Autore: Prof.ssa Elisabetta MiraldiDott.ssa Anna Magnano

 

Una cura per la mente …

L’efficacia del Ginkgo biloba è stata comprovata su diverse Patologie connotate da deficit cognitivo, come la Demenza senile, la Demenza di tipo Alzheimer e la Demenza di origine aterosclerotica. I numerosi studi effettuati e la sperimentazione biologica hanno, in fasi successive, dimostrato, in riferimento alla terapia delle Demenze, quali sono le azioni farmacologiche dei suoi composti fitochimici:

  • i flavonoidi svolgono un’azione a vari livelli del sistema circolatorio con attività vasodilatatrice sulle fibrocellule muscolari lisce; inoltre permettono una diminuzione della permeabilità capillare e un aumento del tono venoso; su alcuni tipi di edemi cerebrali e retinici e su situazioni di ipossia (mancanza di ossigeno nei tessuti) post-ischemica è stato dimostrato un aumento dell’irrorazione cerebrale, oltre a inattivazione dei radicali tossici dell’ossigeno;
  • i terpeni, e in particolare il ginkgolide B, sono dotati di specifica azione PAF-antagonista; il PAF è un mediatore in grado di stimolare l’aggregazione piastrinica e la secrezione di vasocostrittori (serotonina): il ginkgolide B è in grado di contrastarlo, limitando i processi di formazione di trombi e i processi di aterogenesi; inoltre, al bilobalide, come anche ai ginkgolidi A e B, è stata riconosciuta una specifica azione neuroprotettrice.  

… e per il corpo

Studi sia in vitro che in vivo hanno dimostrato l’efficacia degli estratti di Ginkgo biloba nella “Claudicatio Intermittens”, stato doloroso degli arti inferiori dovuto ad una Vasculopatia periferica, ossia a un’insufficienza nell’apporto di ossigeno ai tessuti rispetto al consumo richiesto. L’Aterosclerosi causa una marcata riduzione dell’afflusso sanguigno ai muscoli delle gambe, di conseguenza la persona che ne è affetta presenta dolori crampiformi che, degenerando, impediscono la corretta deambulazione.
Le migliori ricerche degli ultimi anni relative all’utilizzo dell’estratto di Ginkgo biloba su Pazienti affetti da “Claudicatio Intermittens” hanno dimostrato che i componenti attivi presenti nell’estratto delle foglie, flavonoidi e terpeni, hanno potenziali effetti vasodilatatori che possono essere di beneficio nella malattia arteriosa periferica.
Inoltre l’uso del Ginkgo biloba è indicato nel trattamento di vertigini e ronzii auricolari. Il Tinnito (ronzio auricolare), noto anche come Acufene, è un disturbo dell’udito caratterizzato dal fatto che chi ne soffre percepisce rumori simili a fischi e sibili in assenza di stimolazione acustica. Il rumore “fantasma” può essere percepito a diverso volume e può, quindi, risultare basso in alcuni soggetti e alto in altri e può colpire un solo orecchio ma anche entrambi. Solitamente il Tinnito non è considerato un grave problema di salute anche se la sua persistenza nel tempo può diventare molto fastidiosa e ridurre la qualità della vita di chi ne è colpito aumentando stress, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e di sonno e incrementando depressione, ansia e irritabilità. La terapia farmacologica prevederebbe l’utilizzo di anestetici locali, benzodiazepine e antidepressivi: tutti questi farmaci sono caratterizzati, però, da effetti collaterali potenzialmente seri. Il Ginkgo è l’unico medicamento vegetale ad essere raccomandato dalla Commissione E Tedesca (Agenzia regolatoria governativa che valuta e approva le erbe medicinali) per questo disturbo, alla dose giornaliera di 120-160 mg di estratto.