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Trombosi, quale prevenzione

Autore: Dott.ssa Lidia Rota Vender

Serve un salto di qualità nello stile di vita per abbassare il rischio di ammalarsi di Malattie cardiovascolari causate dalla Trombosi

Scrivi “Trombosi” e leggi “killer”: purtroppo, questo processo patologico, che provoca la formazione di un coagulo di sangue (trombo) all’interno di una vena o di una arteria, è causa di Malattie cardiovascolari gravi e subdole (come Infarto, Ictus, Embolia) responsabili del 45% di tutte le morti in Europa. Una vera e propria epidemia dei tempi moderni che potrebbe essere arginata con le giuste cure e con la dovuta prevenzione. Uno spreco, che potrebbe essere risparmiato con un “Salto di qualità” nello stile di vita, proprio come promosso da ALT- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie cardiovascolari che in occasione della sua 6° Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi ha lanciato l’hashtag #saltodiqualità chiedendo a tutti di postare su Facebook o Instagram la foto del salto più divertente mai fatto in vita propria, e invitando i propri amici a fare altrettanto. Missione finora condivisa da oltre 3.500 italiani.

Più informazione e prevenzione

ALT, fondata trent’anni fa a Milano e attiva su tutto il territorio nazionale, continua a impegnarsi per diffondere conoscenza e creare consapevolezza sulle Malattie cardiovascolari da Trombosi. Per troppo tempo queste malattie sono state sottovalutate, se ne è parlato poco e spesso non nel modo più adeguato: l’Infarto, ad esempio, è la malattia più probabile nella donna che ha superato i 50 anni, eppure le donne temono molto di più il Tumore della mammella. Non solo, nella percezione comune la parola “prevenzione” identifica la possibilità o il dovere di eseguire prelievi di sangue o sottoporsi a esami funzionali capaci di prevenire le malattie ritenute solitamente più gravi come il Cancro, l’Aids o l’Alzheimer. Solo poche volte si rivolge la stessa attenzione alle Malattie cardiovascolari, eppure sono l’incontro più probabile per la stragrande maggioranza di noi. Le malattie causate dalla Trombosi sono aumentate negli ultimi 25 anni e sono destinate ad aumentare: oggi sono più di 85 milioni le persone che in Europa hanno conosciuto da vicino una delle malattie causate dalla Trombosi, riportando gravi invalidità come quelle lasciate da un Ictus o da un Infarto del miocardio, e causando un incremento drammatico dei costi sanitari, stimati in Europa in 210 miliardi di euro l’anno, ovvero il 33% del budget dell’Unione Europea per il 2017.

Attenzione all’Obesità infantile

Quanto alla diffusione delle Malattie da Trombosi l’Italia si colloca in una posizione intermedia con dati di mortalità per tutte le cause cardiovascolari, sia per le donne che per gli uomini, peggiori rispetto a quelli del Regno Unito e della Francia e migliori rispetto a quelli dei Paesi dell’Europa dell’Est, dove le donne si ammalano e muoiono di più sia per Infarto che per Ictus.
Purtroppo ad ammalarsi non sono solo gli adulti: se la fascia di età che subirà il più ripido incremento di queste malattie (non solo Ictus, ma anche Infarto) è quella compresa fra i 45 e i 64 anni (le stime parlano di un incremento di almeno 5 punti percentuali all’anno), nemmeno i bambini vengono risparmiati dalla Trombosi, resa spesso più probabile da complici quali Diabete e Obesità, vere e proprie mine per le arterie. Basti pensare che i bambini italiani sono mediamente in sovrappeso o addirittura obesi, più che in altri Paesi del mondo: 20 bambini su 100 in Italia, 12% in Germania e in Francia, e 16% in Gran Bretagna. E un bambino obeso diventerà un adulto malato precocemente di Aterosclerosi e Trombosi, malattie che si presentano sempre più spesso anche durante l’adolescenza e comunque ben prima dei 65 anni. Questo, anche a causa di uno stile di vita scorretto e sedentario: si calcola che il tempo medio trascorso da ogni bambino a guardare la Tv o usare il Pc si aggiri intorno a 271 minuti al giorno, oltre 4 ore in Italia, in assoluto il tasso più alto fra tutti i Paesi della Unione Europea.

Altri importanti fattori di rischio

Un primato tutt’altro che positivo visto che sedentarietà e cattive abitudini alimentari sono due perfette alleate delle Malattie cardiovascolari. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, le malattie che in modo generico sono definite cardio o cerebrovascolari, come l’Ictus cerebrale e l’Infarto del miocardio, hanno una matrice comune: processo infiammatorio, progressivo e irreversibile, delle pareti interne delle arterie, chiamato Aterosclerosi, causato da diversi fattori che agiscono come complici per creare il danno, potenziandosi a vicenda, ad esempio un Diabete non riconosciuto o non curato in modo appropriato, un sangue troppo “denso” che tende a coagulare in modo inappropriato in persone geneticamente predisposte, un livello di colesterolo elevato e protratto nel tempo, un elevato livello della pressione arteriosa non riconosciuto o non curato nonché l’abuso di sostanze che provocano vasocostrizione e sofferenza della parete vascolare come la nicotina, la cocaina, la caffeina. A ciò si aggiunge, non meno dannosa, la mancanza di attività fisica.


