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Cosmesi vegana, non solo moda…

Autore: Dott.ssa Maria Elena Setti

Grazie all’utilizzo di derivati innovativi, naturali e vegetali, oltre al benessere della pelle, si favoriscono una produzione e un consumo più sostenibili

Oggi circa la metà delle consumatrici donne sceglie un prodotto di Cosmesi vegana; lo giudica più sicuro, affidabile e buono non solo per la pelle ma anche per il pianeta.
Molti brand famosi in tutto il mondo creano linee cosmetiche completamente vegane, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia che sembra aver reso le persone sempre più sensibili ai prodotti privi di derivati animali. Anche sui social, digitando “#vegan”, vengono visualizzati oltre 90 milioni di post: è solo una moda oppure una vera e propria rivoluzione?

Naturale, biologico...

Sempre più spesso sfogliamo pubblicità di prodotti cosmetici vegani oppure articoli che parlano di Cosmesi “vegan”, naturale e “cruelty-free”, ma cosa significano queste diciture? Un prodotto definito naturale in realtà non vuole dire nulla di preciso: potrebbe esserci, ad esempio, qualche estratto di origine vegetale, ma trovarsi all’interno di una formulazione mulazione ben poco ecologica, magari contenente paraffina e siliconi.
Un prodotto biologico è un cosmetico che contiene estratti di piante da agricoltura biologica ma, anche qui, la formulazione potrebbe contenere sostanze non ecologiche, mentre un prodotto eco-bio, al contrario, sceglie soltanto ingredienti compatibili con la pelle e con l’ambiente, con un occhio di riguardo anche al packaging e al tema della sostenibilità, così da avere un basso impatto ambientale; ma un prodotto biologico o eco-bio potrebbe contenere derivati animali come latte, miele, bava di lumaca e collagene, mentre il cosmetico vegano è un preparato che non contiene alcun derivato animale.

... o vegano?

Un cosmetico vegano, quindi, per essere tale, non deve contenere derivati animali (lanolina, cera d’api, collagene, latte, bava di lumaca, perle) o sostanze che, direttamente e volontariamente, comportino l’uccisione, la detenzione e/o lo sfruttamento di animali.
Un cosmetico vegano, in altre parole, non deve contenere composti non etici o che possano provocare l’estinzione di piante o animali: nell’ormai celebre caso dell’olio di palma, ad esempio, oggi molte aziende certificano che il loro olio e i derivati provengono da fonti rinnovabili e sostenibili e che non comportano deforestazione.

No ai test sugli animali

Dall’11 marzo 2013, per legge, in tutta Europa non è più possibile testare né le materie prime né il cosmetico finito sugli animali e, dallo stesso anno, ne è proibita anche la vendita. Tuttavia occorre prestare molta attenzione alla dicitura “non testato sugli animali” riportata sui cosmetici in commercio, in quanto potrebbe indurre i consumatori a pensare che il prodotto vanti caratteristiche di unicità... che, al contrario, non ha per il semplice fatto che in tutta Europa è severamente vietato condurre test su animali.
Nel resto del mondo (80%), purtroppo, questo genere di sperimentazioni è ancora permessa e, in alcuni casi, è addirittura obbligatoria, motivo per cui il Parlamento europeo si sta muovendo perché il divieto venga esteso a tutto il pianeta entro il 2023.
Dal 1 maggio 2021 anche la Cina ha sancito lo stop ai test e alla sperimentazione animale sui prodotti di importazione. Seppur su preparati speciali come le creme solari, i prodotti per bambini e le tinte per capelli, resti ancora in vigore la vecchia normativa, questi sono comunque passi fondamentali verso uno stop definitivo e globale a questo genere di test.

Cosmetico vegano e cruelty-free

A questo punto è importante distinguere anche un prodotto vegano da uno “cruelty-free”: mentre il primo implica non solo l’assenza di derivati animali, ma anche di eventuali test, un prodotto “cruelty-free” (conosciuto con il simbolo del “leaping bunny” ovvero il coniglietto che salta) non contiene alcun ingrediente testato su animali (in Europa, come abbiamo detto, è già così per tutti i cosmetici) ma potrebbe contenere derivati come latte, miele e cera d’api che non si possono definire vegani ma, comunque, non hanno provocato in modo diretto la morte dell’animale; sostanze come collagene e cocciniglia, invece, responsabili della morte diretta dell’animale, sono vietati. Quindi, non tutti i prodotti “cruelty free” sono anche vegani, mentre un prodotto vegano è anche non testato sugli animali.


