Aglio: tutti i meriti di un semplice spicchio

Autore: Dott. Claudio Caprara

L’Aglio rafforza le difese immunitarie e contrasta direttamente gli agenti patogeni, sia come aggressivi chimici e fisici, che infettivi  

La capacità curativa della Natura è un principio universalmente riconosciuto da tempo immemorabile ed è tanto più vero se applicato nei termini del principio del “non tutto e non subito” che, al contrario, spesso è vige nella cultura moderna.   
L’Aglio è infatti una reale potenza e un mistero della natura e, conoscendone le proprietà, possiamo liberamente trarne vantaggio e utilizzarlo così come da migliaia di anni è consuetudine per gusto, abitudine e necessità. L’Aglio, il nome scientifico è “Allium sativum”, è una pianta erbacea perenne e coltivabile, una liliacea, che manifesta un fusto eretto a sostegno di foglie nastriformi e fiori bianchi, ermafrodita, ama i terreni umidi senza ristagno, fertili e soleggiati. La sua replicazione e moltiplicazione avviene tramite la germinazione dei bulbilli, separati dal bulbo. Le sue origini provengono dai terreni dell’Asia centrale, accompagnando quei popoli irrequieti che, migrando verso l’Occidente e l’Oriente, lo fecero conoscere ai popoli mediterranei e non solo (basti considerarne l’importanza nella cucina come nelle Medicina tradizionale cinese ed indiana).

La composizione  

Il principale elemento che ritroviamo all’interno delle cellule integre dei tessuti vegetali dell’aglio è l’Alliina, un aminoacido solforato, correlato ad altri organosolfuri.
In questa magica composizione coesiste il principio di trasformazione per cui quella innocua bomba ad orologeria che è lo spicchio, sottoposto ad una energia esterna (lo schiacciamento, la frantumazione, il taglio) avvia un processo di trasformazione biochimica che genera nuovi e più estroversi prodotti quali l’Allicina, in assoluto il principale costituente farmacologicamente più attivo ed altri diversi prodotti derivati (ajoene, trisolfuri-DADS, DAT, AMT e AMD) che si rendono   evidenti immediatamente anche per il forte odore che sprigionano. Il bulbo contiene ovviamente altri principi, quali aminoacidi e saponine, polisaccaridi e fitosteroli, acido nicotinico ed adenosina, vitamine e sali, il cui impatto nutraceutico complessivo appare minore in relazione ai possibili quantitativi assumibili.

Intervenire al momento giusto

Siamo di fronte ad un prodotto “vivo” che manifesta la sua specifica vitalità nel diversificarsi in vari prodotti. La nostra difficoltà a questo punto non sta tanto nel capire cosa succede dal punto di vista biochimico ma nel creare un’occasione di intervento benefico per il nostro organismo. Abbiamo la possibilità di agire nel momento esatto del bisogno; questa capacità risiede intatta nel prodotto fresco e naturale, molto meno, invece, nei derivati di trasformazione manuale ed industriale (polveri, macerati alcolici o oleosi, compresse e capsule, ecc.) che, d’altra parte, ci consentono un impatto dolce con l’organismo ed anche ci privano degli attributi odorosi a volte percepiti come aggressivi. E’ proprio in questo ruolo che l’aglio ci porta gratuitamente, lentamente, giorno dopo giorno il contributo maggiore.


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