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Lo sport fa bene al cuore?

Autore: Dott. Mauro Borchini

Riprendere l’attività sportiva dopo un evento cardiovascolare è possibile ma bisogna affidarsi allo Specialista per valutare programmi personalizzati e le attività più indicate 

Il rapporto tra esercizio fisico e salute cardiovascolare è altamente consolidato a tal punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha lanciato, nel 2013, il piano globale per l’attività fisica chiamato “More active people for a healthier world” con lo scopo di ridurre del 15% il numero di persone inattive entro il 2030.

I rischi per il cuore

Partiamo dagli eventi più importanti che possono coinvolgere il Sistema cardiovascolare.
Nel caso in cui si sia stati colpiti da Infarto, lo Specialista prescriverà un trattamento farmacologico con lo scopo di aiutare la circolazione del sangue, ridurre la pressione arteriosa, il consumo di ossigeno ed i livelli glicemici (ossia la quantità di glucosio nel sangue). In caso di Ictus il trattamento può essere di tipo farmacologico o strumentale come l’Angioplastica, una metodica che ha lo scopo di dilatare un restringimento coronarico che riduce il flusso del sangue al cuore attraverso l’introduzione di uno o più cateteri a palloncino. In questo caso, si può in alternativa procedere con il posizionamento di dispostivi in grado di ripristinare una circolazione del sistema che è andato in crisi. I danni derivanti da questi eventi cardiovascolari possono assumere svariate sfumature e il rischio di recidive a breve si riduce con l’allontanarsi nel tempo, diventando minimo a circa un anno dall’esordio della malattia acuta. Dunque, nei primi tempi, si può riprendere a muoversi senza esagerare e senza compiere sforzi fisici troppo intensi.

Nei casi più complessi

Se l’evento è stato di grave intensità, è consigliato un periodo di Riabilitazione cardiaca in cui, attraverso il monitoraggio dei parametri vitali, a riposo e sotto sforzo, vengono studiati programmi personalizzati per il ritorno all’esercizio fisico. Saranno quindi il Cardiologo riabilitatore, il Neurologo e il Fisiatra a indirizzare il Paziente verso il programma di Riabilitazione più adatto.

I tempi di ripresa

Tenendo presente che ogni persona è in grado di riprendersi con tempi e modalità diverse, è importante ricordare come il recupero dipende, non solo dalla gravità dell’evento, ma anche dall’allenamento e dall’attività fisica a cui veniva sottoposto il corpo prima dell’evento cardiaco.

Importanza del movimento

Per ridurre il rischio di queste patologie, è molto importante praticare attività fisica, importante tanto quanto riprendere a farne dopo aver avuto un evento cardiovascolare.
Le domande ricorrenti dei Pazienti sono “Posso fare attività fisica se ho avuto un problema al cuore?”, “Quando posso riprendere e cosa posso fare?” La risposta è chiara: è possibile e bisogna riprendere l’attività fisica al più presto. Il come e il quanto viene definito dal Cardiologo di fiducia e varia da persona a persona, in base al tipo di evento cardiovascolare e agli esiti che questo ha avuto sull’intero organismo.

Fare sport dopo un evento cardiovascolare

Sicuramente è di fondamentale importanza riprendere l’esercizio fisico in modo lento e graduale: dai piccoli lavori domestici all’attività all’aperto, dalla camminata, aumentando gradualmente il ritmo, fino ad arrivare ad un’attività moderata.
L’ideale è ricominciare a camminare a una velocità non eccessiva per almeno 10-15 minuti al giorno, aumentando di uno o due minuti la camminata fino ad arrivare ai 45 minuti al giorno a passo sostenuto per almeno 3-4 giorni a settimana. La risposta all’esercizio dipende non solo dall’entità del danno subito ma anche dai farmaci assunti, che sono in grado di modulare la risposta del fisico all’attività.


Quali attività?

Gli sport consigliati per chi ha subito un evento cardiovascolare rientrano nella sfera dell’attività fisica aerobica, come camminare, sia all’esterno che sul tapis roulant, praticare jogging, ciclismo (o cyclette), nuoto e sci di fondo.
Importante sarà alternare anche con l’attività anaerobica con l’obiettivo di migliorare la massa e la forza muscolare; si consigliano, ad esempio, set di ripetizioni di pesi leggeri, corsa veloce, ecc. Per ogni gruppo muscolare sono consigliate una decina di ripetizioni di esercizi, con un recupero di almeno un minuto tra una serie e l’altra.

