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Disturbi della sessualità maschile e disfunzione erettile

Autore: Prof. Emmanuele A. Jannini

Livelli normali di testosterone esercitano effetti positivi sulla salute e sulla sessualità maschile, migliorandone la qualità

I disturbi sessuali maschili sono principalmente rappresentati, solo per citarne alcuni, da Disfunzione erettile, Eiaculazione precoce o ritardata, calo o eccesso di desiderio. Molto spesso il fattore comune di questi disturbi è di tipo ormonale e, proprio per questo motivo, sono molti i Pazienti che si rivolgono all’Endocrinologo e all’Andrologo per avere una risposta ai loro deficit.

L’ormone del desiderio

La molecola che regola la sessualità maschile è il testosterone, cioè l'ormone che nella vita fetale dirotta lo sviluppo in senso maschile e che, nella vita adulta, è l'attivatore del desiderio sia per gli uomini sia per le donne. Ciò che avviene nel feto è straordinario: inizialmente, per entrambi i sessi, il cervello e i genitali presentano caratteri femminili, e diventano maschili solo se il cromosoma y maschile impone la produzione di testosterone. Possono però verificarsi alcuni problemi durante la fase di differenziazione sessuale, come per esempio nel caso della Sindrome di Morris, in cui il soggetto è maschio (xy) ma geneticamente insensibile agli ormoni androgeni. Nascerà quindi una bella bambina e diverrà una bellissima donna, anche se purtroppo sterile, perché senza utero e ovaie, ma con i testicoli atrofizzati ritenuti nell’addome. Per il resto, fisicamente e psicologicamente sarà femmina sotto ogni profilo. Alcuni anni dopo la nascita, sarà di nuovo il testosterone a far sì che la voce diventi più profonda, i muscoli si ingrandiscano e i peli del corpo e del viso crescano. Secondo molti studiosi, il testosterone può inoltre differenziare l’uomo dalla donna non solo dal punto di vista biologico, ma anche psicologico e comportamentale.

Testosterone e comportamento

In tutti e due i sessi, comunque, il testosterone è correlato a una personalità forte e dominante, competitiva, sicura di sé e a uno spiccato desiderio sessuale ma soprattutto all’aggressività. Non importa il livello assoluto, perché ciascuno di noi ha una diversa sensibilità all'ormone ma spesso accade che in caso di confronto tra due uomini, sarà quello con più testosterone nel sangue ad imporsi. Come l'adrenalina, il testosterone viene messo in circolo ogni volta che ci si appresta a competere. Rende più sicuri, più disposti a correre dei rischi, più pronti  a battersi. Fa anche sentire meglio; alcuni studiosi sostengono infatti che la maggiore vulnerabilità delle donne alla Depressione sia dovuta ad un livello di testosterone decisamente più basso rispetto a quello maschile.


 

Il calo del desiderio

Il testosterone è quindi l’ormone maschile per eccellenza ma, attenzione, i suoi livelli non sono stabili né costanti. La riduzione o l'assenza dei rapporti sessuali e lo stress ne fanno abbassare la produzione da parte del testicolo, mentre la ripresa dell'attività lo riporta alla normalità. L’intensità con la quale ricerchiamo l'attività sessuale dipende da un complesso sistema endocrino di automantenimento, di cui il testosterone è solo il prodotto finale: il desiderio verso l'incontro successivo è anche in funzione dell'intensità dell'aspettativa. Per questo la miglior cura per il cosiddetto “calo del desiderio" è proprio ricominciare ad avere una vita sessuale attiva. Il Paziente deve quindi rivolgersi all’Endocrinologo e all’Andrologo che gli prescriveranno farmaci per l’erezione, come i classici Viagra e Cialis, o il nuovo Levitra “orodispersibile” che coniuga efficacia e rapidità di azione percepita, e che si scioglie istantaneamente sulla lingua senza bisogno di acqua. Sono queste le molecole che si prescrivono ai Pazienti con normali livelli di testosterone per ottenere un recupero dell’attività sessuale rallentata o addirittura perduta.

Rischi legati all’ eccessiva assunzione di testosterone

Quando invece i livelli sono nella perfetta normalità, assumere il testosterone, come fanno troppi atleti che si “dopano”, è altamente rischioso. La produzione di testosterone da parte dell’organismo segue un ritmo giornaliero: è più alta la mattina e più bassa la sera. L'elenco degli effetti collaterali di chi lo assume in eccesso è quindi molto lungo: ingrossamento della prostata in età giovanile, crescita dei Tumori alla prostata già esistenti, danni al fegato fino alla Cirrosi, aumento dei globuli rossi del sangue e conseguente rischio di Trombosi, arresto della crescita negli adolescenti e, ironia della sorte, riduzione del numero degli spermatozoi con conseguente rischio di Infertilità.


L’Ipogonadismo maschile

Quando invece l’Endocrinologo riscontra bassi livelli di testosterone, come nei casi di Ipogonadismo maschile, occorre immediatamente procedere con la terapia che, nei soggetti che ne hanno realmente bisogno, è praticamente priva di effetti collaterali. Lo stesso rischio di Cancro della prostata è ben più alto in chi ha poco testosterone rispetto a chi normalizza i suoi livelli con la terapia. Il Paziente ipogonadico trattato con androgeni ottimizza il suo metabolismo, non corre rischi di Osteoporosi (un problema non soltanto femminile), sostituisce la massa grassa con la massa magra, migliora il tono dell’umore e l’efficienza lavorativa e, ovviamente, recupera la sua funzionalità sessuale. Un tempo si dovevano fare iniezioni ogni 2-3 settimane. Oggi esistono sia preparati in gel per uso quotidiano, sia la formulazione “long acting” che richiede solo un’iniezione ogni tre mesi per recuperare la piena virilità; sia l’iniezione che l’assunzione di gel devono comunque sempre avvenire sotto il controllo dell’Endocrinologo.

Disfunzione erettile

Quella che una volta si chiamava “impotenza” e che oggi chiamiamo Disfunzione erettile, rappresenta uno dei più diffusi problemi della salute maschile, ma ancora uno dei meno curati; infatti nemmeno il 20-25% dei 3 milioni di soggetti italiani affetti da questa patologia assume i farmaci per l’erezione. La difficoltà nello svolgere attività sessuale non è una malattia, ma solo il sintomo di uno o più problemi diversi; occorrono infatti nervi che portino i segnali sensoriali al cervello e ne facciano eseguire gli ordini, arterie che facciano affluire sangue al pene e vene che evitino di farlo defluire, un quadro ormonale in equilibrio. E ciascuna di queste parti si può ammalare. È necessario quindi sottoporsi ad una visita medica e avviare un percorso terapeutico.