Autore: Dott.ssa Maria Elisa Marchiani

Essere consapevoli del proprio corpo e mantenerlo elastico e aperto consente di raggiungere un stato ottimale di benessere fisico ed emotivo 

“Io non ho un corpo, io sono un corpo”. Con questa frase Sigmund Freud ci aiuta a riflettere sul fatto che il corpo, attraverso la sua Postura, ci parla della nostra costituzione, del nostro carattere, del nostro temperamento.
Quando incontro una persona nel mio studio, ad esempio, comprendo tantissime cose soltanto osservando la posizione delle sue spalle o la tensione della mandibola. Il corpo, infatti, quando sono presenti eventuali problematiche posturali e/o strutturali, esprime atteggiamenti che sono anche psichici ed emozionali.

La Postura parla di noi

La Postura è la posizione occupata dal corpo nello spazio a sua disposizione ed è connessa al tono muscolare. La Postura parla della nostra risposta alle relazioni e alla vita conscia e inconscia. Attraverso le Posture si emettono e si ricevono messaggi importanti, anche i più intimi e segreti. Le Posture, consapevoli o meno, esprimono ciascuna persona nella sua interezza, nonché i suoi stati emotivi; è qualcosa che non si può controllare razionalmente ma che, come le emozioni, appartiene ad un movimento interno inconscio ed è determinata dai muscoli che, a loro volta, inserendosi come degli elastici nelle articolazioni e nelle vertebre, ne determinano la posizione e l’eventuale disarmonia e/o squilibrio.

La tensione, sintomo di difficoltà

Le tensioni muscolari sono espressioni dell’inconscio, ossia concetti che ruotano intorno ai temi del sovraccarico, della rabbia, della paura, del conflitto, della resistenza, del rifiuto; in altre parole, della non espressione di sé. In molti casi, le tensioni muscolari ci raccontano cose di noi che non conosciamo. Sappiamo, magari, di essere in ansia, ma non poi così tanto. Sappiamo di vivere in un compromesso, ma siamo convinti di farcela senza problemi e, invece, ecco la tensione, il sintomo che ci ricorda la difficoltà che abbiamo nel mantenerci in equilibrio in questo stato di cose.

Il corpo come strumento di comunicazione...

Il nostro corpo è il primo strumento di comunicazione. Pensiamo al contatto con la pancia della mamma che ci circonda durante la gestazione o all’abbraccio con cui veniamo accolti quando nasciamo. Il nostro primo linguaggio è assolutamente fisico: il bambino, infatti, parla con e attraverso il corpo. Esiste, quindi e innanzitutto, una grammatica corporea che fa parte di questo linguaggio primario e ancestrale; le emozioni primarie, paura, gioia e rabbia, si esprimono attraverso il linguaggio corporeo e il suono della voce del bambino, senza l’emissione di parole specifiche ma con suoni e frequenze che, come una musica, trasmettono le sue emozioni e il suo stato d’animo al corpo che diventa, infine, l’espressione stessa della sua emozione.
Crescendo, la cultura e l’educazione, con i loro significati, influenzano e condizionano il linguaggio corporeo, il contatto e l’abbraccio, tanto che quello del corpo diventa, col tempo, una lingua straniera. Impieghiamo tempo ed energia ad apprendere, oltre alla nostra lingua madre, anche altri linguaggi ma è sempre molto difficile o strano trovare il tempo per migliorare il nostro linguaggio primario, ossia quello del corpo che, tuttavia, è irrinunciabile e ci fornisce dettagli fondamentali e immediati di noi e degli altri.


Pagina precedente 1/2 Pagina successiva »