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Rosa canina, la bacca che cura

Autore: Dott.ssa Antonella CalzoneDott.ssa Alessandra MarchicaDott.ssa Elisa Pellegrini

Agendo sul buon funzionamento del sistema immunitario, la Rosa canina aiuta a prevenire e curare i malanni di stagione

Con l’arrivo dell’inverno, l’abbassamento delle temperature e la riduzione delle difese immunitarie, il nostro organismo è più suscettibile ai cosiddetti malanni stagionali, quali raffreddore, mal di gola, tosse e influenze. Per contrastare le affezioni febbrili tipiche di questo periodo, è sempre più frequente l’uso di integratori a base di vitamina C (acido ascorbico).
Tra i vari prodotti che si possono trovare in commercio, si sta diffondendo quello a base di Rosa canina L. Appartenente alla famiglia delle “Rosaceae”, essa è un arbusto perenne che cresce spontaneamente nelle zone temperate e può raggiungere un’altezza di circa 3 metri. I fusti sono spesso curvati o arcuati e sono caratterizzati dalla presenza di spine rosse e di foglie caduche a forma ovale con margini dentellati.
Da maggio a giugno avviene la fioritura, nei toni rosa pallido e bianco: dai fiori, poco profumati, si estrae un olio per massaggi, indicato per chi soffre di dolori articolari.

Dalla leggenda alla realtà

La Rosa canina ha da sempre ispirato molte leggende: si narra, ad esempio, che Bacco, dio del vino, invaghitosi di una ninfa, la rincorse invano, finché ella, inciampando in un cespuglio, si fermò e fu raggiunta dal dio, il quale per riconoscenza trasformò il cespuglio in rosa, donandogli degli splendidi fiori del medesimo colore delle guance dell’amata.
Questa pianta deve il suo nome a Plinio il Vecchio, che la descrisse per la prima volta nella “Naturalis Historia”: mediante l’utilizzo di un decotto a base delle sue radici, un soldato della legione romana venne curato dal morso di un cane. Ispirato da questo episodio, Linneo, naturalista svedese fondatore della moderna botanica sistematica, nel 1753 diede a questo arbusto il nome “canina”. Le sue proprietà benefiche sono note fin dall’antichità: radici, foglie e rami sono la base per la preparazione di tisane e unguenti, a scopo curativo contro affezioni delle vie respiratorie e infiammazioni cutanee.

Le bacche, un concentrato di vitamina C

Negli ultimi decenni, la maggior parte degli studi ha riguardato le proprietà medicinali associate alle bacche, dette anche cinorrodi (falso frutto), di un tipico colore rosso acceso, che si sviluppano durante l’autunno e contengono semi di piccole dimensioni, detti acheni (i veri frutti). Durante la seconda guerra mondiale vennero usate dagli inglesi per i loro bambini, in sostituzione degli agrumi, in virtù dell’elevato contenuto in vitamina C (100 g di bacche ne contengono la stessa quantità di 1 kg di agrumi).
Le bacche, sia fresche che essiccate, vengono utilizzate principalmente per la presenza di questa molecola antiossidante, che agisce anche come cofattore nella sintesi di diversi composti (come collagene, carnitina, noradrenalina, acidi biliari ed alcuni ormoni steroidei), e di flavonoidi, i quali, interagendo sinergicamente, conferiscono un’azione antinfiammatoria, soprattutto in caso di affezioni del tratto respiratorio. Tali proprietà contribuiscono al buon funzionamento del sistema immunitario, e aiutano a prevenire e curare gli eventuali malanni di stagione, facilitando anche la guarigione di alcune forme allergiche, disinfiammando le mucose nasali o le congiuntive degli occhi.
Inoltre, grazie alla sintesi di collagene stimolata dalla vitamina C, la Rosa canina ha un effetto benefico per la pelle e può essere utilizzata per la preparazione di cosmetici anti-età a base naturale.


