Autore: Dott. Claudio Caprara

 

Mirtillo

Piccolo arboscello della famiglia delle Ericacee, dalle verdi foglie ellittiche dentellate, tende a tappezzare boschi, prati e pascoli montani. Il Mirtillo nero (ne esiste una forma rossa meno diffusa) è tra i frutti più apprezzati, consumato fresco o utilizzato per confetture o liquori. Le bacche, rotonde, vellutate dal tenue rivestimento, contengono acidi organici responsabili del gusto acidulo, ma anche zuccheri, tannini, pectina e glucosidi pigmentanti, mirtillina e arbutina, come pure carotene. Le antocianine e i polifenoli, cui si deve il bel colore profondo, gli conferiscono un grande potere antiossidante (relativamente massimo nel mirtillo). La presenza di Vitamine A e C, oltre che B, si accompagna ad oligoelementi quali il manganese ed il ferro.
Frutto fondamentale di raccolta per popolazioni quali gli indiani del Nord America, che ne riconobbero presto un ruolo terapeutico. È un alimento rinfrescante e digestivo, utile per una azione astringente cui si accompagna un’attività antisettica locale utile nei processi batterici e nelle parassitosi intestinali. Ma tale azione antisettica pare svolgere un ruolo anche nelle infiammazioni urinarie (Cistiti ricorrenti). L’azione benefica si estende al settore circolatorio venoso, modulando la permeabilità e riducendo l’edema ed il ristagno. Il microcircolo retinico appare positivamente influenzato, inducendo una migliore efficienza percettiva specie nella visione notturna. I frutti, oltre che consumati freschi, si possono seccare e, come le foglie, utilizzare al bisogno per preparazioni per affezioni dermatologiche.