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Stella Alpina, amica della pelle e non solo…

Autore: Prof.ssa Elisabetta MiraldiDott.ssa Simona Insalaco

Questa famosa e rara pianta, regina delle Alpi, ha evidenziato proprietà antiossidanti e antinfiammatorie ed è in grado di proteggere la pelle dall’invecchiamento e dai danni prodotti dai raggi solari 

Tutti conoscono la Stella Alpina, Signora delle Montagne, il fiorellino solitario che si nasconde in alta quota o su sentieri impervi e difficilmente raggiungibili; ma pochi sanno che negli ultimi tempi la Regina delle Alpi è salita agli onori della cronaca, e della ricerca scientifica, per le sue proprietà fitoterapiche e cosmetiche. La Stella Alpina, “Leontopodium alpinum Cass” il termine scientifico, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, con una lunga tradizione d’uso come pianta medicinale nei Paesi Alpini e nelle regioni loro adiacenti.

Una specie protetta

La specie è attualmente considerata “rara” in quanto minacciata nel passato sia da una eccessiva raccolta in nome delle sue virtù medicinali, sia dal pascolo del bestiame; a questa già precaria situazione, si è aggiunta in tempi più recenti una scriteriata raccolta per il mercato dei souvenir. Questa situazione ha portato a misure precoci di conservazione in paesi come la Svizzera, dove la Stella Alpina è protetta dal 1878 e l’Austria, dal 1887. Attualmente, in Europa, la Stella Alpina è elencata come “minore” fra le specie minacciate secondo la Lista Rossa IUCN (The International Union for Conservation of Nature, ovvero l’autorità più importante del mondo sullo stato di conservazione della specie), ma ha uno stato di conservazione sorprendentemente diverso a seconda del paese, per cui si passa “poco preoccupante” in Svizzera, a “in pericolo” in Bulgaria a “gravemente minacciata” in Ucraina; in Italia è considerata “specie protetta”.
Per tali ragioni la raccolta di Edelweiss è severamente proibita dalla legge e la materia prima utilizzata nei vari studi e nell’allestimento di preparati cosmeceutici proviene oggi dalle numerose coltivazioni, presenti soprattutto in Svizzera. Negli ultimi anni ha dato risultati promettenti anche la propagazione tramite tecniche di coltura cellulare biotecnologica, dalle quali si può ottenere materia prima di buona qualità, ad elevato contenuto in principi attivi.

Le sostanze bioattive

Nella Stella Alpina sono state isolate diverse classi di composti chimici tra le quali il gruppo principale è costituito dalle sostanze fenoliche, ma sono presenti anche acido caffeico, flavonoidi (tra cui quercetina), lignani e fitosteroli.

Proprietà antiossidante e antinfiammatoria

La struttura di un particolare acido contenuto nella pianta (acido leontopodico) componente principale delle le parti aeree, aveva lasciato supporre in passato una pronunciata attività antiossidante, che è stata oggi confermata mediante varie metodologie. Oltre all’acido leontopodico anche altri composti polifenolici, presenti nelle sommità fiorite della Stella Alpina, hanno dimostrato capacità antiossidanti. La Stella Alpina è tradizionalmente impiegata nella Medicina popolare come rimedio antinfiammatorio. Studi in vitro hanno confermato la presenza di sostanze che producono un’azione antinfiammatoria.
Tali studi hanno inoltre dimostrato che l’azione antiossidante può essere sfruttata per limitare il danno ossidativo da raggi ultravioletti: l’estratto di Stella Alpina protegge le cellule dai danni indotti dai raggi UVA + UVB, con diversi meccanismi d’azione come lo “scavenging” (lavaggio) dei radicali liberi e l’assorbimento dei raggi ultravioletti. Questi studi hanno condotto all’utilizzo dell’estratto nel trattamento di infiammazioni cutanee di vario genere, come ingrediente di numerosi preparati cosmetici.


Contrasta le micotossine ed è antimicrobica

Alcune sostanze presenti nella Stella alpina (acidi leontopodici) hanno dimostrato di svolgere una importante azione contro i danni indotti da micotossine, che possono contaminare cereali e noci. La recente ricerca scientifica ha dimostrato che i metaboliti antiossidanti della Stella Alpina manifestano un’azione chemiopreventiva, riducendo i danni cellulari indotti dalle micotossine.
Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che gli estratti di Stella Alpina svolgono una notevole attività antimicrobica su diversi ceppi; tali risultati confermano l’uso della Stella alpina per il trattamento di disturbi respiratori e addominali.

