Autore: Dott. Giuseppe MuscaDott. Andrea SaccoDott. Emanuele Paolicelli

Cosa portare a tavola

  • Carboidrati: variatene il consumo, ad esempio alternando al grano, riso, farro, orzo, miglio, nelle giuste quantità e preferibilmente integrali (più ricchi in fibre). Per quanto riguarda il pane è preferibile consumare quello tenero o, in alternativa, grissini e fette biscottate.
  • Verdura: mangiatela tutti i giorni, fresca o surgelata, cruda o cotta.
  • Frutta: mangiate almeno un frutto di stagione ben maturo al giorno (aiuta anche ad evitare la stipsi), facile da masticare come banana, pesca, pera, fragole; in alternativa preparate frullati con frutta più dura o spremute di agrumi.
  • Carne: riducete il consumo di carne rossa, portandolo ad una o al massimo due porzioni a settimana, sostituendo a volte la carne rossa con legumi, pesce o carni bianche.
  • Condimenti: riducete l'uso del sale, nemico di molte patologie, e fate attenzione, non solo al sale che aggiungiamo nelle pietanze ma anche a quello contenuto nei cibi conservati, nei formaggi e nei salumi; nei condimenti, sfruttate al meglio le risorse di gusto e aroma degli odori e dei sapori mediterranei (alloro, cipolla, finocchio, rosmarino, basilico, prezzemolo, aglio, timo, peperoncino, menta, sedano, scalogno, carote, ecc.).
  • Privilegiate il consumo di olio extravergine di oliva, possibilmente crudo, sostituendolo agli altri grassi vegetali e animali (oli di semi, margarina, burro, strutto).
  • Bevande: bevete frequentemente acqua, anche se non avvertite lo stimolo della sete. In caso di Cardiopatia e di alcune malattie del fegato, il Medico vi darà maggiori indicazioni al riguardo. Usate moderazione nell’assunzione degli alcolici, un buon bicchiere di vino è comunque consigliato. Evitate i superalcolici.
  • Dolci: consumateli con moderazione.
  • Integratori alimentari, vitamine e sali minerali: concessi ma solo se il Medico ve li prescrive.

I fattori socio-ambientali

Sono inoltre da tenere presente una serie di condizionamenti di natura sociale e culturale che rappresentano di frequente un ulteriore problema nell’attuazione di un’alimentazione adeguata:

  • abitudini alimentari errate;
  • mancanza di conoscenze alimentari, pregiudizi alimentari;
  • stato economico;
  • situazione domestica sfavorevole, inadeguate attrezzature di cucina;
  • isolamento e solitudine;
  • mancanza di aiuto;
  • scarsa vita all’aperto, inadeguata attività fisica, ambiente di vita malsano;
  • negativismo e apatia, conseguenti all’isolamento sociale o a stress familiari (lutti);
  • ospedalizzazione o istituzionalizzazione recente.

Tali modificazioni rendono la persona anziana a rischio di errori alimentari. Pertanto la ricerca dei bisogni nutrizionali della persona che ha superato i sessantacinque anni non può prescindere dalla considerazione di tali aspetti. Inoltre le persone anziane spesso si alimentano non soltanto sulla spinta di pregresse abitudini alimentari, ma a volte per preconcetti rigidi, basati su concezioni errate o su opinioni personali talora discutibili; ciò lo pone in una condizione a rischio di malnutrizione. Tale condizione si verifica sia per eccesso, che comporta Sovrappeso e Obesità, che per carenze alimentari, causa di Denutrizione.