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Allergie della pelle, come riconoscerle?

Autore: Dott. Leonardo Veneziano

Se la pelle è arrossata e prude, probabilmente è coinvolta in una reazione allergica che va attentamente diagnosticata per impostare la migliore terapia 

La pelle è un organo molto importante per la nostra salute; svolge infatti funzioni fondamentali per tutto l’organismo, tuttavia anche a causa della sua diretta esposizione all’ambiente, può essere coinvolta in una reazione allergica che può presentarsi in modi differenti.
Ogni tipo di manifestazione ha diverse possibili cause e diverse forme di gravità, dalle più lievi alle più severe. Essere a conoscenza delle caratteristiche delle forme più frequenti, come Dermatite atopica, Dermatite da contatto e Orticaria può significare, per chi ne è affetto, coglierne gli aspetti più rilevanti e riferirli in modo corretto al proprio Dermatologo per un appropriato inquadramento diagnostico e per impostare la migliore terapia.

Se la cute è infiammata

Il termine Dermatite deriva dal greco “derma” (pelle) e “itis” (infiammazione) e pertanto si riferisce a un’infiammazione localizzata nella cute caratterizzata, soprattutto nelle fasi acute, da Eritema e formazione di vescicole pruriginose. A queste manifestazioni si accompagnano secchezza, ispessimento della pelle e fissurazioni, ovvero lesioni di forma lineare localizzate nella cute.
È possibile distinguere due tipi principali di Dermatite in base alla loro causa e storia naturale: la Dermatite atopica e da contatto.

Dermatite atopica

È una delle forme principali di Dermatite (o Eczema) e una delle più comuni malattie cutanee: colpisce infatti il 10-20% dei bambini e l’1-3% della popolazione adulta. Guarisce alla pubertà approssimativamente nel 60% dei casi.
La Dermatite atopica comprende la forma allergica e quella non allergica. La prima è la forma più frequente con un esordio molto precoce e una prevalenza maggiore nei soggetti di sesso maschile. Tale forma si caratterizza per la positività ai Test allergici cutanei e la presenza di livelli di IgE totali molto elevati.
La forma non allergica si manifesta soprattutto nelle femmine ed è caratterizzata dalla negatività ai Test allergici cutanei. Un’altra forma di Dermatite atopica è quella in cui si osserva un’associazione con sintomi respiratori (Asma bronchiale e Rinite) ed è presente una sensibilizzazione allergica ad allergeni alimentari o respiratori.

Quali sono le cause?

I fattori che portano all’insorgenza della Dermatite atopica sono molteplici e non del tutto chiari. La perdita dell’integrità della barriera cutanea rappresenta uno dei fenomeni scatenanti la malattia; ciò può essere dovuto a fattori genetici: alterazione nell’espressione o nella funzionalità di componenti della barriera cutanea, deficit di ceramidi (i grassi che sono normalmente presenti nella pelle) con una conseguente perdita della funzione barriera della cute, ovvero la capacità di trattenere acqua e di proteggerci dagli agenti esterni.
È per questo che la pelle di un atopico è più secca, sensibile e reattiva a stimoli esterni. Nello sviluppo della Dermatite atopica sono coinvolti anche fattori ambientali come esposizione ad allergeni, irritanti (inclusa acqua “dura”), infezioni, alterazioni emozionali e abitudini di vita.

Se colpisce i bambini

Si ritiene che una mancata sollecitazione del sistema immunitario in età infantile possa essere la causa di un aumento di casi di Dermatite negli ultimi anni: questa teoria, definita “ipotesi dell’igiene”, è supportata dal fatto che bambini cresciuti in ambiente agricolo, più esposti dunque ad animali, allergeni derivati da piante, microflora e cosi via, sembrano avere meno probabilità di sviluppare malattie a base allergica e anche Dermatite atopica.La Dermatite atopica insorge generalmente in età infantile con lesioni eczematose associate a prurito, che possono interessare ogni area corporea, ma solitamente seguono una distribuzione e una morfologia specifica legata all’età. In caso di comparsa della Dermatite atopica occorre rivolgersi al Pediatra e al Dermatologo.

Come si cura

Quando il prurito è intenso e turba il sonno del bambino, il Dermatologo consiglierà gli antistaminici che non sono in grado di curare la malattia, ma contrastano il prurito grazie al loro effetto sedativo.
Cardine della terapia è una corretta igiene che prevede l’utilizzo di detergenti in formulazioni non irritanti e ipoallergeniche (da preferire le formulazioni in olii), con un pH nei limiti del fisiologico (circa 6). I lavaggi devono essere di breve durata (inferiore a 5 minuti), l’acqua non deve essere troppo calda (ideale è 34°-35° C) perché il calore aumenta il prurito.
Altro punto fondamentale della terapia è l’utilizzo di emollienti topici che devono essere applicati quotidianamente (preferibilmente subito dopo il lavaggio) per attenuare l’infiammazione e controllare il prurito. Quando l’infiammazione è più intensa, andrà utilizzata una crema a base di cortisone o di creme che appartengono alla categoria degli inibitori della calcineurina, il cui utilizzo è da preferire rispetto a quello dei cortisonici in quanto non provocano assottigliamento della pelle, in particolare per aree delicate del corpo e per trattamenti protratti.


