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Esposizione solare e prodotti protettivi

Autore: Dott.ssa Maria Elena Setti

In caso di esposizione al sole l’utilizzo costante di prodotti protettivi ecobio aiuta a prevenire possibili rischi 

La luce del sole oltre a regalare buonumore, purtroppo, può essere fonte di pericolo per la salute della nostra pelle: i raggi UV, infatti, possono danneggiarla provocando scottature, eritemi, invecchiamento cutaneo, perdita di elasticità e danni al DNA delle cellule fino alla formazione di Melanomi. La Skin Cancer Foundation mette particolarmente in guardia sulle scottature: ne bastano circa 5 per aumentare il rischio di Melanoma dell’80%.
Vediamo allora come possiamo proteggere la nostra pelle al meglio senza rinunciare a tutti i benefici della bella stagione.

Cos’è un prodotto solare?

Un prodotto solare è, per definizione, “un preparato in crema, olio, gel o spray destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione”.
I prodotti solari in Italia e in tutta Europa sono considerati cosmetici e devono seguire le norme indicate dal Regolamento sui cosmetici che, tuttavia, non è l’unico riferimento per le aziende: nel 2006, infatti, la Commissione Europea ha pubblicato una “raccomandazione sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni” in modo da fornire maggiore chiarezza sia ai produttori che ai consumatori, semplificando le indicazioni presenti nell’etichetta. In America, al contrario, i solari sono considerati come farmaci da banco: questo non significa che siano più sicuri di quelli europei, anzi, oltreoceano sono rimasti indietro sulla ricerca dei filtri solari; inoltre il marketing americano, particolarmente permissivo, ha generato molta confusione riguardo al valore numerico del fattore di protezione solare (SPF), che nell’Unione Europea può raggiungere un massimo di 50+, laddove in America, invece, vengono commercializzati prodotti con SPF anche di 100.

I fattori di protezione

L’SPF (Sun Protection Factor) indica la capacità di un prodotto solare di bloccare i raggi UVA e UVB e in particolare indica il tempo durante il quale una persona, protetta da quel particolare filtro, può esporsi al sole senza il rischio di eritemi o ustioni. L’Unione Europea ha stabilito che la protezione totale non esiste e che i solari si suddividono in quattro diverse classi in base al livello del fattore di protezione contenuto:

  • protezione bassa (6 e 10)
  • protezione media (15, 20 e 25)
  • protezione alta (30, 40 e 50)
  • protezione molto alta (50+)

Alla luce di ciò, le etichette che promettono il “sun block”, ovvero lo schermo totale, sono fuori legge e ingannano il potenziale consumatore.

Attenzione all’etichetta

I prodotti solari devono proteggere sia dai raggi UVB che dai raggi UVA, in etichetta quindi devono essere indicati obbligatoriamente:

  • fattore di protezione solare (SPF) con il numero corrispondente (da 6 a 50+);
  • bollino UVA (il simbolo è la scritta UVA inscritta in un cerchio);
  • corrette modalità di utilizzo del prodotto e precauzioni utili da adottare contestualmente all’uso: come applicare il prodotto, con quale frequenza applicarlo e riapplicarlo dopo il bagno (anche se il solare è waterproof, se si suda molto e se ci si strofina con asciugamani o teli);
  • altre indicazioni e consigli: usare cappello e occhiali da sole, non esporre direttamente i bambini di pochi mesi, non rimanere esposti troppo a lungo.

Relativamente alla quantità di prodotto da utilizzare, la dose opportuna per garantire la protezione dichiarata in etichetta è di circa 16 g di prodotto, tenendo presente che un normale flacone contiene circa 150 ml; dovrebbe quindi bastare per circa 8-10 applicazioni. Da ultimo la legge vieta che in etichetta o sul contenitore siano riportate scritte come “schermo totale”, “protezione totale” oppure “protezione per tutto il giorno”.

I fototipi

Il fototipo indica la risposta della nostra pelle ai raggi solari e dipende dalle diverse caratteristiche fisiche, come il colore della pelle e dei capelli. Esistono sei tipi di fototipo, più il fototipo è basso maggiore dovrà essere la protezione fornita dal prodotto solare che utilizziamo (SPF alto):

  • fototipo I: appartiene alle persone con capelli biondi o rossi, occhi chiari e pelle molto sensibile, chiara e caratterizzata da efelidi (lentiggini); generalmente si scottano sempre, senza mai abbronzarsi; occorre quindi che utilizzino un SPF molto alto (50+);
  • fototipo II: è tipico delle persone bionde con una pelle chiara e sensibile; si scottano sempre pur potendo ottenere un’abbronzatura minima: comunque devono utilizzare sempre una crema con fattore di protezione molto alto;
  •  fototipo III: caratterizza persone con capelli biondo scuri, cute sensibile e occhi scuri, che raggiungono un’abbronzatura modesta e pigmentazione graduale; occorre ugualmente utilizzare prodotti solari con SPF alti;
  • fototipo IV: definisce persone castane, con occhi scuri e pelle moderatamente sensibile; si abbronzano facilmente, motivo per cui è sufficiente un SPF medio;
  • fototipo V: appartiene a persone con capelli, occhi scuri e pelle olivastra, che raramente si scotta; l’abbronzatura è intensa, quindi si possono utilizzare fattori di protezione medio bassi;
  • fototipo VI: è tipico di persone con gli occhi neri, i capelli scurissimi e la pelle che non si scotta mai, la cui abbronzatura è molto rapida e intensa; anche se con SPF basso, necessitano comunque di fotoprotezione, perché nemmeno loro sono immuni a possibili danni a lungo termine.

