Stampa questa pagina

Doppio mento, come ridurlo?

Autore: Prof. Raffaele Rauso

La possibilità di scegliere l’opzione più opportuna sulla base delle proprie necessità, consente al Paziente di contrastare con efficacia questo disturbo fisiologico 

L’accumulo di grasso nella regione anteriore del collo, subito sotto il mento, è una condizione generalmente denominata “doppio mento”. L’eccesso di adipe in questa zona è di norma presente nelle persone in sovrappeso ma, per motivi genetici e/o costituzionali, è possibile trovarlo anche in Pazienti con un peso tendenzialmente ottimale. Accade poi spesso che persone oltre i quarant’anni lamentino la presenza di adipe in eccesso anche quando non è effettivamente così. Il naturale processo di invecchiamento, infatti, determina una perdita fisiologica di elasticità della pelle che, naturalmente, interessa anche il collo, determinandone un accumulo più o meno marcato proprio nell’area del “doppio mento”. Prima di pensare ad un eventuale trattamento, quindi, occorre essere certi che la problematica sia realmente legata ad un’eccessiva presenza di grasso.

Ridefinire i tessuti del viso

Il “doppio mento”, quando presente, determina una perdita di definizione del terzo inferiore del volto che, osservato di profilo, denota un appesantimento, conferendo un aspetto poco piacevole e una contestuale perdita di definizione dell’angolo cervico-mentoniero. Un trattamento mirato alla riduzione del grasso vuol dire intervenire sullo stato di tensione dei tessuti circostanti: la pelle al di sopra dell’adiposità, quindi, andrà incontro ad una moderata retrazione; per questo motivo, in seguito al trattamento, si noterà un progressivo miglioramento della tensione della cute che lo ricopre con potenziale ridefinizione dell’angolo cervico-mandibolare.

Chirurgia, sì...

Una volta accertata l’effettiva presenza di “doppio mento”, il primo quesito da porsi è se intervenire chirurgicamente oppure affidandosi a procedure non chirurgiche. Per quanto riguarda l’opzione chirurgica, la rimozione del grasso in eccesso può avvenire attraverso un intervento ambulatoriale di Liposcultura del collo; in altre parole, vengono inserite delle cannule, con diametro progressivamente più piccolo, che aspirano il grasso in eccesso. Questo intervento, la cui durata è inferiore ai 30 minuti, viene eseguito in anestesia locale con una leggera sedazione del Paziente che, al termine della stesso, indosserà una guaina cervicale, fissa per le prime 48 ore, poi da applicare solo nelle ore notturne per i successivi dieci giorni circa. Benché si tratti di una procedura chirurgica e quindi, come tale, possa avere delle complicanze, non prevede una vera e propria degenza e, se eseguita da mani esperte, risulta sicura e risolutiva. Negli ultimi dieci anni, la Liposcultura ha visto l’introduzione di dispositivi medici in grado di aumentare la possibilità di tendere la pelle del collo al di sopra dell’adiposità localizzata. Tali procedure sono leggermente più lunghe rispetto alla tradizionale Liposcultura, ma possono dare risultati migliori in termini di definizione cervico-mentoniera; tuttavia potrebbero verificarsi retrazioni eccessive responsabili di un aspetto irregolare del collo e/o eventuale necrosi “da calore” della cute del collo.

... o no?

Il “doppio mento” può essere trattato anche mediante infiltrazione di farmaci che facilitano la degradazione dei lipidi oppure con l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali. Ciò che differenzia tale approccio da quello chirurgico è il tempo necessario a raggiungere il risultato sperato: mentre la Liposcultura permette di notare fin da subito i miglioramenti, sebbene il tessuto cutaneo sovrastante appaia inizialmente rigido, per le procedure non chirurgiche, spesso, può rendersi necessaria più di una seduta.


Sciogliere il grasso in eccesso

Per quanto riguarda i farmaci che facilitano la degradazione dei lipidi (adipocitolitici), volgarmente chiamati “punture sciogli-grasso”, il maggior farmaco utilizzato è l’acido desossicolico. Una volta iniettato nel tessuto adiposo, determina una modifica della permeabilità delle membrane che vanno incontro ad un progressivo rigonfiamento fino ad una rottura dovuta al graduale ingresso di liquidi nella cellula. Tale processo si verifica in circa 28 giorni; successivamente inizierà il naturale processo di rigenerazione dell’organismo che permetterà di osservare il risultato dopo circa 90 giorni dalle infiltrazioni. Ecco, quindi, che dopo 3 mesi sarà possibile valutare l’opportunità o meno di eseguire un’altra infiltrazione. Le infiltrazioni di acido desossicolico sono rapide, anche se inizialmente dolorose, e vengono eseguite presso lo studio del Professionista senza necessità di ricovero; prevedono un rigonfiamento dell’area infiltrata per le prime 2-3 settimane determinando una notevole “degenza sociale” di cui il Paziente deve essere consapevole prima di sottoporsi al trattamento. Come tutte le procedure mediche, non è priva di possibili complicanze. Tuttavia, se ben eseguita, la possibilità che si manifestino diventa prossima allo zero.

I benefici del freddo...

Per quanto riguarda l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali, possiamo distinguere tra quelle che sfruttano il freddo o il caldo. Rispetto alle prime, la procedura più nota è sicuramente la Criolipolisi, tecnica che prevede l’applicazione di una ventosa in silicone sulla parte da trattare collegata ad un macchinario che aspira il grasso in modo calibrato; quindi, inizia la fase di raffreddamento, con conseguente congelamento della zona interessata per circa 30-40 minuti. Ciò provoca la morte delle cellule di grasso con progressiva riduzione dell’adiposità. Tale procedura può essere eseguita in ambulatorio senza alcuna necessità di ricovero e, analogamente all’acido desossilico, non ha effetto immediato, producendo, per le prime settimane, arrossamento e irrigidimento dell’area trattata. Anche in questo caso i risultati potranno essere valutati non prima di 3 mesi dalla seduta. Come per tutte le procedure non invasive, il raggiungimento del risultato desiderato, può richiedere più di una sessione. Anche la Criolipolisi, infine, può determinare reazioni avverse.

... e del caldo

Le apparecchiature elettromedicali che sfruttano il caldo, invece, sono generalmente caratterizzate da micro sonde, a volte non più spesse di un capello, che vengono introdotte nell’area del sotto mento dove il calore rilasciato determina uno scioglimento delle cellule adipose. Anche per questa procedura i risultati non saranno immediati e sarà necessario attendere alcune settimane. L’entità del rossore e del gonfiore post trattamento appaiono più contenuti rispetto alle opzioni che sfruttano il freddo ma, anche in questo caso, esistono potenziali complicanze. Per concludere, la Liposcultura viene considerata, ad oggi, il miglior trattamento per il “doppio mento”, sebbene ogni procedura debba essere contestualizzata con il Paziente, che potrebbe preferire un trattamento mini invasivo, quest’ultimo, da valutare anche in base all’esperienza del Professionista a cui ci si rivolge e alle apparecchiature di cui dispone.

Cron Job Starts