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Riflessologia plantare, quali benefici?

Autore: Agnese Cammelli

Ottenere benefici fisici e mentali tramite la stimolazione della pianta dei piedi è possibile grazie alla Riflessologia ma anche evitando di costringere il piede in calzature poco rispettose della sua forma naturale

La Riflessologia è, forse, uno degli argomenti più trattati di questi ultimi vent’anni: sono stati scritti numerosi libri sull’argomento, quasi tutte le palestre, i centri estetici e i centri benessere offrono trattamenti di Riflessologia. Non è facile, dunque, trovare argomenti a riguardo che non siano già molto conosciuti e incorrere in banalità è quasi una certezza. L’ambizione del mio articolo è salvare trent’anni della mia attività lavorativa e dare qualità all’esperienza di tante persone che attraverso la Riflessologia hanno intrapreso un cammino di ricerca verso la propria unicità.

Le calzature ci limitano?

Entrerò nel magnifico mondo dei piedi da una porta che si potrebbe ritenere laterale ma laterale non è: possiamo parlare dei piedi senza parlare delle scarpe?
Oggi siamo spesso sopraffatti dall’impero della moda. Sembra che i piedi non servano più a camminare ma a esibire scarpe: scarpe per apparire, scarpe per fingere, scarpe improbabili, spesso strumento di vera tortura. E’ un gioco curioso e divertente che coinvolge tutti noi: di fronte a una calzatura meravigliosa non c’è corpo, schiena, spalle o lo stesso piede, che abbiano voce in capitolo. Quando questo gioco ha finito di devastare l’armonia del piede e il suo modo di camminare, ecco che ci troviamo di fronte a un problema in un certo senso annunciato: il piede si deforma e non si riesce a camminare, se non con un male incredibile.


La forza vitale dei piedi

I piedi sono dunque ancora una volta i grandi dimenticati, vengono consegnati al mondo della Chirurgia e diventano business per i negozi di sanitari, calzolai e negozi di articoli sportivi. Questa realtà, presente e conosciuta da tutti noi, si scontra però con un assoluto: il piede è la nostra libertà.
Di certo la soluzione migliore per i nostri piedi è quella di essere lasciati liberi di poter sentire la terra, l’acqua, il prato e i sassi. Liberi di aprirsi e catturare tutte le vibrazioni che dalla terra salgono e attraversano il corpo dandoci vita, spinta e forza. Liberi di allungarsi per vedere, percepire, conoscere e prevedere il nostro cammino: le dita come antenne sensoriali, interrogano, ascoltano e vedono; le unghie proteggono la sensibilità e la tenerezza che nelle dita si manifesta.
Tutto ciò che si frappone fra il piede e la terra lo si può pensare come una protesi. Quello che pare essere un aiuto, un sostegno, crea un arresto nel movimento continuo che collega il piede e la testa: equilibrio commovente fra il nostro agire e il nostro pensare.
Per chi cammina a piedi nudi, la Riflessologia non ha ragione d’essere, il contatto è garantito, la microcircolazione del piede è libera, tutto il corpo con i suoi organi e viscere è sollecitato e risvegliato. E’ quando viviamo in realtà stagne e il nostro vivere avviene in strutture chiuse e preordinate che il nostro pensare si muove dentro confini rigidi e omologati e, i nostri piedi pure: quasi si dimenticano di loro stessi, sono impossibilitati a comunicare, si “chiudono” perdendo morbidezza e adattabilità.
Il pensare e l’agire non rispondono più al movimento armonico della libertà.


 

Cos’è la Riflessologia?

La Riflessologia si colloca tra la pulsione, spesso non riconosciuta, verso la libertà, e il sentire le nostre risorse inadeguate ad affrontare la vita.
Per essere più chiari, ci viene in soccorso un’immagine del pensiero cinese che colloca i centri neuro-sensoriali nella testa del vecchio (il nonno che sa, conosce, ma anche teme ed ha paura) e la forza vitale nel piede del bambino (il nipote che pesta per uscire e dominare l’apprensione del nonno).
Il Riflessologo, attraverso manipolazione, frizione, contatto, pressione e sfioramento, restituisce al piede la libertà necessaria al fine di rendere possibile il dialogo fra piede, testa e tutto il corpo; inoltre conosce e si affida alla risorsa inesauribile della forza vitale che principalmente si esprime nel piede.

I simbolismi del piede

Il piede è uno dei luoghi della magia, del creare, è la parte del corpo che più è in grado di dialogare con le forze oscure dell’anima; per il piede nulla è impossibile.
Nel piede c’è la più forte risata che investe l’universo intero. Nel piede la pulsione erotica si organizza e corre verso il principio del piacere (come nella favola di Cenerentola). Nel piede sono custoditi sia la memoria del “padre cielo” che della “madre terra” (vedi le pratiche divinatorie e iniziatiche che appartengono alla storia di moltissimi popoli, oltre che nel nostro). Nel piede il silenzioso agire dei nostri organi si manifesta e ci avvisa come dimostrano le mappe testate e riconosciute dalla Medicina allopatica.
Da più di trenta anni cresco e vivo all’ombra delle forze del piede.
In altri tempi avrei forse parlato della bellezza delle mappe di Riflessologia, avrei indirizzato la mia e vostra attenzione sulla rappresentazione dei piedi nell’arte greca, medievale e rinascimentale; mi sarei soffermata su innumerevoli racconti a sfondo psicoantropologico di un divertimento unico, ma oggi, su questa terra di migranti immersa nel dramma dei popoli in cammino senza Patria, questo è tutto ciò che sono in grado di dire. Buon cammino!

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