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Pelle, guarire con le piante

Autore: Dott. Marco Biagi

Molte specie di piante presenti in natura sono in grado di facilitare la riparazione dei tessuti lesi in seguito a ferite, ustioni o traumi

La riparazione dei tessuti consiste in una complessa serie di eventi che si svolgono in maniera ordinata attraverso la contemporanea attività di diverse componenti cellulari e molecolari.

Quando il tessuto si danneggia

Ferite, ustioni, traumi e altri eventi patologici comportano la distruzione dei tessuti in grado diverso secondo l’entità del danno e provocano una straordinaria risposta biologica che prima di tutto tende a condurre sul tessuto leso cellule come piastrine, macrofagi e monociti che hanno la capacità di coagulare il sangue e produrre sostanze capaci di contrastare la proliferazione di batteri, virus e funghi.
Successivamente vengono reclutate cellule del sistema immunitario che attivano fattori di crescita e vengono prodotte proteine come il collagene che inizia a ricostruire il tessuto. Infine, come il miglior stilista del mondo, il nostro organismo è progettato perché venga attuato un lavoro di taglio e cucito affinchè il materiale di riparazione ripristini perfettamente la nostra pelle.
Sono molti i fattori, tuttavia, che possono impedire una rapida e perfetta cicatrizzazione, come per esempio estensioni molto ampie delle ferite, la possibile esposizione ad agenti infettivi, una risposta infiammatoria troppo accentuata che può dare origine a gonfiore, arrossamenti e febbre, oppure un’imperfetta deposizione di collagene che comporta la formazione di cicatrici e cheloidi (crescite anormali di tessuto fibrotico).

Medicina e Fitoterapia

La farmacologia convenzionale, nel trattamento delle ferite, ricorre ancora oggi a prodotti che sono soprattutto antibiotici o trofici che stimolano la produzione di collagene; nessun farmaco in commercio è però in grado di agire in maniera adeguata sull’intero percorso che porta alla riparazione dei tessuti.
La Fitoterapia è invece da sempre la migliore strategia terapeutica utilizzata dall’Etnobotanica di tutto il mondo e ogni popolazione ha i suoi fitoterapici di elezione.

La Mirra

I primi esempi di prodotti vegetali utilizzati come cicatrizzanti sono già riportati in quello che è considerato il primissimo testo di Medicina conosciuto, il Papiro di Ebers, del 1550 a. C.. Nel papiro veniva ad esempio consigliato l’utilizzo di miele e Mirra per la cicatrizzazione delle ferite; la stessa Mirra, che è una gommoresina ricavata dai tronchi di alberi del genere “Commiphora”, sarà il terzo straordinario dono dei Re Magi a Gesù bambino, come simbolo di rimedio per le ferite che Nostro Signore avrebbe patito. Dopo 2000 anni e oltre duecento articoli scientifici a supporto, oggi sappiamo che i Re Magi regalarono il miglior prodotto originario di quella zona, dotato di una potente attività antibatterica e di un’azione analgesica con meccanismo simile a quello della morfina.

L’Aloe

Nelle zone calde dell’Asia e dell’Africa cresce abbondantemente un’altra pianta molto utilizzata fin dall’antichità, l’Aloe (“Aloe vera”, “Aloe barbadensis”, “Aloe ferox”). Le foglie di Aloe contengono quello che viene denominato “gel di Aloe”, composto per oltre il 95% da acqua, ma anche da polisaccaridi come l’acemannano, vitamine e acidi organici in notevoli quantità. Il gel di Aloe è efficace nella riparazione dei tessuti soprattutto per la sua spiccata attività antinfiammatoria.


Il Miele di Manuka

Come accennato riferendosi al Papiro di Ebers, anche il Miele possiede ottime capacità cicatrizzanti e caratteristiche ideali per la cura delle ferite avendo una consistenza semiliquida che lascia umida e nutrita la ferita. Ogni Miele ha caratteristiche diverse dipendenti dalle specie vegetali visitate dalle api; spingendosi fino agli antipodi troviamo quello che è considerato il Miele più adatto alla cura delle ferite soprattutto per la sua eccellente attività antibatterica, cioè il Miele di Manuka (derivato dalla specie “Leptospermum scoparium”). Sul Miele di Manuka sono stati condotti diversi studi clinici che hanno dimostrato la reale efficacia del prodotto, superiore a quella di farmaci convenzionali.

Piante indicate in caso di scottature

Se il resto del mondo ci dona cicatrizzanti di sicuro interesse, possiamo tuttavia tranquillamente crearci una piccola farmacia casalinga cercando tra i nostri campi alcune piante molto interessanti. Camomilla, Calendula, Elicriso e Iperico, in piena fioritura ad inizio estate hanno fiori molto belli e profumati e, estratti con olio di oliva o alcol etilico (in questo caso l’estratto viene incorporato in basi come la cera d’api), forniscono prodotti dotati di attività antinfiammatoria, molto utili soprattutto nel caso di scottature.

L’Erba della Madonna

La pianta che considero più efficace di tutte nelle ferite difficili, e che conservo in un vaso del mio giardino, è l’Erba della Madonna (“Sedum telephium”). La prima piantina mi è stata regalata proprio dalla persona che ha fatto conoscere questa specie al mondo dopo averla utilizzata in oltre mille casi clinici registrati presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, il Dottor Sergio Balatri.
L’Erba della Madonna è, tra quelli citati, sicuramente il cicatrizzante meno noto a dimostrazione che la ricerca scientifica, lo studio delle piante medicinali e l’insegnamento della Fitoterapia hanno ancora tanto da dare e dovrebbero un po’ di più puntare al futuro guardando l’enorme bagaglio culturale della tradizione. A volte sarebbe estremamente semplice; nel caso dell’Erba della Madonna è il nome botanico stesso che ci fornisce tutte le indicazioni: “Sedum telephium” infatti fu così denominata nel ‘700 da Linneo perché la pianta era nota per curare le ferite “telefie”, cioè quelle che sembrano inguaribili, dal nome di Re Telefo, ferito da Achille.
Oltre che utilizzarla personalmente, sulle foglie dell’Erba della Madonna abbiamo condotto, presso l’Università, numerosi studi e da pochi anni è disponibile in commercio un gel del succo delle foglie. L’Erba della Madonna sorprende ancora perché riunisce in sé tutte le caratteristiche fondamentali del cicatrizzante ideale e possiede attività antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti e stimola la produzione di collagene.

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