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Conservanti nei cosmetici, si o no?

Autore: Dott.ssa Maria Elena Setti

La presenza o meno di conservanti nei prodotti per la cosmesi deve essere attentamente valutata poiché in molti casi, e per certe tipologie di prodotto, sono necessari al fine di garantirne la sicurezza 

I conservanti sono sostanze naturali o di sintesi utilizzate nei cosmetici al fine di garantirne l’integrità e la sicurezza per il consumatore. Svolgono un’azione contro batteri, funghi, muffe presenti nell’ambiente, sulla nostra pelle e nell’aria.

Senza acqua o con acqua

I prodotti cosmetici posso essere privi di acqua come gli unguenti e gli oli da massaggio o oppure contenere acqua, come le creme, i latti detergenti e i tonici.
È importante comprendere che, dove c’è acqua, c’è vita e quindi per conservare una crema è necessario utilizzare dei conservanti.
I cosmetici privi di acqua possono non contenere conservanti, ma sicuramente dovranno contenere antiossidanti, come le vitamine per evitare l’irrancidimento dei grassi. I cosmetici che invece contengono acqua devono contenere conservanti, naturali o sintetici per evitare il deterioramento dovuto a questi microrganismi.
Un cosmetico che contiene acqua, se fosse senza conservanti, potrebbe durare solo qualche ora o qualche giorno, in quanto i microrganismi inizierebbero a deterioralo e diventerebbero pericolosi anche per chi lo andrebbe ad utilizzare, provocando irritazioni, infiammazioni e anche infezioni alla pelle, soprattutto in pelli delicate, come quelle dei bambini o nell’area perioculare.

Attenzione al PAO

In particolare, una volta aperto il cosmetico, bisogna guardare il PAO (periodo dopo l’apertura) per capire per quanto tempo è garantito sicuro l’utilizzo del prodotto. L’immagine del PAO è una scatolina semi aperta con un numero seguito dalla lettera M (mese) esempio PAO 6M significa che il prodotto una volta aperto andrà utilizzato entro 6 mesi affinché sia garantita non solo la sua piena efficacia, ma anche la sua stabilità ai microrganismi e quindi la sicurezza per il consumatore nell’utilizzo.

I conservanti sono sostanze sicure?

Il Regolamento europeo fornisce un elenco dei conservanti ammessi nei cosmetici e le quantità ammesse sia per i prodotti “leave in”, ossia senza risciacquo (come le creme), che nei prodotti “rinse off” cioè da risciacquo (come i detergenti).
Spesso i conservanti sono accusati di nuocere alla salute dei consumatori e molte marche pubblicizzano i cosmetici con il claim “senza conservanti” per andare in contro alle richieste sempre più diffuse delle persone.
In realtà, se il prodotto cosmetico contiene acqua, il conservante ci deve essere e allora come mai alcune aziende scrivono “senza conservanti”? Perché ci sono alcuni ingredienti cosmetici che non sono catalogati come conservanti (nell’allegato V del Regolamento CE 1223 del 2009), ma sono per esempio catalogati come parfum o con altre funzioni principali, ma in realtà vengono utilizzati come conservanti. È una questione di marketing: si vuole far credere che il prodotto sia più adatto a pelli delicate e vanti proprietà migliori.

L’elenco dei conservanti ammessi si aggiorna continuamente

Bisogna fare attenzione, i conservanti che si trovano nei cosmetici a livello europeo sono quelli ammessi e il prodotto cosmetico viene notificato sul portale europeo CPNP che ne garantisce la sicurezza, ma è anche vero che il Regolamento europeo si aggiorna costantemente e quindi un conservante che fino a ieri era ritenuto sicuro a una certa concentrazione, potrebbe un domani essere messo in discussione a fronte di nuove prove. È la storia di conservanti storici come il MIT (methylisothiazolinone), è stato utilizzato come conservante sostitutivo dei parabeni, ma il suo utilizzo ubiquitario ha fatto sì che si scoprisse che è fortemente allergizzante, tanto che l’American Contact Dermatitis Society l’ha addirittura dichiarato nel 2013 come “allergen of the year”! La sua concentrazione limite nei cosmetici è stata diminuita e infine nel 2017 è stato proibito nei prodotti cosmetici non a risciacquo, mentre è ancora ammesso nei prodotti a risciacquo, ma in concentrazioni massime del 0,0015%. Per il MIt
sono occorsi due anni, per altre sostanze anche decenni, prima di essere eliminati o limitati.


