Autore: Prof. Umberto Tirelli

Una diagnosi precoce può salvare molte vite, in particolare l’analisi del DNA consente di sapere in anticipo il rischio di ammalarsi di tumore

Ogni giorno in Italia a mille nuovi Pazienti viene diagnosticato un tumore maligno; a questi si aggiungono i circa 2,5 milioni di Pazienti che vivono già con un tumore. Il rischio complessivo di sviluppare un qualunque tipo di cancro durante la vita è di una probabilità su due per un uomo e di una su tre per la donna. Nello specifico, una donna su otto si ammalerà di Tumore alla mammella e un uomo svilupperà un Tumore alla prostata; un uomo su dieci e una donna su diciassette si ammalerà invece di un Tumore del colon-retto.
Naturalmente queste diagnosi non sono tutte infauste, dato che circa il 55% dei tumori diagnosticati guarisce con le armi terapeutiche attualmente a disposizione, in particolare la Chirurgia, la Radioterapia, la Chemioterapia, l’Ormonoterapia  e la Terapia biologica. Inoltre è comunque possibile migliorare i risultati sia perfezionando il trattamento a disposizione, sia provvedendo a una diagnosi più precoce. Accanto ai programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei Tumori della mammella (e dell’ovaio), del colon-retto e della prostata, sono stati messi a punto percorsi per la valutazione di uno dei fattori di rischio più rilevanti di sviluppare i tumori sopra elencati: si tratta della presenza all’interno della stessa famiglia (materna e/o paterna) di casi con questi tipi di cancro.

I test genetici

Come se si guardasse in una sfera di cristallo, i test cosiddetti “genetici” permettono di rivelare alle persone, in assenza di sintomi, tutti i segreti nascosti nel loro DNA e di quantificare il rischio di contrarre determinate malattie, in particolare il cancro e, nello specifico, quello di mammella, ovaio, colon-retto e prostata. I test genetici fanno parte di una branca della Medicina che può dirsi “predittiva”: quest’ultima rappresenta sicuramente la più diretta conseguenza della nostra conoscenza del genoma umano.
È un modello che si applica fondamentalmente a individui sani allo scopo non di guarirli da qualcosa che hanno già, come è per la classica Medicina curativa, bensì piuttosto di scoprire le alterazioni genetiche a livello del loro DNA che potrebbero essere utili per identificare i soggetti a rischio di tumore e, di conseguenza, mettere poi in atto una serie di misure di prevenzione e diagnosi precoce. Queste misure possono portare infatti a una diagnosi di cancro in uno stadio iniziale (quindi molto meglio curabile) se non addirittura evitarlo, con una serie di interventi come l’aumento della frequenza dei controlli, la precocità di inizio (ad esempio in giovane età), l’adozione di stili di vita più sani.


Pagina precedente 1/2 Pagina successiva »