Agisce sui disturbi neurodegenerativi

Con l’invecchiamento della popolazione è fortemente aumentata l’incidenza dei deficit cognitivi, come ad esempio le Demenze senili, il Morbo di Alzheimer o semplicemente la parziale perdita della memoria associata all’età.
Studi recenti hanno dimostrato che estratti di radici e parti aeree di alcune specie di Stella alpina sono caratterizzate da una sorprendentemente alta attività nel trattamento di varie patologie neurodegenerative, come il Morbo di Alzheimer.

Protegge il sistema cardiovascolare

Sono attualmente in corso studi per confermare l’attività sul sistema cardiovascolare, nota nella Medicina tradizionale. Attraverso tali studi sono già state evidenziate le proprietà terapeutiche della Stella alpina attraverso una sperimentazione su animali che ha evidenziato la riduzione significativa dei livelli di colesterolo totale; la riduzione dei picchi glicemici postprandiali e il minore aumento di peso (nei topi), il tutto in totale assenza di reazioni avverse.

Come si utilizza

Per quanto riguarda l’uso interno, la Stella alpina è utilizzata principalmente come antidiarroico e nelle affezioni respiratorie; si consiglia la preparazione di un infuso, da preparare con 1/2 cucchiai di droga in 250 ml di acqua quasi bollente. Ricordiamo comunque che la Stella alpina è una specie protetta per cui non si consiglia la preparazione casalinga di preparati acquosi.


Le proprietà cosmetiche

La moderna Fitocosmesi è costantemente alla ricerca di nuovi “green ingredients” e negli ultimi anni la presenza di prodotti ad azione antinvecchiamento a base di Stella alpina è aumentata in modo espo-nenziale sul mercato, anche perché il consumatore è sempre più rivolto verso i prodotti naturali, considerati meno nocivi e con un minore impatto ambientale.
La Stella Alpina ha recentemente suscitato l’interesse degli operatori del settore fitocosmetico per le seguenti proprietà:

  • inibisce la formazione dei radicali liberi grazie alla presenza dell’acido leontopodico e di molti polifenoli ad azione antiradicalica e antiossidante;
  • possiede una spiccata azione anti-ialuronidasica (ossia contro il decadimento dell’acido ialuronico) e anti-collagenasica, prevenendo il decadimento del tono cutaneo, la comparsa di inestetismi e segni di invecchiamento;
  • migliora la circolazione sanguigna, apportando più ossigeno ai tessuti, con una potente azione antiinvecchiamento e protettiva contro i raggi solari.
  • attività chemiopreventiva, grazie all’acido leontopodico, azione neuroprotettiva, per la presenza dei sesquiterpeni, antinfiammatoria e antibatterica per la presenza di fitosteroli ed infine azione idratante e nutriente, correlata alla presenza di amminoacidi e polisaccaridi.

Creme anti-age

La Stella alpina viene utilizzata sotto forma di creme o pomate; i suoi estratti possono essere utili per contrastare l’invecchiamento della pelle.
Nella cosmesi la Stella alpina è sempre più diffusamente usata per le sue spiccate proprietà antiossidanti in creme anti-age e anticellulite; vivendo in alta montagna ed essendo sottoposta a forte esposizione ai raggi ultravioletti, la Stella alpina contiene degli agenti anti-ossidanti naturali in grado di proteggere i suoi tessuti: sono gli stessi che combattono l’invecchiamento precoce delle nostre cellule epidermiche. Le creme a base di estratti di “Leontopodium” presenti sul mercato, sono risultate utili: per l’invecchiamento intrinseco (cronoinvecchiamento), che dipende dalla perdita progressiva della funzionalità cutanea causata dalla senescenza cellulare, con perdita di tono ed elasticità, fattori che determinano il rilassamento cutaneo tipico delle pelli più mature; per l’invecchiamento estrinseco (fotoinvecchiamento), che dipende dall’alterata risposta cutanea al danno dei raggi ultravioletti (UV) emessi dal sole e dalla formazione di radicali liberi causata da inquinanti ambientali, come smog e fumo. Studi clinici hanno dimostrato che prodotti per il viso, contenenti l’estratto di Stella alpina, utilizzati due volte al giorno per 40 giorni, già al ventesimo giorno di trattamento, riducevano le rughe del 15% sul contorno occhi.
Le proprietà antiossidanti giustificano anche l’attività dermoprotettiva utile per le pelli sensibili, arrossate ed esposte al sole, e l’attività anti-Cellulite, con attenuazione degli inestetismi rendendo la pelle più liscia e tonica.
Sul circuito commerciale italiano sono già presenti molti prodotti cosmeceutici che mostrano tra gli ingredienti funzionali l’estratto di Stella alpina, tra i quali: sapone nutriente e idratante, olio detergente per il viso, fluido dopobarba, creme idratanti, per la protezione da raggi solari e da invecchiamento e lozioni e creme anti-Cellulite.

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