Autore: Intervista alla Dott.ssa Maria Cristina Gauzzi di Antonella Ciana

La Vitamina D può giocare un ruolo importante anche nelle Infezioni respiratorie in generale?
Su questo argomento si hanno dati più solidi. Una meta-analisi degli studi clinici randomizzati controllati in cui la vitamina D è stata prescritta per la prevenzione delle infezioni respiratorie acute, pubblicata nel 2017 e ora aggiornata per includere gli studi più recenti, ha dimostrato un effetto protettivo significativo, seppure modesto. Gli autori, analizzando 39 studi clinici con un totale di circa 29.000 Pazienti, hanno calcolato che in un Paziente su 36 trattati con vitamina D si è prevenuta un’infezione respiratoria acuta. La somministrazione di dosi giornaliere di 400-1000 UI di vitamina D per un periodo fino a 12 mesi, rispetto alle dosi settimanali o in bolo, si è rivelata la modalità più efficace: in questo caso il numero di Pazienti “protetti” è salito a 1 su 8. Si può quindi ragionevolmente concludere che un adeguato livello di vitamina D sia uno dei molteplici fattori che determinano l’esito delle infezioni respiratorie. Nonostante la tentazione di estrapolare questi dati al COVID-19, la loro rilevanza in questa malattia non è nota e richiede ulteriori studi.

La vitamina D può bloccare parte della infiammazione grave a livello di Polmonite bilaterale?

Esistono dati indicativi di un effetto protettivo in alcune condizioni associate a Polmonite. Una meta-analisi di 8 studi osservazionali con dati da circa 20.000 Pazienti ha mostrato un’associazione tra carenza di vitamina D e aumentato rischio di contrarre Polmonite ospedaliera. La vitamina D è protettiva anche in modelli animali di Sindrome da distress respiratorio acuto, dove riduce la permeabilità polmonare regolando l'attività del sistema renina-angiotensina, e in topi infettati da virus H5N1 diminuisce il danno tissutale e l’edema polmonare e aumenta la sopravvivenza. Sulla base di questi dati, è stato proposto il riposizionamento del calcitriolo (il metabolita attivo della vitamina D) per il trattamento del danno polmonare indotto dal virus dell’influenza. Non sono però ancora disponibili dati consolidati su effetti della vitamina D nella Polmonite conseguente all’infezione con SARS-CoV-2, e anche in questo caso la cautela è d’obbligo. Pertanto auspichiamo ulteriori Lavori di Ricerca e Studi Clinici che forniscano alla Comunità Scientifica Internazionale maggiori certezze su questa importante vitamina.


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