ALT e il Network europeo

Per far fronte a questa emergenza, le associazioni dedicate alla prevenzione delle Malattie cardio e cerebrovascolari si sono organizzate in un network europeo, l’EHN - European Heart Network, che da Bruxelles da anni esercita pressione sul Parlamento europeo perché prenda provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e organizzi campagne di sensibilizzazione a livello nazionale in tutti i Paesi dell’Unione Europea. ALT, con la sua ultima campagna social, ha fatto un nuovo, importante, passo avanti per diffondere consapevolezza e conoscenza in materia. Affinché nessuno, un domani possa dire “io non lo sapevo”.
È dimostrato, infatti, che dal punto di vista della fisiopatologia, la stragrande maggioranza delle Malattie cardio e cerebrovascolari è causata da una Trombosi. E anche se queste malattie sono temibili e colpiscono il doppio dei tumori, possono concretamente essere evitate almeno in un caso su tre. Decidere di farlo dipende solo da noi. È bene ridare importanza all’impatto che le scelte di vita quotidiane possono avere sulla probabilità di evitare un evento cardio o cerebrovascolare.
Sono tante, infatti, le attività che si possono condurre per migliorare i propri stili di vita. ALT ha proposto 5 “Salti di qualità”: trascorrere un paio di sere alla settimana senza Tv, Pc o telefonino; inventare un nuovo piatto leggero e gustoso per fare il pieno di frutta e verdura; vivere un fine settimana all’aperto, dedicandolo alla bicicletta, alle camminate e alla corsa; cucinare in compagnia scegliendo le ricette dell’agenda del cuore di ALT e riporre un pizzico di attenzione in più nel ridurre la dimensione del proprio piatto. Del resto, è della nostra salute che parliamo. Perché non dedicarle la giusta cura?

Ognuno può fare la sua parte

È chiaro a tutti che l’epidemia di Malattie cardiovascolari da Trombosi può e deve essere arginata: provoca morte ma spesso anche gravi invalidità , che gravano per mezzo punto sul PIL per ogni aumento del 10% di queste malattie. E l’aumento previsto nei prossimi anni va ben oltre il 10%. Non fare nulla e stare a guardare sarebbe uno spreco ingiusto, uno spreco che non ci possiamo permettere, per l’impatto sull’economia dei Paesi e delle singole famiglie. Ognuno può e deve fare la sua parte: il Paziente nel modificare i fattori di rischio legati allo stile di vita, le Associazioni nel promuovere campagne di coinvolgimento e sensibilizzazione, le Istituzioni nell’approvare leggi che favoriscano l’adozione di uno stile di vita sano (si pensi alle normative anti-smog, alla creazione di nuovi spazi verdi e di piste ciclabili, al riconoscimento dell’attività fisica nelle scuole come una materia quotidiana e fondamentale per salvare i nostri bambini). La scienza, del resto, fornisce ogni giorno nuove evidenze sulla stretta relazione fra riduzione o eliminazione dei fattori di rischio e riduzione della probabilità di malattia.
Anche l’Unione Europea sta facendo la sua parte, anche se molto lentamente: è un gigante che si muove piano, ma si muove. La legge contro il fumo, le leggi sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico, i progetti città sane e scuole sane, sono piccoli tasselli che ci condurranno a un futuro migliore.

Una priorità sociale

Le risorse a nostra disposizione, dunque, ci sono, sta a noi capire come usarle nel modo più efficace. Ad esempio, smettendo di fumare oggi, in dodici mesi possiamo abbassare il rischio di eventi vascolari; cominciando a fare attività fisica possiamo ridurre il peso e lo stress; mangiando meno e meglio faremo del bene al nostro cuore e al nostro cervello; riducendo il consumo di sale ridurremo la pressione del sangue, perderemo ancora una volta peso e, di conseguenza, eviteremo di danneggiare le articolazioni e preverremo molti tipi di cancro, infine, riducendo gli zuccheri ridurremo la probabilità di Diabete e muovendoci ridurremo i livelli di colesterolo nel sangue.
Insomma, cambiare si può. E ALT lo dimostra: non è sempre, e solo, questione di genetica, non tutto dipende da medici e medicine, molto più spesso è questione di semplice volontà e costanza nell’adottare dei comportamenti che potrebbero salvarci la vita. Combattere insieme la battaglia contro le Malattie cardiovascolari da Trombosi è una priorità sociale: modificare i fattori di rischio vuol dire salvare almeno 200mila persone ogni anno. ALT con le altre Associazioni per la prevenzione cardiovascolare, le Società scientifiche e i media forma una squadra eccezionale per rendere efficace la prevenzione e contribuire a ridurre l’impatto drammatico delle Malattie cardiovascolari. Una squadra fantastica pronta al salto di qualità più bello: quello della salute!

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