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Sguardo più giovane con la Chirurgia

Autore: Dott. Gianluca Campiglio

Con l’aiuto della Chirurgia estetica delle palpebre è possibile migliorare lo sguardo e restituire a tutto il viso un aspetto più giovane

Gli occhi sono, per definizione, lo specchio dell’anima, sono la parte di noi più esposta, ma anche una delle più delicate: è in questa zona del volto che si formano le prime rughe di espressione, le famigerate “zampe di gallina”. Non solo, l’azione del sole, del tempo che passa, la predisposizione genetica e lo stress sono fattori che determinano un appesantimento della regione palpebrale che si manifesta con un eccesso di cute rilassata nella parte superiore dell’occhio e con le note borse nella parte inferiore.
Con il passare degli anni, lo sguardo appare spesso stanco e triste e tende a invecchiare il viso nella sua globalità. Per mantenere un viso fresco e giovane, è possibile ricorrere alla Blefaroplastica, la Chirurgia estetica delle palpebre che consente di correggere i difetti delle palpebre superiori cadenti, il rigonfiamento nella parte inferiore e altri piccoli difetti, in alcuni casi congeniti, ridando al volto un tocco di gioventù, uno sguardo più aperto e migliorando, quando è necessario, il campo visivo.
La Blefaroplastica è emerso come uno degli interventi più richiesti, secondo i dati dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE) e nel 2012 è stato il secondo intervento di Chirurgia estetica più praticato in Italia. 

Attenzione alla professionalità

Bisogna ricordare che la Blefaroplastica è un intervento vero e proprio, che deve essere eseguito da un Medico Specialista in Chirurgia Plastica all’interno di Strutture sanitarie autorizzate. Fondamentale è verificare che il Professionista a cui ci si rivolge sia uno Specialista in Chirurgia Plastica, iscritto a Società di categoria come l’AICPE o la SICPRE, la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (l’elenco è disponibile sui rispettivi siti).
Per evitare complicanze è inoltre importante seguire rigorosamente i consigli dettati dallo Specialista prima e dopo l’intervento.
La Blefaroplastica può essere superiore, se riguarda le palpebre, o inferiore, se riguarda la zona delle occhiaie. Spesso si procede con entrambe durante un unico intervento.

La Blefaroplastica superiore

Uno dei fenomeni più comuni è il rilassamento cutaneo delle palpebre superiori che può impedire una visione corretta, soprattutto dei quadranti superiori ed esterni del campo visivo. Per rimuovere l’eccesso di pelle il Chirurgo esegue allora un’incisione lineare di qualche centimetro lungo la piega naturale delle palpebre, onde evitare cicatrici visibili. Generalmente l’estremità laterale di questa incisione è localizzata in una delle rughe laterali (zampe di gallina) sempre allo scopo di nasconderla il più possibile. Per qualche tempo la cicatrice sarà visibile soltanto quando lo sguardo è rivolto verso il basso o se si hanno gli occhi chiusi; si attenuerà con il tempo, se l’intervento è stato eseguito correttamente.
Un accorgimento fondamentale da parte dello Specialista è quello di saper dosare la quantità di pelle da eliminare: se si eccede, l’occhio diventa troppo aperto alterando il suo normale funzionamento (apertura e chiusura) e modificando verso il basso l’arco del sopracciglio; se invece si rimuove poca pelle, l’intervento non sarà duraturo nel tempo. Oltre all’eccesso di pelle, può verificarsi una eccessiva sporgenza del grasso che normalmente circonda il globo oculare (borse palpebrali) oppure una ptosi palpebrale, ossia il rilassamento del muscolo elevatore della palpebra.
Per quanto riguarda le borse palpebrali, la tecnica chirurgica estetica attuale non prevede più l’asportazione di tutto ciò che eccede bensì mira a sfruttare ciò che madre natura ci ha dato, riposizionando in modo uniforme il restante materiale umano. Questa metodica consente di ottenere un occhio leggermente pieno, secondo i modelli di riferimento attuali. Un occhio che, con il passare degli anni, non diventerà mai infossato o sbarrato.
Un disturbo estetico che si manifesta frequentemente dopo gli anta, è la comparsa, sulla palpebra superiore, degli xantelasmi. Si tratta di un accumulo di cristalli di colesterolo: non sono pericolosi come quelli presenti sulle pareti delle arterie, ma sono molto antiestetici. Si presentano come delle papule di colore giallastro che se non vengono asportate, con il tempo possono aumentare di volume e in casi eccezionali anche disturbare la vista.
Per risolvere questo inestetismo la tecnica chirurgica di asportazione è mininvasiva e non richiede alcun ricovero in quanto è eseguita ambulatorialmente e in anestesia locale. Purtroppo, se non si corregge l’eccesso di colesterolo nel sangue, queste lesioni spesso ricompaiono a distanza di mesi o anni.


