Stress, impariamo a gestirlo

Autore: Dott.ssa Roberta Mariotti

Per accrescere il nostro benessere psicofisico possiamo allenarci a reagire positivamente agli agenti stressanti, trasformando la tensione fisica e mentale in risposte funzionali

Grazie ai rivoluzionari progressi della Medicina non andiamo più a dormire con il pensiero assillante di morire di denutrizione o Tubercolosi, tuttavia ci può capitare di coricarci con il pensiero di dover affrontare la mattina seguente qualcosa di preoccupante come un esame, una gara o un appuntamento decisivo. Sappiamo di aver bisogno di un sonno ristoratore, ma i nostri occhi faticano a chiudersi e la nostra mente continua a rimuginare senza sosta. Più cercheremo di rilassarci e di non pensare, più ci ritroveremo con gli occhi sbarrati, sempre più tesi e svegli.

Stress fisico e mentale

Possiamo sentirci stanchi e agitati anche in assenza di un forte evento stressante, come una calamità naturale, un incidente, un turno di lavoro massacrante, perché ogni reazione inappropriata o prolungata a qualunque stimolo stressante e potenzialmente nocivo può costituire per noi una minaccia. Uno stress fisico, dovuto ad affaticamento muscolare, a riposo insufficiente, ad alimentazione inadatta, ad ambiente insano, può farci ammalare o peggiorare; come pure uno stress mentale, psicologico, emotivo può produrre danni all’interno del corpo (Cardiopatie, Ulcere, disturbi del metabolismo, del sonno, dell’umore) o della mente (perdita di memoria, di concentrazione, stanchezza, Ansia, Depressione).

Gli agenti stressanti

Come prevenire o liberarci dallo stress? Accrescere il nostro benessere psicofisico è possibile, perché lo stress non è una malattia bensì l’effetto del nostro adattamento, più o meno funzionale, a sollecitazioni di varia natura, interne o esterne a noi, definite “stressor”, ovvero agenti stressanti. Ogni stressor che perturba l’omeostasi, intesa come la capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio interno al variare delle condizioni esterne, attiva automaticamente in noi reazioni regolative neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche, atte a reagire efficacemente all’evento stressante per il tempo necessario a superarlo. Così, quando siamo impegnati a correre per scappare da un pericolo, alcune funzioni (ad esempio quelle legate alla crescita, alla digestione, alla riproduzione) si bloccano per fornire ai muscoli tutta l’energia sufficiente alla corsa.  I progetti di costruzione e riparazione sono rimandati a quando avremo superato il pericolo. Il nostro adattamento a eventi stressanti suscita reazioni funzionali alla sopravvivenza, ma potrebbe anche produrre risposte disfunzionali in caso di stress prolungato o di costante stato di allerta: vivere come si fosse sempre in emergenza ha conseguenze dannose per mente e corpo.


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