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Tai Chi, l’arte del riequilibrio

Autore: Dott. Gabriele Bovina

Praticabile ad ogni età, il Tai Chi è una pratica di movimento che dona energia, elasticità e calma, integrando in modo sapiente mente e corpo

Il Tai Chi, noto anche come “Tai Ji Quan”, è un’antica pratica cinese che racchiude in sé diversi aspetti: è un’arte marziale, rappresenta uno strumento di salute della Medicina Cinese insieme ad altre discipline, può inoltre essere inteso come strumento per il riequilibrio e il cambiamento personale per favorire lo sviluppo delle proprie potenzialità (fisiche, psichiche ed emozionali). Oltre che utile, piacevole e stimolante, la pratica del Tai Chi è possibile a tutte le età.
Come arte marziale, il Tai Chi trova la sua forza nella trasformazione degli attacchi ricevuti in attacchi dati: alla fine di un combattimento il praticante di Tai Chi sarà colui che ha “vinto senza combattere”, semplicemente difendendosi. Da qui il principio “il miglior attacco è la difesa sull’attacco dell’avversario” che ben sintetizza il potenziale curativo e di benessere di questa disciplina. 

I benefici del Tai Chi

Se praticato in modo costante, il Tai Chi apporta notevoli benefici per la salute in quanto determina un riequilibrio generale della persona: porta forza dove c’era debolezza e rilassamento dove c’era tensione e rigidità. Dopo la pratica ci si sente energici come dopo aver mangiato e dormito, pronti ad agire ed a ragionare con mente lucida come dopo aver dormito. Il Tai Chi produce questi effetti poiché stimola l’interazione tra tutte le parti del corpo e tra corpo e mente. Chi tende per costituzione e stile di vita a pensare molto, vede i suoi pensieri disperdersi nell’assecondare i movimenti del corpo, chi al contrario si sottopone ad un’attività intensa e ripetitiva (per esempio stando in piedi o seduti per molte ore, oppure ripetendo continuamente gli stessi gesti con mani e braccia) può riportare equilibrio tra le parti del corpo e condurle tutte ad un livello di rilassamento e tonicità uniformi.
La Medicina Cinese ci insegna che la stanchezza è la somma di una carenza di energia in una parte di noi e di un contemporaneo eccesso di energia in un’altra. Toccatevi le cosce: la parte interna e la parte esterna, la parte anteriore e quella posteriore. È certo che troverete un versante più teso e uno più rilassato. Lo scopo del Tai Chi è usare la tensione in eccesso per rinvigorire ciò che è troppo rilassato e la mollezza in eccesso per rilassare ciò che è troppo teso. Il Tai Chi semplicemente trasforma e ridistribuisce e, così facendo, cura.

Lentezza, coordinamento e imitazione

I movimenti del Tai Chi sono lenti e coinvolgono tutto il corpo, braccia e gambe contemporaneamente, con alternanza di azioni convergenti e divergenti, contemporanee e successive. Un piede avanza e uno retrocede, un braccio scende e l’altro sale. Il corpo si distende e poi nuovamente si raccoglie. Questi movimenti vengono appresi per imitazione dell’insegnante o per similitudine ai comportamenti di animali o ai fenomeni naturali. L’apprendimento per imitazione è un potente stimolo del sistema nervoso e di tutto l’apparato locomotore e favorisce la capacità di adattamento agli altri, la sintonia e l’empatia, nonché l’interazione tra emisfero cerebrale sinistro, che analizza, ed emisfero cerebrale destro che intuisce e crea analogie.


 

Termini figurati ispirati alla natura

Anche la scelta di termini ispirati ad animali o fenomeni naturali va in questa direzione. A volte questa terminologia viene considerata un aspetto folcloristico, ma a torto. Ad una valutazione più attenta, rivela grande abilità didattica e conoscenza dell’essere umano. Gli antichi maestri di Tai Chi furono acuti osservatori della natura (il macrocoscmo) e dell’uomo (il microcoscmo), colsero suggestive analogie tra i due e ne fecero tesoro. Essi hanno sperimentato, infatti, che insegnare tramite la descrizione analitica dei movimenti da svolgere blocca e crea tensione, invece, usare immagini suggestive scioglie e rilassa. Quando, ad esempio, si insegna ad una persona a muovere le mani nell’aria, dicendo “in direzione opposta”, si descrive il cosa fare ma non il come fare e il movimento che ne risulta può essere rigido e privo di grazia. Se, invece, si chiede di muovere le mani nell’aria come se si stesse “accarezzando la coda di un cavallo”, si stimola l’esecuzione di un movimento più armonico ed efficace. Si utilizza un’immagine ingenua per far collaborare mente e corpo, emisfero sinistro ed emisfero destro, attitudine al controllo e all’improvvisazione. È così che il Tai Chi sviluppa le potenzialità dell’essere umano e promuove la salute globale di mente e corpo.

Come si svolge la pratica

Ci sono tre momenti fondamentali in ogni buona pratica. Il primo è la preparazione del corpo, il secondo è la pratica delle sequenze dei movimenti e il terzo è la pratica del Tui Shou (o “mani che spingono”) ossia il Tai Chi di coppia. Molti identificano il Tai Chi con l’esecuzione di una sequenza di movimenti lenti e calmi. Tuttavia, questa pratica può avvenire solo dopo aver preparato il corpo tramite una pratica di “riscaldamento”. Talvolta si tratta di una sequenza di stiramenti dei meridiani, altre volte della mobilizzazione delle singole articolazioni. Quindi non c’è da stupirsi se le lezioni di Tai Chi esordiscono con una vera e propria sequenza di esercizi ginnici, è la migliore preparazione ad una pratica agile e rilassata. A questo primo momento segue l’esecuzione della “forma”, ossia una sequenza di movimenti che può durare da pochi istanti a dieci o quindici minuti.
Grazie ai “neuroni specchio” di cui tutti siamo forniti, anche i neofiti possono rapidamente godere della pratica della forma intera. È sufficiente che osservino l’insegnante e gli allievi più anziani e li imitino. Nel tempo i singoli movimenti sono perfezionati uno ad uno e raffinati fino a diventare fluidi e precisi. Il terzo momento è quello dedicato al “Tui Shou” (letteralmente “mani che si spingono”) ossia la pratica a coppie del Tai Chi. In esso due persone eseguono alcuni gesti e posture della forma, ma a contatto diretto l’uno con l’altro. Questa pratica aumenta la capacità di ascoltare se stessi e l’altro, insegna a dosare la propria forza e a vivere un vita relazionale equilibrata.

Effetti concreti per la salute

I praticanti riferiscono maggiore agilità ed equilibrio, più prontezza nel gestire le cadute e gli “incidenti” e un’attitudine spontanea all’autodifesa. Si sentono più calmi e capaci di rilassarsi, svolgono con maggiore facilità compiti complessi sia fisici sia psicoemotivi. Qualcuno parla di “rilassamento vigile”.

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