Autore: Dott.ssa Flavia Senapeschi Garita

 

Che cos’è il fabbisogno calorico

Il fabbisogno calorico giornaliero rappresenta quindi la quantità di energia (calorie) di origine alimentare che dobbiamo assumere quotidianamente per far fronte alle funzioni fisiologiche vitali e all’attività lavorativa e fisica in generale; il fabbisogno calorico deve compensare il dispendio energetico durante la giornata. Se le calorie introdotte sono le stesse di quelle consumate, il soggetto manterrà un peso corporeo costante; se invece l’apporto calorico è inferiore o maggiore al fabbisogno energetico giornaliero, si tenderà a dimagrire o a ingrassare.
Anche se, in condizioni di normalità, il dispendio energetico basale dell’essere umano varia da 0,8kcal/min a 1,2kcal/min, i valori sono diversi per ogni individuo, visto che viene influenzato da diversi elementi, tra cui il metabolismo basale, il grado di attività fisica, l’effetto termico degli alimenti. Pertanto, per conoscere il fabbisogno energetico totale individuale occorre conoscere fattori quali età, sesso, composizione corporea, assunzione degli alimenti, stato di salute e grado di attività fisica giornaliera. Vediamo ora i tre fattori che influenzano maggiormente il dispendio energetico giornaliero.

Il metabolismo basale

Il metabolismo basale è responsabile del maggiore dispendio energetico giornaliero (60-75%) e rappresenta la quantità di calorie giornaliere necessarie per garantire il buon funzionamento dei processi fisiologici del corpo quali ad esempio respirazione, circolazione, metabolismo cellulare, attività ghiandolare e controllo della temperatura corporea. Risulta maggiore negli individui che hanno una più alta quantità di massa magra, rispetto a coloro con maggiore quantità di massa grassa. Quindi, solitamente è maggiore negli uomini rispetto alle donne, nei soggetti giovani rispetto agli anziani, così come nell'atleta rispetto a una persona sedentaria.
Nell'anziano si può osservare un calo “fisiologico” del metabolismo, in quanto l’invecchiamento generalmente porta ad una perdita della massa muscolare. Una riduzione della massa magra può essere presente anche in caso di diete dimagranti ipocaloriche “fai da te” senza un corretto apporto proteico, che portano il soggetto a ottenere inizialmente un “soddisfacente” e rapido calo del peso che però verrà recuperato subito dopo con gli interessi; questa situazione molto comune tra la popolazione in sovrappeso o colpita da Obesità viene denominata Sindrome dello yo-yo, patologia che provoca il rallentamento del metabolismo. Quindi bisogna stare attenti a non procurarsi disagi metabolici nel tentativo di dimagrire senza consultare un Esperto. 

L’attività fisica

L’attività fisica copre fino al 15-30% del dispendio energetico totale giornaliero, ed è la percentuale che può subire le maggiori variazioni in rapporto al livello più o meno elevato di sforzo fisico e al tempo dedicato alla pratica di un’attività fisica. La pratica sportiva è certamente il modo più efficace per aumentare il dispendio energetico di un individuo. Nelle discipline sportive più faticose, e soprattutto negli sport di lunga durata, la quota del dispendio energetico connessa all’attività fisica può arrivare fino al 50% ed oltre di incremento energetico rispetto al valore riferito ad un tipo di vita moderatamente attivo.

L’effetto termico degli alimenti

Consiste nell’energia spesa nei processi di digestione, assorbimento, metabolizzazione e nel deposito degli alimenti, e ha una minore influenza sul metabolismo totale. Tale impatto può variare in base alla quantità e alla qualità degli alimenti consumati: ad esempio, il consumo esclusivo di carboidrati e grassi possono aumentarlo di circa il 5%, mentre un’alimentazione esclusivamente proteica può aumentare fino a circa il 25% l’effetto termico degli alimenti.
Altri fattori che possono influenzare il dispendio energetico sono la temperatura corporea e l’uso di determinati farmaci.  

Come misurare il metabolismo basale...

Esistono diversi metodi per misurare il metabolismo basale, ovvero il dispendio energetico a riposo; tra questi la Calorimetria indiretta è senz’altro l’esame strumentale più preciso per ottenere tale misurazione, con l’unico svantaggio di essere una metodologia ad alto costo e discreta complessità. Per tale procedura, bisogna infatti rivolgersi a Professionisti specializzati o a Strutture ospedaliere dotati dell’apparecchiatura necessaria (calorimetro).
La misurazione del metabolismo basale deve essere eseguita al mattino, in completo riposo fisico e mentale, e a digiuno da 10-12 ore.
Altro metodo per misurare il metabolismo basale è la formula di Harris-Benedict che fornisce una stima sufficientemente accurata del fabbisogno energetico totale. Ad oggi tale metodo di misurazione è certamente il più pratico, economico e di gran lunga il più utilizzato nell’ambito nutrizionale.