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Anziani, come prevenire le cadute

Autore: Dott. Patricio Spallarossa

Mantenere uno stile di vita sano e attivo, le articolazioni mobili, la muscolatura elastica, sono azioni che contrastano il decadimento e la perdita di coordinazione e reattività  

Una banale caduta, soprattutto nelle persone più anziane, può portare a gravi conseguenze fino a limitare, se non addirittura a compromettere, la loro autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane. È dunque importante ridurre il rischio di questi incidenti che spesso si verificano anche tra le mura domestiche. Oggi, grazie alle nuove tecniche riabilitative, è possibile identificare con precisione la causa che porta la persona anziana a cadere e a misurare scientificamente la probabilità del rischio che questo evento si ripeta; ciò consente di mettere a punto un programma riabilitativo specifico, su misura del Paziente.

Cause in genere accidentali

In base agli ultimi dati Istat (2018), nel nostro Paese fra gli over 65 si verificano circa 4 milioni di incidenti domestici all’anno, che portano a cure mediche importanti (come l’accesso in Pronto Soccorso o al ricorso a cure da parte di Specialisti medici) o, addirittura, al ricovero. Rispetto a questo dato, gli incidenti causati da cadute sono molto alti: rappresentano quasi il 77% del totale. Tale percentuale sale dell’8% se si considerano solo le donne di oltre 75 anni. Le conseguenze di questi incidenti sono spesso gravi e possono portare a interventi d’urgenza per ridurre le fratture o per l’impianto di protesi, a cui seguono lunghi periodi di immobilizzazione a letto che, a loro volta, possono causare perdite di autonomia.

I fattori di rischio

Tra i fattori di rischio, il naturale processo di invecchiamento della persona gioca un ruolo importante: dal calo della vista alla rigidità muscolare e articolare, dal rallentamento dei riflessi a patologie e condizioni fisiche a carico del sistema nervoso che portano a una perdita di coordinazione e di controllo posturale. Inoltre, alcune condizioni fisiche come Obesità, sovrappeso e Diabete (che può portare alla perdita di sensibilità dei piedi, in caso di piede diabetico) possono aumentare le probabilità che un anziano cada o che gli esiti di una caduta peggiorino. Detto questo, per quanto possa apparire strano, uno dei maggiori fattori di rischio per gli anziani non è rappresentato dalle condizioni fisiche, bensì da quelle ambientali: il tappeto posizionato male nella stanza, la borsa della spesa lasciata nel corridoio oppure il pavimento estremamente scivoloso possono rappresentare vere e proprie trappole!

Un trauma fisico e mentale

Cadere è sempre un evento che “segna” chi lo vive, sia fisicamente (se si verificano fratture) che psicologicamente. Questo tipo di incidente, infatti, può portare il Paziente ad avvertire in maniera crescente la paura che l’evento ricapiti, radicando in sé un circolo vizioso che si manifesta in un iniziale rallentamento motorio seguito dall’incertezza nel movimento e, conseguentemente, dalla progressiva perdita di autonomia, che può portare ad aumentare l’effettivo rischio di caduta. Su questo processo, tuttavia, è possibile intervenire con successo sia prevenendo gli incidenti, sia intervenendo in modo opportuno a seguito di un’eventuale caduta.


 

Come prevenirlo

Oggi più che mai è possibile giocare le carte migliori per ridurre il rischio di cadute negli anziani: mantenere uno stile di vita sano e attivo, le articolazioni mobili, la muscolatura elastica, tonica e reattiva sono azioni che permettono di contrastare il naturale decadimento muscolare e la perdita di coordinazione e reattività fisica. Il Fisioterapista, professionista della “salute del movimento”, è lo Specialista che può aiutare il Paziente nel suo percorso di riattivazione e rafforzamento motorio. Come? Valutando, monitorando e studiando il miglior programma riabilitativo sulla base delle condizioni specifiche di salute. A supporto degli Specialisti, si affianca anche la più moderna tecnologia che sfrutta Robotica e Intelligenza Artificiale per un’analisi ancora più precisa dei deficit motori. È il caso, ad esempio, di Hunova, robot di ultima generazione che supporta il Fisioterapista nella valutazione diagnostica e nella definizione, sempre più precisa e personalizzata, dei programmi riabilitativi. Grazie al supporto di questo robot, in Humanitas Mater Domini viene eseguito il Silver Index, un test attraverso il quale lo Specialista è in grado di valutare in modo preciso le condizioni di equilibrio del Paziente, la risposta biomeccanica e i limiti di stabilità, il tutto grazie all’analisi di ben 130 parametri riferibili alla qualità dei movimenti, tra cui le oscillazioni del corpo, del tronco, la velocità e la precisione di reazione a stimoli esterni improvvisi. Il risultato viene definito a seguito dell’esecuzione di test statici e dinamici svolti dal Paziente sulla pedana robotica, come sedersi e alzarsi da una sedia per cinque volte, stare in posizione eretta a occhi aperti e ad occhi chiusi e rimanere in equilibrio su una superficie instabile. In base al risultato, il Fisioterapista identifica con maggior precisione le aree deficitarie, definendo così un percorso riabilitativo più personalizzato, volto a rafforzare gli arti e ad impedire future eventuali cadute.

Dialogare con il Paziente

La fase più importante della diagnosi e del percorso riabilitativo rimane pur sempre il contatto umano tra Medico e Paziente. Nella valutazione clinica, infatti, il ruolo decisivo è giocato dal dialogo con la persona, che permette di ripercorre i momenti precedenti la caduta, comprendendo così paure e limitazioni ormai radicate con l’obiettivo di scardinarle durante il percorso; anche i parenti giocano un ruolo fondamentale: non devono mai colpevolizzare il proprio familiare per l’evento accaduto, ma collaborare nell’incentivarne l’autonomia, con piccole attenzioni all’ambiente e ai comportamenti “rischiosi”, ad esempio, ricordarsi di non appoggiare le borse della spesa a terra, ma su una sedia o sul tavolo, rimuovere gli ostacoli che possono essere presenti in casa (tappeti, vasi), accompagnare o fare attività motorie con i propri cari in modo che si mantengano tonici e attivi.

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