Autore: Prof. Gabriele Saudelli

La Fitoterapia fornisce rimedi efficaci per prevenire e attenuare i disturbi legati all’Ipertrofia Prostatica Benigna, ma occorre fare attenzione alla composizione dei prodotti in commercio

L’Ipertrofia Prostatica Benigna, conosciuta anche come Adenoma Prostatico, è una malattia caratterizzata dall’ingrossamento della prostata, una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile e che ha il compito di produrre e di emettere il liquido seminale. Accanto alla terapia farmacologica e chirurgica, finalizzate a ridurre ed eliminare i sintomi associati a questa patologia, quali incontinenza urinaria, difficoltà a urinare e svuotamento incompleto della vescica, da decenni si utilizzano, con buoni risultati, numerosi rimedi di estrazione vegetale per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna.

Alleviare i sintomi

Iniziamo con il parlare di tre rimedi fitoterapici che rappresentano una cura efficace dell’Ipertrofia Prostatica Benigna e la cui azione è riconosciuta scientificamente:

  • il Pigeo africano (o Prunus africana) è un albero sempreverde di cui si usa la corteccia che contiene fitosteroli che sono dotati di proprietà di inibizione della crescita delle prostaglandine (sostanze ormonosimili derivate dagli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico), riducendo efficacemente i problemi minzionali;
  • la Serenoa repens (o Saw Palmetto) è una palma di piccole dimensioni, le cui bacche sono in grado di inibire il 5-alfa-reduttasi, enzima implicato nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, il principale responsabile dell’Ipertrofia Prostatica; la Serenoa repens ha meno effetti collaterali rispetto ad altri principi attivi, ma in essa è assente la capacità di ridurre l’Antigene Prostatico Specifico (PSA), una proteina presente in alte concentrazioni nel corso di malattie a carico della prostata, quindi di poter mascherare l’inizio di una trasformazione in senso neoplastico; ciò che, però, in questi anni è venuta a mancare è una prova consistente secondo i criteri della Medicina;
  • negli ultimi dieci anni, l’Urtica dioica, la comune Ortica, viene utilizzata per la presenza di fitosteroli (composti chimici dotati anche della capacità di bloccare l’assorbimento del colesterolo), e spesso proposta in associazione con la Serenoa repens: 180 mg di estratto secco lipidosterolico di quest’ultima insieme a 120 mg di estratto secco etanolico di Urtica dioica, come preparato galenico, due capsule al dì; su questa associazione sono stati condotti studi rigorosi che hanno dimostrato il calo della sintomatologia, garantendo un aumento del flusso urinario, una riduzione della frequenza urinaria e dei casi di Disfunzione erettile.

Tutto ciò è sicuramente utile nel trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna di grado lieve, senza però intervenire sulle forme subacute o su quelle che tendono alla degenerazione neoplastica.


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