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Difese immunitarie e accorgimenti alimentari

Autore: Prof. Carlo LesiCarla Musiani

Alcuni alimenti svolgono un’azione preventiva contro numerose malattie

Un sistema immunitario ben funzionante rappresenta un’assicurazione efficace contro numerose malattie, partendo dall’influenza fino ad arrivare al cancro. Il grado di attività del nostro sistema difensivo dipende da svariati fattori, alcuni immodificabili come la struttura genetica mentre altri facilmente correggibili come la dieta. L’esistenza di una stretta correlazione tra sistema immunitario e dieta è stata evidenziata più di 40 anni fa quando i Medici che lavoravano nei Paesi in via di sviluppo osservarono che bambini malnutriti contraevano con più facilità malattie infettive.
I diversi alimenti ingeriti quotidianamente contengono vitamine, sali minerali, oligominerali e sostanze antiossidanti in grado di rendere il nostro organismo più resistente nei confronti dei virus, dei batteri, dei funghi ed anche delle cellule cancerose. Gli alimenti influenzano, in senso positivo o negativo, l’attività dei globuli bianchi in servizio permanente come attenti esploratori all’interno del sistema circolatorio, ciascuno con un compito ben specifico: i neutrofili catturano e uccidono i batteri e le cellule degenerate; i linfociti B producono anticorpi che bloccano ed eliminano virus, batteri, e cellule cancerose. I linfociti T producono due importanti sostanze chimiche: l’interleuchina e l’interferone. I linfociti NK (“natural killer”) costituiscono la prima linea difensiva contro lo sviluppo dei tumori.

Accorgimenti dietetici immunostimolanti

• assumere molta frutta e verdura specie quella ricca di beta-carotene e vitamina C
• consumare buone quantità di aglio
limitare il consumo di carne al massimo a 2 volte la settimana
• limitare il consumo di oli di seme
assumere pesce (frutti di mare e pesce azzurro) 3-4 volte la settimana
• consumare frequentemente yogurt (3-4 volte la settimana, meglio se tutti i giorni)
limitare il consumo di zucchero: il suo eccesso sembra abbattere le difese immunitarie


 

Gli alimenti che ci proteggono

Passando a ricordare gli alimenti che possiedono un influsso positivo sul sistema immunitario va innanzi tutto ricordato lo yogurt. Numerosi studi hanno confermato la sua capacità di stimolare la produzione di gammainterferone, di esaltare l’attività dei linfociti NK, oltre a favorire la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B. Una recente sperimentazione ha dimostrato come lo yogurt possieda un’efficacia simile a quella del levamisolo, un potente farmaco immunostimolante attivo sui linfociti T.
Studiosi americani hanno dimostrato che mangiando ogni giorno 170g di yogurt è possibile prevenire raffreddori, febbre da fieno e diarrea sia nei giovani che negli anziani. I sintomi della febbre da fieno sono risultati 10 volte inferiori a quelli osservabili nei soggetti che non avevano consumato yogurt, mentre i raffreddori sono diminuiti del 25%. Allo yogurt è stata riconosciuta anche la capacità di combattere le malattie neoplastiche potenziando il sistema immunitario tramite l’azione dei batteri (“Lactobacillus bulgaricus”, “Streptococco thermophilus”) in esso contenuti che potenziano l’azione dei linfociti NK. L’attività antibatterica dell’aglio, nota fin dall’antichità, potrebbe non essere dovuta ad un effetto diretto sui batteri bensì ad un’azione stimolante sul sistema immunitario. Si è infatti osservato come l’estratto di aglio sia capace di stimolare i macrofagi a produrre maggiori quantità di sostanze dannose per i batteri e per le cellule degenerate.
L’assunzione di frutta e verdura rappresenta il caposaldo alimentare per far funzionare al meglio il sistema immunitario. Questi alimenti contengono molte sostanze, in particolare Vitamina C e Beta-carotene, che rafforzano il sistema immunitario.
Somministrando Beta-carotene a 60 volontari adulti è stato possibile incrementare il numero dei linfociti NK e l’attività dei linfociti T-helper. Dei due supporti integrativi utilizzati nello studio (30 e 60 mg/die per 2 mesi), quello più elevato è risultato essere maggiormente efficace. Tuttavia a distanza di due mesi dalla sospensione dei supplementi, le difese immunitarie sono tornate ai livelli di partenza. Il che significa che per assicurarsi l’effetto immunostimolante prolungato è necessario proseguire l’integrazione per lunghi periodi di tempo. Dato che i dosaggi di beta-carotene proposti dagli studiosi equivalgono a 5- 10 carote o 1-2 tazze di patate dolci, non c’è ragione di ricorrere alle integrazioni farmacologiche.


Con il passare degli anni il sistema immunitario subisce numerose modifiche. I linfociti B e T tendono a perdere di efficacia. Tali modifiche sembrano correlate a due principali fattori: la struttura genetica e l’alimentazione. Tra gli oligoelementi in grado di influenzare positivamente l’attività difensiva dell’organismo c’è lo zinco importante per la sintesi degli anticorpi e dei linfociti T. I soggetti carenti di zinco presentano elevata suscettibilità verso le malattie respiratorie. E’ stato anche dimostrato che, somministrando quotidianamente a persone di età superiore ai 65 anni una dose pari a 15 mg di zinco, i linfociti T e la timulina (sostanza prodotta dal timo che stimola la produzione di T linfociti) ritornano ai livelli osservabili in gioventù. Le ostriche sono fra gli alimenti quelli in assoluto più ricchi di zinco. La vitalità del sistema immunitario risulta influenzata anche dalla qualità dei grassi assunti con l’alimentazione. I pesci ricchi di acidi grassi omega-3 potenziano le difese immunitarie. Al contrario gli acidi grassi omega-6, contenuti negli oli di semi, sembrano diminuire l’efficienza del sistema immunitario ma solo in quantità eccessive. Questi grassi essenziali a lunga catena sono molto sensibili all’ossidazione per cui formano facilmente radicali liberi che possono danneggiare anche le cellule immunitarie. I radicali liberi che sono allontanati dagli antiossidanti (Vitamina A, Vitamina E, Vitamina C, ecc.) sono contenuti nella frutta e nella verdura. La soluzione migliore è quella di assumere una dieta povera di lipidi in cui il rapporto omega-3 omega-6 sia ottimale: 1 a 3; 1 a 2. Infatti i grassi di origine animale nuocciono al sistema immunitario. In particolare sono in grado di ridurre drasticamente l’attività dei linfociti NK. Portando l’assunzione di lipidi dal 32% al 23% in un gruppo di giovani volontari, un ricercatore americano è riuscito ad aumentare l’attività dei linfociti NK del 48%.

ALIMENTI RICCHI DI BETA-CAROTENE
(mg su 100g di parte edibile)

Albicocche secche 17,6
Pere secche 9,2
Patate dolci cotte 8,8
Carote 7,9
Cavolo verde 4,7
Spinaci crudi 4,1
Albicocche fresche 3,5
Zucca 3,1
Melone giallo 3,0
Zucchine 2,4

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA C
(mg su 100g di parte edibile)

Peperoncini piccanti 229,0
Prezzemolo 162,0
Peperoni dolci 151,0
Kiwi 98,0
Cavolini di Bruxelles 81,0
Foglie di rapa 81,0
Rafano (ravanello) 80,0
Cavolfiore 59,0
Lattuga 59,0
Spinaci e fragole 54,0

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