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Tumore al seno, quale prevenzione?

Autore: Dott. Claudio BellucoDott. Nicola Sponsiello

L’esercizio fisico e una corretta alimentazione svolgono un importante ruolo preventivo e terapeutico nei confronti del Tumore alla mammella 

Il Tumore alla mammella è il Carcinoma più frequente e la prima causa di morte per tumore nella donna. Viene calcolato che una donna ogni otto sviluppi un Tumore alla mammella nel corso della propria vita e che in Italia ogni anno sia diagnosticato in più di 50.000 donne; tra queste circa 13.000 muoiono per questa malattia.
Le strategie per arginare questa forma di tumore così frequente si basano innanzitutto sulla diagnosi precoce, che si effettua attraverso screening mammografici, finalizzati all’identificazione e al trattamento dei tumori nella loro fase iniziale e cioè quando la probabilità di guarigione è maggiore.

I fattori di rischio

Un aspetto importante e che sta sempre più emergendo è quello della prevenzione mediante un corretto stile di vita. Mentre, infatti, il 5-10% dei Tumori alla mammella è causato da alterazioni genetiche ereditarie, è importante sapere che una serie di abitudini comportamentali contribuiscono in varia misura ad un aumentato rischio di sviluppare questa malattia.
Il fumo di sigaretta, l’assunzione di bevande alcooliche, l’Obesità, i trattamenti ormonali (pillola anticoncezionale e l’ormonoterapia sostitutiva finalizzata a ridurre i sintomi legati alla menopausa) sono tutti fattori di rischio potenzialmente modificabili. A questo proposito un recente studio dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, condotto su circa 50.000 donne osservate per un periodo medio di 16 anni, ha dimostrato che le donne che avevano mantenuto uno stile di vita aderente alle raccomandazioni dell’American Cancer Society avevano un rischio del 31% in meno di sviluppare un Tumore alla mammella.

Prevenire è possibile

Nel campo specifico dei tumori e in particolare in quello della mammella, le osservazioni condivise hanno condotto ad approfondimenti che danno indicazioni davvero incoraggianti: l’esercizio fisico adeguato e alcune attenzioni dietetiche riducono il rischio di sviluppare il Tumore alla mammella e anche dalle sue recidive. La spiegazione a livello biochimico di queste osservazioni sembra risiedere nella modulazione dei livelli di insulina il cui eccesso ha un ruolo assai importante nelle genesi della malattia. La combinazione tra giusto esercizio e corretta alimentazione si riflettono positivamente con grande efficacia sulla modulazione della secrezione insulinica.


L’attività fisica

Anche l’esercizio fisico ha un ruolo molto importante nelle strategie preventive e terapeutiche che riguardano i Tumori alla mammella. Numerosissimi dati affermano che l’esercizio fisico riduce la mortalità legata a diversi tipi di tumore, grazie prevalentemente alla sua potenzialità antinfiammatoria. Infatti, la contrazione muscolare indotta dall’esercizio fisico permette il rilascio di particolari molecole, dette miochine, di cui è stato dimostrato l’effetto protettivo su moltissimi tipi di cancro e i dati più convincenti riguardano proprio la mammella.
C’è da considerare inoltre che l’incidenza di tumori è, con poche eccezioni, fortemente condizionata dal Sovrappeso. L’esercizio fisico è pertanto determinante nel contrastare l’Obesità.
Vanno poi considerati alcuni elementi psichici, come Ansia, Insonnia e Distress, che risultano contribuire ad una maggiore incidenza della malattia e che l’esercizio fisico aiuta a controllare.
Inoltre, cominciano ad esserci in letteratura indicazioni precise su diverse modalità di esercizio che dimostrano una particolare efficacia o nel controllo del peso o in quello dell’insulinoresistenza. Secondo un recente studio, tre ore di esercizio fisico settimanale sono sufficienti a determinare un effetto protettivo.

Il fattore dieta

Gli aspetti della nutrizione su cui fondare le informazioni principali si possono suddividere in:

  •  cosa si assume;
  •  come lo si assume;
  •  quanto si ingerisce;
  •  bilancio calorico che risulta.

Molti studi hanno evidenziato una correlazione tra il consumo di alcuni alimenti e l’insorgenza di tumore o cattiva prognosi. L’analisi della letteratura pone però molti dubbi su come gestire la dieta: se da una parte sono molti i cibi sospettati, dall’altra non è emersa alcuna responsabilità di specifici alimenti nel determinare il Tumore alla mammella. L’armonia dei nutrienti e l’irrinunciabile ruolo dei vegetali sono tuttavia i cardini su cui ruota la dietetica in questo campo. Risulta che costituisca un rischio l’insufficiente apporto di vegetali, con particolare attenzione al consumo misto; per orientarsi è utile considerare i colori dei vegetali (verde, rosso, arancio, giallo), oppure le parti della pianta (radice/tubero, fusto, foglia, frutto). Inoltre, ancora da chiarire è la complessa e tuttavia importante questione della manipolazione umana che include l’aggiunta di additivi (conservazione, colorazione), la cottura (modalità, tempi) e l’inquinamento. Molto delicato è invece l’aspetto relativo alla “massima dose tollerabile”, e cioè la frequenza settimanale con cui si assume un determinato alimento, soprattutto se si tratta di carni elaborate. Ed è altrettanto importante essere consapevoli di quanto si mangia, poichè il bilancio calorico che ne risulta influisce sulla composizione corporea agendo sulla massa grassa e sui muscoli.
Il grasso corporeo ha infatti una correlazione proporzionale diretta con l’insorgenza del Tumore della mammella in età postmenopausale. Ci sono ipotesi che meritano serie conferme epidemiologiche, circa la possibilità che alcuni alimenti e nutrienti abbiano effetti protettivi. L’elemento comune tra essi è il potenziale antiossidante. Non c’è invece concordia sull’opportunità di usare allo stesso scopo, supplementi o integratori.

Interessante, in ultimo, l’aspetto del giusto riposo, nella fattispecie del giusto sonno, come fase giornaliera di secrezioni ormonali benefiche. In conclusione, l’esercizio fisico e una corretta alimentazione non solo permettono di ridurre il rischio di sviluppare un Tumore alla mammella ma si stanno rivelando particolarmente efficaci anche durante il trattamento, riducendone gli effetti collaterali, e nella fase successiva. È auspicabile quindi che i Centri di Senologia si avvalgano anche della consulenza di Esperti di Nutrizione e di Scienze motorie in grado di prescrivere in maniera personalizzata una corretta alimentazione e la giusta attività fisica.

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