Filtri fisici...

I prodotti per la protezione solare vengono divisi in filtri fisici e filtri chimici. I filtri fisici sono preparazioni che usano sostanze come l’ossido di zinco e il biossido di titanio e che hanno proprietà riflettenti: in questo modo i raggi UV vengono riflessi e non vengono assorbiti dalla pelle. Sono biochimicamente inerti e non provocano alcun surriscaldamento cutaneo; inoltre hanno proprietà lenitive e protettive e spesso si trovano inseriti in formulazioni “waterproof”.
Al contrario di quelli chimici, i filtri fisici durano nel tempo e ad oggi sono gli unici ammessi da enti certificatori dell’ eco-bio come ICEA e AIAB, oltre ad essere considerati i più compatibili non solo con la nostra pelle ma anche con l’ambiente: ossido di zinco e biossido di titanio sono ingredienti definiti “grase” (generally recognized as safe and effective), ossia conformi alle normative e quindi sono adatti anche per i bambini; ma anche tutte le altre componenti del solare ecobio sono rispettose della pelle e dell’ambiente, come ad esempio gli oli (olio di riso), i burri vegetali (burro di karitè), la vitamina E e gli estratti di piante antiossidanti come l’uva rossa, le alghe e la carota, utili per proteggere e lenire l’epidermide durante l’esposizione al sole.

... e filtri chimici

Filtri chimici sono ad esempio il butyl methoxydibenzoylmethane, il benzophenone-3(Bp-3), l’octyldimethyl- PABA (OD-PABA) e l’octyl-methoxycinnamate, sostanze di sintesi che catturano l’energia dei raggi UV per evitare il danno alle cellule epiteliali: l’energia viene liberata generalmente sotto forma di calore ma, nel caso di filtri fotosensibili, si ha la progressiva formazione di prodotti di degradazione che possono essere dannosi per la pelle e provocare irritazione, sensibilizzazione, fototossocità, fotoallergia, Dermatite ed Eritemi. Alcuni studi, inoltre, attestano che possono passare anche attraverso il latte materno e quindi esporre i neonati ad agenti chimici potenzialmente pericolosi. Quindi è bene evitare:

  • il paba e il trolamine salicylate: ad oggi considerati “non grase”, quindi non sicuri;
  • il benzofenone: è un filtro largamente impiegato nei prodotti solari e nelle creme anti-età per le sue capacità filtranti dei raggi UVB e UVA; numerosi studi scientifici hanno dimostrato che è in grado di penetrare rapidamente nell’organismo e di interferire con la normale attività ormonale: per questo motivo, ad esempio in Europa, alcune tipologie di benzofenone (benzofenone-1) sono state bandite, ma sarebbe opportuno vietare tutta la classe dei benzofenoni, vista la sospetta tossicità.

A questo punto, se dovessimo chiederci se possiamo fare a meno della crema solare, la risposta è no: la nostra pelle va assolutamente e continuamente protetta, attraverso i vestiti oppure utilizzando i prodotti solari opportuni: al momento i filtri più sicuri per la pelle anche dal punto di vista salutistico, oltre che meno dannosi per l’ambiente, sono i filtri fisici.

I possibili rischi

Il maggior fattore di rischio per il Melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva ai raggi UV, che possono danneggiare il DNA delle cellule epiteliali e quindi innescare la possibile trasformazione in cellule tumorali. È doveroso, quindi, fornire informazioni corrette sia sulle modalità di esposizione al sole che sui prodotti solari di maggiore qualità, senza generare falsi allarmismi ma nemmeno fomentando l’acquisto superficiale di qualsiasi tipo indiscriminato di protezione.

Come evitare di scottarsi?

Per concludere, ecco 5 consigli pratici per evitare le scottature:

  • valutare la zona geografica dove ci si esporrà e la stagione;
  • non esporre al sole diretto i bambini di età inferiore all’anno e per i più grandi evitare le ore centrali della giornata (11-16), esponendoli comunque in modo graduale;
  • indossare cappello e occhiali da sole;
  • utilizzare creme solari ad alto fattore di protezione (l’uso delle creme non ostacola la formazione della vitamina D), avendo cura di riapplicarle frequentemente e dopo ogni bagno;
  • usare le creme anche all’ombra: il sole, infatti, filtra anche attraverso l’ombrellone e i vestiti, mentre acqua, sabbia e sassi fungono da riflettori per le radiazioni UV.
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