La valutazione dello Specialista

Quanto esercizio praticare e quali controlli eseguire dipendono dalla severità dell’evento e dai postumi lasciati, per questo è importante il confronto e la valutazione insieme al proprio Specialista di riferimento. Gli esami di controllo dovranno comprendere la valutazione della capacità funzionale del cuore, con Ecocardiogramma, Elettrocardiogramma secondo Holter e Test da sforzo. Non solo, sulla base di quanto ritenuto necessario dal Cardiologo, possono essere richiesti anche esami ematochimici, per la valutazione dei farmaci prescritti e la tollerabilità di quelli assunti.

Sport agonistico

È importante ricordare che le attuali norme di idoneità all’agonismo non concedono il rilascio del certificato dopo eventi cardiovascolari come l’Infarto o a seguito di stent ed Angioplastica. Inoltre l’idoneità all’agonismo non viene rilasciata in presenza di lesioni che mettono a rischio la salute del cuore.

Cuore, età e sport

Partendo dal presupposto che non esiste un’età inadatta allo sport, ad ogni fase della vita corrisponde uno specifico fabbisogno di attività fisica sia in termini di sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico sia per la prevenzione di numerose patologie.
In base all’età può variare la quantità di ore da dedicare allo sport che tendenzialmente diminuisce con il passare degli anni.
Anche il tipo di attività consigliata può cambiare: alle persone giovani vengono raccomandati sport “completi” come ad esempio basket, pallavolo o calcio, tutte attività che aiutano a sviluppare il coordinamento motorio e l’armonia del sistema muscolo scheletrico. Essendo però sport da contatto, questi potrebbero aumentare il rischio di traumi nelle persone più fragili.

Sport in età adulta

In linea di massima, in età adulta, lo sport più adatto è quello finalizzato al potenziamento muscolare e all’allenamento del sistema cardiocircolatorio: corsa, bicicletta, nuoto, sci di fondo, ecc. L’importante è praticare questi sport in rapporto alle proprie condizioni fisiche e nella modalità più corretta per evitare possibili effetti negativi causati dal sovraccarico di allenamento, sia dal punto di vista cardiovascolare sia muscolo scheletrico. Il rischio, infatti, è quello di esporsi al sovrallenamento che può portare a difficoltà di recupero, progressiva perdita della performance sportiva e, a livello cardiovascolare, a una frequenza cardiaca più elevata a riposo rispetto al normale e ad un minor incremento della frequenza quando invece ci si sottopone allo sforzo fisico.
A questa condizione si aggiungono stanchezza, compromissione della qualità del sonno e alterazioni dell’umore (essere più stanchi e demotivati), calo delle difese immunitarie con possibili infezioni (respiratorie o gastrointestinali) ed esposizione ad un maggior rischio di infortuni traumatici e osteoarticolari.

Consigli per la terza età

Ricordando l’importanza dello sport in età avanzata, è consigliabile svolgere sedute di ginnastica a corpo libero, camminate, Pilates, bicicletta e nuoto per favorire il mantenimento della coordinazione motoria e del tono muscolare e prevenire l’insorgenza di patologie causate dalla sedentarietà, come l’Osteoporosi. Infine l’esercizio fisico, soprattutto se svolto in gruppo, può apportare un notevole beneficio psicologico allontanando ansia e depressione e contribuendo a mantenere a lungo lo status di autosufficienza della persona. L’attività sportiva è infatti un’ottima occasione per condividere momenti in un gruppo e per stimolare la personale volontà di superare i propri limiti.

Pianificare l’attività sportiva

Chi fa sport e ha avuto un evento cardiovascolare, per tornare a praticare attività fisica, deve fare riferimento a un team di Specialisti dedicati: dal proprio Cardiologo al Medico sportivo, lo Specialista adatto se si presentassero problemi specifici, dal Dietologo allo Specialista in Scienze motorie (il Fisioterapista). Con la loro professionalità è possibile studiare ritmi di allenamento adeguati e un’alimentazione adegu

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