Degenerazione Maculare, una malattia multifattoriale

Autore: Prof. Stefano PiermarocchiDott.ssa Stefania Miotto

È causata da fattori genetici ed ambientali che interferiscono con i processi fisiologici di invecchiamento dell’occhio

I dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno dimostrato che la Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE) rappresenta la prima causa di cecità legale (perdita della visione centrale) nella popolazione anziana dei Paesi industrializzati dove, grazie ai progressi nel campo della Medicina e al miglioramento delle condizioni ambientali, l’aspettativa di vita ha raggiunto gli 80 anni. Si stima, inoltre, che nel 2025 circa un terzo della popolazione dei Paesi occidentali, inclusa l’Italia, avrà più di 60 anni. Appare pertanto evidente che questa malattia è e diventerà sempre più un problema di salute pubblica molto rilevante.

Che cos’è l’area maculare

La DMLE è una patologia dell’occhio che colpisce la parte centrale della retina, ossia l’area maculare. La retina è una sottile membrana, formata da più strati di cellule nervose, in grado di trasformare gli stimoli visivi in impulsi elettrici. Questi vengono trasmessi per mezzo del nervo ottico al cervello dove avviene la percezione dell’immagine. Ed è grazie all’area maculare che siamo in grado di avere la percezione dei colori e di distinguere i particolari; in mancanza di un suo corretto funzionamento sarebbe infatti per noi impossibile scrivere, leggere, guidare e riconoscere le persone. 

Le cause

La DMLE, come altre malattie legate all’invecchiamento, è una patologia definita “multifattoriale”, cioè la sua insorgenza dipende da un insieme di cause, di cui alcune sono di tipo genetico e altre di tipo ambientale. I fattori di tipo genetico rappresentano l’insieme di caratteristiche che abbiamo ereditato dai nostri genitori e che purtroppo non possono essere modificati. Avere dei parenti di primo grado (genitori o fratelli) affetti da questa patologia aumenta la nostra probabilità di sviluppare la malattia. I fattori di tipo ambientale coinvolti nello sviluppo della DMLE sono invece legati principalmente alle nostre abitudini di vita e pertanto possono essere modificati. Fanno parte di questo secondo gruppo il fumo di sigaretta, una dieta povera di alimenti ad azione antiossidante e l’esposizione eccessiva ai raggi solari senza l’uso di occhiali da sole.

I sintomi

La gravità dei sintomi della DMLE è variabile e dipende dalla severità delle lesioni che si sono sviluppate a livello della macula.
Nelle fasi iniziali della patologia il Paziente di solito non avverte nessun sintomo oppure i sintomi sono tali, come ad esempio una lieve riduzione della capacità della visione notturna o una difficoltà di adattamento della vista nel passaggio da un ambiente molto luminoso a uno meno illuminato, da non interferire con le normali attività quotidiane. Pertanto, in questa fase, il soggetto può non avere coscienza della malattia. Nelle fasi avanzate, invece, i sintomi possono essere percepiti e tra questi includiamo:

  • una macchia scura sempre presente al centro del campo visivo;
  • un offuscamento dell’immagine, come se si guardasse attraverso un vetro sporco;
  • immagini deformate: le linee rette (le cornici dei quadri, le fughe delle piastrelle, ecc.) appaiono con una lieve ondulazione. Questi sintomi sono molto spesso sottovalutati dal Paziente fino a che non si accompagnano a un calo più o meno evidente della vista.

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