 

Efficace contro Anemia, Diabete e problemi gastrointestinali

La combinazione tra vitamina C e flavonoidi agisce anche sul sistema circolatorio, favorendo l’assorbimento di minerali come calcio e ferro, che permettono una maggiore produzione di emoglobina. I flavonoidi sono contenuti sia nei semi che nelle bacche, e fra questi composti naturali si distinguono principalmente l’iperoside, che svolge un’azione diuretica, e la quercetina. Questi composti sono molto utili in quanto sono in grado di degradare l’α-amilasi, enzima coinvolto nel Diabete di tipo II. All’interno delle bacche si trovano anche altri principi attivi di notevole interesse: i tannini, che conferiscono proprietà antibiotiche e astringenti sul tratto gastrointestinale; le pectine, che aiutano a mantenere l’equilibrio della flora batterica; il beta-carotene (o provitamina A), antiossidante raccomandato a chi vuole prevenire rughe, invecchiamento della pelle ed eritemi solari; ed infine varie vitamine del gruppo B, tra le quali l’acido folico, utile per prevenire le varie forme di Anemia.

Riduce il colesterolo e il rischio di Malattie cardiovascolari

Le proprietà della Rosa canina sono sorprendenti anche per quanto riguarda il colesterolo: grazie alla presenza di un particolare fitosterolo (il betasitosterolo), questa pianta può direttamente diminuirne l’assorbimento a livello intestinale, oltre che favorirne indirettamente la riduzione, grazie alla sintesi di acidi biliari e ormoni steroidei. È inoltre importante sottolineare che i suoi semi hanno un alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, in particolare omega-3 e omega-6: numerosi studi hanno evidenziato l’importanza di tali composti per la salute, come la riduzione dei trigliceridi e del colesterolo nel sangue, un’azione anti-trombotica, la dilatazione dei vasi sanguigni, un aumento della fluidità sanguigna e della plasticità dei globuli rossi, la diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari e l’inibizione dell’infiammazione. Inoltre, è stato dimostrato che alcuni acidi grassi polinsaturi, come acido linoleico e α-linolenico, presenti nell’olio estratto dai semi, sono capaci di inibire le ciclo-ossigenasi (enzimi coinvolti nei processi infiammatori), rivelando così un’attività antinfiammatoria.

Le possibili controindicazioni

Nonostante le sue molteplici proprietà, essa presenta diverse controindicazioni. A causa del suo elevato contenuto di vitamina C, infatti, il sovradosaggio può causare spasmi, diarrea e vomito, e può anche interagire con alcuni farmaci, tra i quali antiacidi o antidepressivi che contengono rispettivamente alluminio e litio, favorendone quindi un maggiore assorbimento che può risultare tossico.

Varie forme di utilizzo

In commercio, la Rosa canina si può trovare sotto diverse forme: tintura madre, tisane, tè, macerato di petali e di germogli, creme per viso o corpo in erboristeria, ma anche come pot-pourri, costituito da un misto di petali e foglie profumate, disidratati e posti in contenitori di vetro o ceramica, con un coperchio forato, che permette la diffusione del profumo nell’ambiente.
In Italia, la Rosa canina non è molto utilizzata in cucina, perché quando è necessario integrare l’alimentazione con cibi ricchi di vitamina C, si ricorre generalmente agli agrumi. È possibile ritrovarla in associazione con altri frutti per la preparazione di sorbetti, vellutate, marmellate e confetture particolarmente ricercate, o come ingrediente di succhi vitaminizzanti a base di frutta e verdura. La cucina nordica, al contrario, conosce e utilizza bene tale pianta, impiegandola per esempio in zuppe ottenute utilizzando le bacche sia fresche che essiccate. Vale la pena quindi di godere di questa pianta benefica che, grazie alle sue molteplici proprietà, può essere utilizzata sia a scopo terapeutico che per deliziare il palato.

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