Dermatite da contatto

Questa forma di Dermatite si sviluppa in seguito al contatto con sostante chimiche o irritanti in grado di provocare una risposta infiammatoria cutanea. Quando la risposta è mediata da meccanismi immunologici si parla di Dermatite allergica da contatto. L’esposizione può avvenire anche mediante l’assunzione orale (cibi) dando origine ad una Dermatite diffusa.
Nel caso in cui non siano coinvolti meccanismi immunitari si parla, invece, di Dermatite da contatto irritativa, una forma molto più comune di quella allergica.

Come si manifesta

Diverse sono le manifestazioni cliniche che variano dall’Eritema a zone con placche rilevate, a squame e vescicole. Di solito si forma inizialmente un Eritema, seguito da papule e poi da vescicole, alle quali si accompagna il prurito. L’associazione di arrossamento, squame e croste definisce, nell’insieme, un quadro di Eczema che prevale nelle forme croniche con ispessimento della pelle e secchezza.
Generalmente il tempo che intercorre tra il contatto con l’allergene e la comparsa delle reazioni cutanee varia da 12 a 96 ore con una notevole variabilità di durata in relazione con il tipo e l’aggressività della sostanza sensibilizzante.

Una malattia professionale

In considerazione del fatto che la Dermatite da contatto è spesso una malattia professionale, è molto importante individuare la sostanza che provoca la reazione: da questo può dipendere la possibilità di una persona di continuare a svolgere la sua attività, limitandosi ad evitare l’agente che provoca la reazione, o se necessario arrivare a cambiare l’attività lavorativa.
Il Test allergologico per individuare l’allergene responsabile della Dermatite allergica da contatto è il Patch Test. Nell’elenco delle sostanze testate sono presenti componenti dei cosmetici, profumi, conservanti, farmaci topici, fra i quali cortisonici topici, metalli, in particolare il nichel, e coloranti usati nella produzione degli indumenti.

Quali terapie?

La gestione delle Dermatiti da contatto comprende approcci mirati a controllare i sintomi e prevenire le recidive tramite l’utilizzo di cortisonici. Nel caso di sovrainfezioni batteriche può essere necessario associare terapie antibiotiche.L’utilizzo di creme a base di corticosteroidi può essere utile per ridurre l’infiammazione, tuttavia il trattamento farmacologico rischia di essere inefficace se l’alle rgene non viene evitato. Se il tipo di attività lavorativa non può prescindere dall’uso della sostanza che provoca il problema, si dovranno mettere in atto misure che evitino il contatto, come ad esempio l’uso di guanti o di creme barriera.

Orticaria

È una malattia caratterizzata dalla comparsa di pomfi (aree arrossate e in rilievo rispetto alla pelle circostante per la presenza di versamento di liquido) di breve durata, associati a intenso prurito. Grattando l’area interessata, i sintomi peggiorano, e premendo sul pomfo esso tende a sbiancarsi.
Quando i sintomi hanno durata inferiore alle sei settimane, parliamo di Orticaria acuta, che si differenzia dalla forma cronica di durata maggiore. Mentre l’Orticaria acuta è più frequente nei giovani, la popolazione più spesso colpita dalla forma cronica è costituita da donne di mezza età.

Forme, diagnosi e cura

Nella maggior parte dei casi, l’identificazione dei meccanismi di sviluppo delle diverse forme di Orticaria non è semplice. In generale i sintomi cutanei sono dovuti alla liberazione di istamina nelle aree interessate dalle lesioni. Si distinguono due forme principali di Orticaria:

  • su base non immunologica: dette anche Orticarie “fisiche” in quanto provocate da un contatto e da una pressione esercitati sulla pelle; di questa tipologia di Orticaria fa parte il cosiddetto dermografismo (che consiste in lesioni distribuite lungo linee che seguono il percorso di un contatto) e le forme provocate dall’esposizione alla luce del sole, dal caldo e dal freddo;
  • su base immunologica: ovvero le forme dovute, ad esempio, a reazioni allergiche correlate all’assunzione di cibi o di farmaci e alle punture di insetti.

Ricostruire la modalità di comparsa e l’andamento di un’Orticaria è importante per orientare verso una possibile causa. Nel caso di forme di Orticaria su base allergica, per identificare l’allergene coinvolto si può ricorrere a Test allergologici. La terapia prevede la somministrazione orale di antistaminici ed eventualmente corticosteroidi in base alla gravità.

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