Il caso dei parabeni

Un’altra classe di conservanti spesso nel mirino è quella dei parabeni, conservanti con proprietà antifungine e antibatteriche, che si ritrovano sia nei cosmetici che in diversi farmaci.
Spesso accusati di essere interferenti endocrini, si sono resi poco desiderabili dai consumatori e quindi anche dalle aziende produttrici di cosmetici, alcuni di loro sono stati vietati nei cosmetici (Isopropylparaben, Isobutylparaben Phenylparaban, Benzylparaben, Pentylparaben) per principio di precauzione. Esistono moltissimi cosmetici che riportano la dicitura “privo di parabeni” ciò non significa però che siano senza conservanti.

Reazione allergica e sensibilizzazione

Il rischio maggiore dei conservanti è la reazione allergica e la sensibilizzazione, soprattutto in pelli già sensibili e delicate e nei bambini.
In etichetta è obbligatorio inserire l’INCI, l’elenco degli ingredienti, in cui sono presenti tutte le sostanze contenute nel cosmetico, in questo modo è possibile individuare le sostanze a cui si è allergici ed evitare di acquistare e utilizzare il prodotto.
Diverso è il discorso della sensibilizzazione, che può essere causata da un ripetuto contatto nel tempo di più sostanze diverse o con una concentrazione elevata della stessa molecola che possono andare ad irritare la pelle; se per esempio si utilizza uno shampoo con parabeni, una crema, un deodorante e altri cosmetici con lo stesso conservante, la pelle potrebbe sensibilizzarsi e dopo un po’ di tempo manifestare irritazioni.

Conservanti naturali

Oggi la scienza ci viene in aiuto: esistono sempre più conservanti di derivazione naturale, più delicati sulla pelle e rispettosi del suo microbiota cutaneo, per esempio derivati dell’acido caprilico, derivati della rosa, conservanti di grado alimentare, sequestranti dell’acqua come la glicerina, oppure l’alcool (etanolo), l’anisate e il levulinate, l’acido lattico,il fenossietanolo e tanti altri il cui impatto ambientale è basso, l’efficacia di conservazione elevata e maggiore il rispetto della naturale protezione della pelle, anche per le più delicate. Questi conservanti sono ammessi dai disciplinari del biologico. Risulta utile anche utilizzare antiossidanti naturali nelle formulazioni cosmetiche per aiutare la stabilità del prodotto e prevedere un packaging airless (in cui non c’è contatto diretto con il prodotto e non entra aria) che possano diminuire la quantità di conservante necessario per l’integrità del prodotto.

Oli essenziali

Altri conservanti naturali che vengono utilizzati sono gli oli essenziali, come il tea tree, la lavanda, il timo, l’origano, che solitamente vengono aggiunti insieme ad altri conservanti per garantire la perfetta stabilità microbiologica del prodotto.
Va fatta molta attenzione alle preparazioni casalinghe di cosmetici che non avendo conservanti e non potendo essere testati microbiologicamente possono portare a infezioni dermatologiche anche serie.

In conclusione

Un prodotto cosmetico che contiene acqua va sempre conservato, la ricerca ci porta a scoprire nuovi conservanti sempre più ecodermocompatibili per andare in contro alle esigenze formulative di conservazione del prodotto, ma anche di rispetto della pelle e dell’ambiente, cercando di impattare sempre meno sul Pianeta.

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