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Covid e Pazienti fragili

Autore: Intervista al Prof. Amodio Botta di Valentina Busiello

L’epidemia legata al Covid-19 ha fatto emergere l’importanza di una campagna vaccinale mirata che tuteli i soggetti più a rischio come i Pazienti con Diabete e i cardiopatici

Professor Botta, parlando di campagna vaccinale, quali sono le sue considerazioni sugli effetti del vaccino nei Pazienti affetti da Diabete?
Se l'emergenza determinata dall'epidemia del nuovo Coronavirus di Wuhan (CoV-2019) impone attenzioni e comportamenti responsabili a tutti, questo è particolarmente vero per le persone con Diabete. L'esperienza maturata evidenzia una maggiore suscettibilità al virus tra le persone con Diabete di tipo 2, spesso di età avanzata e con concomitanti patologie (per esempio Malattie cardiovascolari, Ipertensione, ecc.). Infatti i Pazienti che soffrono di Diabete possono avere un rischio più elevato di sviluppare l'infezione da COVID-19, oltre ad una maggiore morbilità e mortalità, per cui devono prestare ancora più attenzione e adottare maggiori precauzioni. Tra le varie patologie che sono presenti nei Pazienti che hanno manifestato la malattia e analizzando i vari fattori di rischio correlati, il Diabete occupa il secondo posto, pertanto le persone con Diabete sono più vulnerabili al Covid-19 e ad elevato rischio di progressione verso forme più severe ed infauste di Covid. Il principio di maggiore vulnerabilità è generale per le persone con Diabete. In realtà, il problema non è se la persona con Diabete sia più vulnerabile al Covid-19 ma risiede nel fatto che è più soggetta alle complicazioni delle infezioni, sia batteriche sia virali e, proprio per questo motivo, i soggetti diabetici sono inclusi nelle classi a rischio per le quali si raccomanda la vaccinazione sempre. Pertanto è necessario vaccinare tutti i Pazienti diabetici ed in primis quelli con complicanze cardiache, renali ed al piede. In tal senso le persone con Diabete insulinotrattate o in trattamento con due o più farmaci ipoglicemizzanti sono inserite tra le “persone con fragilità” ed avviate in modo veloce alla vaccinazione. Tutti i Pazienti con diagnosi di Diabete devono vaccinarsi, forse l’unica eccezione è quella della Paziente con Diabete in gravidanza che però necessita di un’analisi in base alla singola condizione.

Professore, secondo lei come evolverà la situazione sanitaria grazie ai vaccini anti-Covid?
Per quanto riguarda le vaccinazioni, penso che si stia recuperando velocemente con l’attivazione di centinaia di Centri vaccinali. Noi abbiamo avuto la sensibilità della nostra Direzione che ha consentito di poter avviare la vaccinazione dei Pazienti seguiti presso il nostro Ospedale che sicuramente sono i più fragili. Penso che la vaccinazione si farà per molti anni ancora, almeno una volta l’anno. Le pandemie non terminano in tempi brevi. La circolazione del virus verrà ridotta ma non azzerata. Il vaccino azzera però la malattia e quindi riduce la trasmissione. Il vaccino Pfizer riduce del 95% la trasmissione con 2 dosi. Con una dose, la riduce dell'80%. In una situazione d'emergenza bisogna mettere in sicurezza tutti i diabetici.
Un aspetto spesso discusso è inoltre la sicurezza della vaccinazione. La maggior parte delle reazioni avverse al vaccino si sono manifestate nell’arco di 1-2 giorni dalla vaccinazione, risultando in genere lievi o moderate e di durata limitata (24-48 ore). Tra le reazioni molto comuni vanno segnalate mal di testa, nausea, dolori muscolari, dolore al sito di iniezione e sensazione di estrema stanchezza. Una persona su 10 presenta invece reazioni come rossore e/o gonfiore al sito di iniezione, brividi, dolori articolari, febbre e tosse, comunque transitori, per massimo 24 ore. Se il Paziente ha una storia di shock anafilattico o una patologia che interessa la coagulazione, ne deve parlare con il Medico del presidio dove si effettua la vaccinazione o con il suo Medico curante.


Professore, nei Pazienti malati di cuore il vaccino potrebbe causare qualche difficoltà?
Le Malattie cardiache concomitanti, le Malattie renali e l'età avanzata aumentano la gravità della malattia. Quindi sì alla vaccinazione per ridurre la mortalità. Se il Diabete, che è un fattore di rischio indipendente per una rapida progressione, insieme a una prognosi sfavorevole,  è complicato anche da cardiopatia, il rischio di morte aumenta a dismisura.
Le armi della prevenzione a disposizione e consigliate per chi soffre di Diabete sono il mantenimento di un buon controllo glicemico perché potrebbe aiutare a ridurre il rischio di infezione e la sua gravità, l’auto-monitoraggio più frequente della glicemia, un’alimentazione sana, lo svolgimento di esercizio fisico e infine vaccinarsi, come detto sopra.
Per quanti hanno Malattie cardiache e/o renali concomitanti si raccomanda di sforzarsi di stabilizzare il proprio stato cardiaco e renale. Non abbassare la guardia neanche in famiglia continuando le ben note misure preventive generali, come indossare la mascherina, il lavaggio regolare e accurato delle mani con acqua e sapone o con l’ausilio dei disinfettanti a base alcolica ed evitando il contatto con chiunque sia infetto. Come per altri Pazienti con malattie croniche che devono assumere farmaci a lungo termine, i diabetici dovrebbero sempre assicurarsi di avere una scorta sufficiente di farmaci. La terapia ipoglicemizzante va cambiata e intensificata se il Paziente dovrà assumere il cortisone.

Professor Botta, in questo periodo di emergenza quanti Pazienti obesi abbiamo avuto?
L’Obesità in generale, e in particolare i Pazienti con un indice di massa corporea uguale o superiore a 35, hanno un elevato rischio di evolvere, in caso di infezione, a forme gravissime di Polmonite e insufficienza respiratoria soprattutto quando l’accumulo di grasso è a livello addominale(Obesità addomino-viscerale). L’Obesità è uno stato infiammatorio persistente e, anche per questi Pazienti, è necessario avviare al più presto la vaccinazione con un percorso riservato ai “Pazienti fragili”. Sicuramente c’è stata, in questo periodo, una minore attenzione al controllo del proprio peso corporeo e il problema Sovrappeso-Obesità è aumentato.
Da maggio 2020 abbiamo attivato il servizio di Telemedicina, all’inizio in modo più ”artigianale”,  e poi sempre più performante: attualmente ogni giorno sono soprattutto gli anziani, le donne in gravidanza e i gravi obesi che richiedono prestazioni di Telemedicina con controlli più frequenti, anche rispetto a quelli pre-pandemici. È semplice prenotarsi e i Pazienti vengono richiamati all’ora concordata e ricevono una ricettazione e la dieta, come in presenza. Con la Telemedicina il Paziente si prenota inviando una richiesta del Medico curante al nostro Centro e associa le analisi del sangue, i referti, il diario clinico contenente il peso, il profilo glicemico, ecc. Qualche “regalo” ce lo ha fatto il Covid-19: un’accelerazione dei sistemi di Telemedicina che speriamo si perfezioni sempre di più con piattaforme regionali di riferimento.

 

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