitare la perdita dei principi attivi. Il quantitativo di droga è tra gli 1,5 e i 2 grammi, in infusione per dieci-quindici minuti in acqua calda e non bollente, da tre a quattro volte al giorno. L’infuso di Menta agisce sul fegato, stimolando la sintesi e la secrezione della bile; va però ricordato che prima di assumere la Menta come trattamento, occorre sincerarsi di essere esenti da calcoli biliari. Questi, se di piccole dimensioni, a seguito dell’ingestione di Menta, possono essere espulsi nel coledoco (un dotto deputato al trasporto della bile e dei succhi pancreatici verso l’intestino) e, se l’anatomia del Paziente lo permette, teoricamente penetrare nel dotto di Wirsung con conseguenze molto negative. Prima di assumere Menta, è consigliabile pertanto effettuare un’ecografia del fegato e delle vie biliari. In alcuni Pazienti particolarmente sensibili, può comparire Gastrite.
Come Olio Essenziale, la Menta può essere assunta in ragione di sei/ dieci gocce, diluite in un cucchiaino di olio di oliva o ingerite tali quali. Infine, per un uso esterno, cutaneo, in presenza di Mialgie o Nevralgie acute, con senso di bruciore e, al tatto, percezione oggettiva di calore, utilizzare una pomata/crema dal 5 al 20%. Non sono note le eventuali interazioni con altre droghe/ farmaci.

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