Stampa questa pagina

Cuore, quali esami e quando farli?

Autore: Prof. Michele M. GuliziaDott. Roberto CeravoloDott.ssa Stefania Angela Di FuscoDott.ssa Giuseppina Maura FranceseDott.ssa Giovanna GeraciDott. Fabrizio Oliva

Per completare la valutazione effettuata attraverso la visita, il Cardiologo può ritenere opportuno eseguire ulteriori accertamenti, vediamo quali e quando è opportuno farli 

In Italia, come in generale in tutti i paesi occidentali, le Malattie cardiovascolari sono tra le cause principali di invalidità e mortalità. Molte delle malattie che interessano il cuore possono essere prevenute attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e sottoponendosi a controlli medici.
Il primo passo, prima ancora di eseguire accertamenti specifici, è come sempre una visita cardiologica che va effettuata da uno Specialista Cardiologo per valutare lo stato di salute del cuore, per definire il rischio di soffrire di una malattia nel futuro e, laddove questa sia già presente, monitorarne l’evoluzione. Per completare la valutazione effettuata attraverso la visita, il Cardiologo può ritenere opportuno eseguire ulteriori accertamenti, vediamo quali.

Elettrocardiogramma

L’ECG (elettrocardiogramma) è un esame diagnostico di facile esecuzione e può essere richiesto per approfondire disturbi che facciano sospettare una malattia del cuore come, ad esempio, un dolore al petto, battiti improvvisamente percepibili (palpitazioni), vertigini e difficoltà a respirare. Può essere utile per individuare:

  • Aritmie che si verificano quando il cuore batte troppo lentamente (bradicardia), troppo velocemente (tachicardia) o in modo irregolare;
  • Cardiopatia ischemica, compare quando l’afflusso di sangue al cuore è ridotto o interrotto a causa del restringimento di una o più arterie coronarie per uno spasmo o per una parziale occlusione;
  • Infarto acuto del miocardio che si verifica quando l’afflusso di sangue al cuore si interrompe improvvisamente e durevolmente;
  • Cardiomiopatie che consistono nell’ispessimento o nella dilatazione delle pareti del cuore.

L’ECG può essere ripetuto per seguire l’evoluzione nel tempo delle Malattie cardiovascolari, per verificare l’efficacia delle cure o per controllare gli eventuali effetti dannosi sul cuore di farmaci utilizzati per altre malattie.

ECG dinamico secondo Holter

È un tipo di elettrocardiogramma che consente un monitoraggio costante del ritmo e dell’attività elettrica del cuore, in un arco di tempo della durata canonica di 24-48 ore.
L’Holter cardiaco è un esame diagnostico progettato principalmente per individuare tutte quelle alterazioni del ritmo cardiaco a comparsa sporadica e discontinua, ma permette anche di valutare l’efficacia di un trattamento farmacologico intrapreso per un’Aritmia, per un determinato disturbo cardiaco, o per verificare un sospetto malfunzionamento di dispositivi (pacemaker, defibrillatore impiantabile, ecc.) di cui è portatore il Paziente esaminato.

Monitoraggio ambulatoriale della pressione 24h

Impropriamente chiamato “Holter pressorio” è un esame diagnostico che consente di misurare, a intervalli regolari, la pressione arteriosa durante una intera giornata e di registrarne i risultati; utilizza lo stesso principio della misurazione della pressione attraverso uno strumento chiamato sfigmomanometro.

Ecocardiografia colordoppler

L’ecocardiogramma colordoppler attraverso l’impiego di ultrasuoni permette di “vedere” la struttura macroscopica del cuore e di valutare la funzione del muscolo e il buon funzionamento delle valvole. Questo esame viene dunque utilizzato per valutare la presenza di eventuali danni dovuti a un Infarto del miocardio, Malattie cardiache (cardiopatie) congenite, problemi alle valvole cardiache. Può essere ripetuto nel tempo per seguire l’evoluzione delle suddette condizioni o in caso di comparsa di disturbi che fanno sospettare l’insorgenza di un’alterazione della funzione del muscolo cardiaco o delle valvole.

Test ergometrico

Il test ergometrico (o elettrocardiogramma da sforzo) è un esame che consiste nella registrazione ECG durante l’esecuzione di uno sforzo fisico. Rispetto all’ECG basale, l’ECG da sforzo offre maggiori informazioni sullo stato di salute del cuore perché ne aumenta il lavoro, evidenziando eventuali patologie non riscontrabili a riposo. L’esame valuta la risposta dell’apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico, in particolare riguardo alla frequenza cardiaca, alla risposta pressoria arteriosa e ad eventuali alterazioni dell’ECG. Può essere considerato l’esame strumentale di prima scelta per la diagnosi di Cardiopatia ischemica.


