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Camminare in compagnia

Autore: Dott.ssa Cristina Morelli

I Gruppi di cammino sono un’opportunità per praticare un salutare esercizio fisico e prevenire le malattie socializzando

Cosa c’è di meglio di una bella passeggiata per sciogliere i muscoli e le articolazioni, per scaricare lo stress e liberare la mente attraverso un esercizio non troppo impegnativo e adatto a tutti? Ancora meglio se ciò avviene a contatto con la natura, per apprezzarne colori, suoni e profumi e per seguire da vicino il ritmo delle stagioni. Se la camminata viene fatta in compagnia, i vantaggi raddoppiano: si lotta contro la sedentarietà e si prevengono le malattie socializzando. Sono proprio questi, movimento e aggregazione, i due cardini su cui si fonda l’esperienza dei Gruppi di Cammino. Si tratta di un’ importante opportunità presente sul territorio per promuovere il benessere psicofisico delle persone, indirizzandole verso uno stile di vita più dinamico, qualitativamente migliore. L’obiettivo è quello di ridurre il rischio di malattie strettamente collegate alla sedentarietà, ritenuta uno dei principali fattori di rischio per numerose patologie croniche dell’età adulta.

Movimento e aggregazione

Un gruppo di camino è formato da un nucleo di persone che si incontrano con regolarità una, due o più volte alla settimana, per camminare insieme per circa 30-45 minuti, talvolta anche più. Generalmente la supervisione della passeggiata è affidata ad uno o due volontari (definiti Capi Passeggiata) che accolgono e guidano i partecipanti. Si cammina in giorni e orari concordati, lungo percorsi urbani o extraurbani scelti in base a caratteristiche di sicurezza e piacevolezza. La partecipazione è libera e gratuita. Ogni partecipante può adattare l’impegno fisico alle proprie attitudini e possibilità: l’obiettivo a cui si mira non è la qualità della prestazione quanto la regolarità dell’esercizio. L’organizzazione dell’esperienza, che è promossa dalle Aziende Sanitarie Locali, è sostenuta dai Comuni e dalle Associazioni del territorio.

Perché camminare?

Per quel che riguarda gli aspetti strettamente sanitari, sono molte le evidenze scientifiche che hanno riconosciuto l’efficacia dell’esercizio fisico di moderata intensità, purché svolto in “giusta” dose durante l’arco della vita. Per le persone adulte è raccomandata un’attività motoria di 30 minuti al giorno per almeno 5 volte alla settimana (secondo le indicazioni della World Health Organization). Tra le attività moderate viene incluso anche il cammino a passo spedito. Se praticato con regolarità, esso procura ampi benefici per la salute, sia nell’immediato che in un’ottica di prevenzione. Tra i vantaggi ormai universalmente riconosciuti: la riduzione di colesterolo e trigliceridi, la protezione dalle malattie cardiovascolari (Ipertensione, Infarto, Ictus) oltre che da Obesità e Diabete. Addirittura, nel caso di alcune malattie come la Sindrome Metabolica, il cammino può essere considerato un vero e proprio farmaco, che il medico “prescrive” per curare la malattia ed allontanare la comparsa di complicanze. Camminando, per di più, si contribuisce a prevenire alcuni Tumori come quello del colon e della mammella, ma anche a combattere le malattie dell’invecchiamento, l’Osteoporosi, la disabilità, la riduzione delle facoltà mentali e, nel maschio, della potenza sessuale. Per non parlare, poi, dei risvolti sul benessere psicofisico ad ogni età: migliora l’autostima, contrasta l’isolamento e la Depressione. Il cammino ha inoltre il vantaggio di essere un’attività facilmente accessibile e alla portata di tutti, che valorizza il territorio e che è sostenibile da un punto di vista economico. Alle tante e riconosciute motivazioni sanitarie e psicologiche che lo rendono prezioso, va anche aggiunto il beneficio della socializzazione. Questo sembra essere lo stimolo più convincente a sostenere nel tempo la partecipazione delle persone, la caratteristica vincente che aiuta superare ostacoli e resistenze e ad aumentare la propria attività fisica.


 

I passi verso il cambiamento

La maggior parte delle persone riconosce il proprio stile di vita come poco attivo o sedentario. La ragione risiede in una somma di cause: la diffusione pervasiva delle tecnologie nelle azioni più semplici della vita quotidiana, l’uso/abuso dell’automobile, i ritmi convulsi di vita e di lavoro nei quali si viene risucchiati. A volte si cerca di bilanciare la scarsa attività motoria frequentando palestre, nell’illusione di mettere a tacere il senso di colpa. Queste, però, hanno costi elevati e limiti di orario, richiedono attrezzature e abilità. Anche in considerazione di tutte queste difficoltà, le evidenze scientifiche indirizzano oggi a puntare soprattutto sugli interventi orientati a sostenere la promozione dell’attività fisica come parte integrante delle abitudini quotidiane, in un’ottica di ottimizzazione ed economicità. Questo orientamento appare strettamente in linea con la Carta di Toronto, il documento redatto nel maggio 2010 da un gruppo di esperti del Global Advocacy for Physical Activity (Gapa), divenuto un testo di riferimento a livello mondiale per la promozione dell’attività fisica attraverso azioni semplici e sostenibili. Particolarmente utile su tutte appare oggi la scelta di camminare di più. La quantità “ideale” di cammino, quella a cui tendere, è stata stabilita pari a 10.000 passi al giorno, verificabile con facilità tramite l’uso di un semplice conta-passi da inserire nella cintura. Naturalmente essa deve risultare comprensiva delle attività familiari, come fare la spesa, portare fuori il cane, fare le pulizie e tutte le altre azioni di vita quotidiana indistintamente alla portata di tutti.

Unire l’utile al dilettevole

In questa cornice, l’organizzazione del Cammino di Gruppo da parte di Comuni, Aziende e Associazioni del territorio rappresenta oggi un’utile opportunità, un supporto al movimento offerto ai cittadini per migliorare il proprio stile di vita. L’occasione dell’ appuntamento periodico per camminare, permette di incontrare persone ed aiuta a combattere non solo la pigrizia, ma anche la solitudine e l’esclusione sociale, soprattutto per le persone anziane. Adottare questa buona pratica accresce, inoltre, la consapevolezza nelle persone, indirizzandole spontaneamente a desiderare di migliorare gradualmente la propria performance e a sfruttare altre semplici occasioni per muoversi di più, ad esempio utilizzando meno l’auto, utilizzando la bicicletta o preferendo le scale all’ascensore. Le ricadute di questa pratica motoria risultano quindi vantaggiose sul singolo, sulla società e sull’ambiente. Per sapere se esistono esperienze in atto nel proprio quartiere o paese oppure in zone limitrofe, basta rivolgersi all’Asl o al Comune di appartenenza: non sarà difficile trovare un gruppo a cui aggregarsi, per trascorrere qualche ora svolgendo attività fisica in piacevole compagnia, unendo in tal modo l’utile al dilettevole.

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