 

La Blefaroplastica inferiore

Solitamente si ricorre alla Chirurgia estetica delle palpebre inferiori per correggere il difetto delle cosiddette “borse” che possono rendere lo sguardo affaticato.
Le tecniche chirurgiche utilizzate in questo caso sono due: la transcutanea e la transcongiunturale. La tecnica transcutanea consiste nell’eseguire una piccola incisione sotto le ciglia per riposizionare, nella tasca contenitiva, il grasso fuoriuscito e nel contempo rimuovere la cute in eccesso formatasi a causa delle borse, ed eliminare le eventuali rughe. L’obiettivo è quindi quello di “rinfrescare” l’occhio inferiore nella sua globalità.
In passato questo tipo di intervento prevedeva una generosa asportazione del grasso, ma con il tempo, i Professionisti del bisturi hanno riscontrato che così facendo i risultati non erano soddisfacenti. Questa asportazione di grasso provocava, dopo qualche anno, un infossamento dell’occhio tale da sembrare più invecchiato di prima. Quindi oggi i Chirurghi plastici cercano di preservare il più possibile ciò che madre natura ci ha donato e cioè il grasso dell’occhio.
La metodica transcongiunturale invece non prevede alcuna cicatrice esterna poiché l’incisione avviene all’interno della palpebra. Per riposizionare il grasso debordato si accede attraverso la congiuntiva (rivestimento interno della palpebra) con un bisturi a freddo o elettrobisturi che incide e coagula in contemporanea, evitando così eventuali sanguinamenti. Questa tecnica di intervento, detta Blefaroplastica transcongiuntivale, è indicata per coloro che hanno un modesto gonfiore delle palpebre inferiori, non presentano alcun rilassamento del muscolo orbicolare, hanno poche, sottili e superficiali rughe e una pelle ancora elastica; è quindi indicata per i soggetti relativamente giovani.
Entrambe le metodologie di intervento possono essere eseguite ambulatorialmente (“day surgery”) mediante anestesia locale associata a una leggera sedazione che significa essere svegli, ma rilassati e insensibili al dolore.

Prima dell’intervento

La Blefaroplastica superiore e quella inferiore sono interventi chirurgici non invasivi ma personalizzati e, come tali, richiedono un’accurata visita specialistica. Soltanto dopo aver valutato la struttura ossea del volto, la qualità della pelle e dei muscoli perioculari e la presenza di eventuali difetti funzionali, si potrà stabilire la tecnica chirurgica più indicata per ottenere il risultato più soddisfacente.
L’intervento non richiede una particolare preparazione del Paziente, se non la necessità di effettuare un elettrocardiogramma e gli esami del sangue di routine per verificare che le condizioni di salute generale siano buone, di seguire un’alimentazione sana ed evitare il fumo e i superalcolici.

Dopo l’intervento

Trattandosi di una zona in cui la pelle è molto sottile e delicata, un po’ di gonfiore e qualche livido sono inevitabili. È quindi necessario fare subito degli impacchi di camomilla fredda e nelle 24 ore successive utilizzare più volte al giorno una crema all’arnica per drenare i liquidi e ridurre il gonfiore; occorre inoltre assumere antibiotici e antinfiammatori per circa una settimana.
Inoltre, per circa 10 giorni, è sconsigliato svolgere un’attività fisica intensa ed è raccomandabile proteggere gli occhi con filtri solari, non esporsi al sole, non fare saune e bagni turchi per i 15 giorni successivi all’intervento.
Il risultato è apprezzabile già dalla seconda settimana, quando il gonfiore e i lividi sono scomparsi, ma sarà definitivo due mesi dopo l’intervento.

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