Esami del sangue

Per quanto riguarda gli esami del sangue alcuni permettono di riconoscere la presenza di una malattia cardiaca e altri invece indagano sull’eventuale presenza di condizioni che espongono l’apparato cardiovascolare al rischio di sviluppo di malattie. I primi sono esami specialistici che vanno eseguiti esclusivamente quando vi è un sospetto clinico specifico e risultano alterati in presenza di un danno cardiaco già esistente. Si tratta dunque di marcatori biologici di malattia e includono il dosaggio della troponina (un’enzima presente nel muscolo cardiaco) e dei peptidi natriuretici (ormoni prodotti dalle cellule del cuore). In aggiunta a questi marcatori cardiaci con gli esami del sangue è possibile valutare se sono presenti condizioni cliniche che possano favorire lo sviluppo e la progressione di Malattie cardiovascolari o che possano aggravare una patologia già nota che possa determinare una cardiopatia.
Questi esami andranno dunque effettuati con cadenza più frequente nei soggetti notoriamente portatori di tali fattori di rischio per verificare l’efficacia dei trattamenti cui sono sottoposti, ma vanno eseguiti periodicamente anche dai soggetti “sani” per svelare la comparsa di eventuali condizioni di rischio da trattare tempestivamente.
Tra i fattori di rischio cardiovascolare individuabili con gli esami del sangue troviamo la dislipidemia, con particolare attenzione per la ipercolesterolemia. Per individuare questa condizione va eseguito il cosiddetto “profilo lipidico”, con il quale si va a dosare la quantità di grassi presenti nel circolo sanguigno. La glicemia, cioè il dosaggio del glucosio nel sangue, è un altro esame del sangue da eseguirsi periodicamente per verificare la funzione del metabolismo degli zuccheri e quindi prevenire o curare l’eventuale insorgenza di un altro importante fattore di rischio cardiovascolare: il Diabete.
Ulteriori esami che è consigliabile eseguire periodicamente sono: creatininemia (espressione del buon/ cattivo funzionamento renale), gli elettroliti sierici (sodio, potassio, magnesio, calcio e cloro, la cui alterazione può essere spia di altre patologie e che impattano direttamente sulla funzione del cuore). Un ultimo esame, che pure va effettuato periodicamente, è l’emocromo che visualizza la conta dei globuli rossi e di quelli bianchi e permette di svelare l’eventuale presenza di anemia, condizione caratterizzata da bassi livelli di emoglobina e che può aggravare le patologie cardiache.

Tomoscintigrafia cardiaca

La tomoscintigrafia miocardica, comunemente nota come “scintigrafia cardiaca”, è un esame diagnostico non invasivo che fornisce informazioni sullo stato di perfusione del cuore e quindi sulla sua funzionalità. Aggiunge ulteriori informazioni rispetto al test ergometrico poiché permette la valutazione dell’ECG e la quantificazione della contrattilità delle pareti cardiache acquisite come immagini durante lo stress a cui il cuore viene sottoposto (attraverso lo sforzo fisico, come nel test ergometrico, oppure attraverso la somministrazione di un farmaco, il dipiridamolo). La scintigrafia è indicata nei Pazienti in cui si sospetta una Cardiopatia ischemica, oppure nei Pazienti con Malattia coronarica già nota, quando si vuole valutare l’entità e la distribuzione delle zone del cuore che ricevono meno sangue durante stress.

Tomografia computerizzata delle coronarie

La TC coronarica è un’indagine radiologica non invasiva che permette di visualizzare l’anatomia delle arterie coronarie e di evidenziare o escludere la presenza di placche aterosclerotiche. L’indicazione principale dell’esame è quella di escludere la presenza di malattia coronarica in Pazienti con probabilità di malattia bassaintermedia e con altre indagini non invasive (in particolare la prova da sforzo) non conclusive.

Risonanza Magnetica Nucleare cardiaca

La RMN del cuore è oggi ritenuta il “gold standard” degli esami strumentali per l’alta affidabilità dei risultati ottenuti. Permette di valutare la funzionalità completa del cuore, ma anche della membrana che lo riveste (il pericardio), rilevando anche le minime alterazioni strutturali dei tessuti (come nel caso della presenza di fibrosi miocardica in Pazienti affetti da Cardiopatia ischemica o non ischemica).

Coronarografia

La coronarografia è un esame invasivo che, attraverso l’uso di cateteri introdotti nelle arterie periferiche, la corretta perfusione delle coronarie e di individuare l’eventuale presenza di ostruzioni al flusso, comunemente dovute a placche aterosclerotiche. Trattandosi di un esame invasivo, la coronarografia viene eseguita solo quando il quadro clinico è molto sospetto per Malattia delle coronarie, come in presenza di dolore toracico e di alterazioni dell’ECG che fanno pensare ad un Infarto, o in seguito ad esami preliminari come il test da sforzo che hanno dimostrato una sofferenza miocardica suggestiva per ostruzione delle coronarie.

In conclusione, in associazione alla visita cardiologica numerosi ulteriori esami specialistici possono essere impiegati con l’obiettivo di riconoscere eventuali malattie o condizioni che espongono un soggetto al rischio di sviluppare una Malattia cardiaca o al fine di monitorare nel tempo chi già ne è affetto.