 

Senza dimenticare il packaging

Un altro aspetto molto interessante di un cosmetico vegano certificato è che vengono presi in considerazione anche il packaging e l’etichetta, in quanto potrebbero nascondere colle, tappi e inchiostri di origine animale.

Un cosmetico vegano è anche un prodotto “green”?

Un prodotto vegano considera anche l’impatto sull’ambiente: non tutte le certificazioni lo esplicitano, ma è un aspetto importante per chi ha davvero a cuore l’ambiente.
In un preparato vegano, ad esempio, non dovrebbero mai esserci siliconi, petrolati e filtri chimici che contribuiscono all’inquinamento dell’ambiente in cui vivono piante e animali e che, spesso, distruggono risorse uniche preziose come i coralli marini.
Imparare a leggere un’etichetta cosmetica, quindi, è il primo passo per poter scegliere un prodotto in modo più consapevole, ma non dimentichiamo che esistono certificazioni specifiche che permettono di capire se sia realmente privo di sofferenza animale.

Una risorsa per la salvaguardia del pianeta

I prodotti cosmetici vegani non sono solo una moda, ma una vera e propria esigenza per rendere la Cosmesi sempre più sostenibile grazie all’utilizzo di sostanze naturali e innovative, come ad esempio le fermentazioni o l’utilizzo di enzimi in grado di rendere i principi attivi vegetali più biodisponibili sulla pelle, risultando quindi non solo più “green” ma anche più efficaci. D’altra parte la Cosmesi vegana, oltre alle implicazioni etiche, escludendo molte sostanze chimiche e animali, potrebbe essere un’ottima soluzione per le pelli più sensibili, delicate e reattive. È però importante ricordare che vegano non significa biologico, per questo è fondamentale leggere bene l’etichetta e controllare eventuali certificazioni. Oltre alla skin-care anche il make-up diventa sempre più “vegan”: intere linee di Cosmesi decorativa, infatti, dai rossetti, agli ombretti, dalle BB cream fino alle colorazioni per capelli preferiscono ingredienti vegetali, minerali e non animali.

Principi attivi vegani

Tutti gli oli e i burri vegetali sono ottimi principi attivi per la Cosmesi vegana, come ad esempio l’olio di mandorle dolci ad azione emolliente, quello di argan con proprietà anti-age, l’olio di ribes lenitivo, quello nutriente di avocado e, infine, il classico burro di karité elasticizzante e protettivo, ognuno specifico per tipi diversi di pelle. Anche l’acido ialuronico da biotecnologica non utilizza derivati animali, mentre sfrutta la fermentazione batterica a partire da zucchero, glicerina e altri vegetali, in modo da avere un prodotto altamente performante per l’effetto idratante e anti-aging sulla cute ma, allo stesso tempo, rispettoso degli animali. Ancora gli idrolati di rosa, lavanda e camomilla, oltre agli oli essenziali puri, sono tutte sostanze di origine vegetale che danno ottimi risultati se utilizzati sulla pelle, uniti al profumo gradevole che apporta benefici su psiche (aromaterapia) ed emozioni; molto interessanti anche gli estratti da bio-liquefazione molecolare tramite enzimi, per esempio su bucce di uva nera, che rendono più biodisponibili i polifenoli, famosi per le loro proprietà antiossidanti. Tinture madri, gemmoderivati e oleoliti, infine, sono anche loro vegani e arricchiscono la Cosmesi con principi attivi utili e rispettosi dell’ambiente. Da ultimo, vitamine, sali minerali e argille sono ottimi ingredienti “vegan” da inserire nella nostra “routine” quotidiana di cura della pelle come preziosi alleati antiossidanti, remineralizzanti, lenitivi e detox. 

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