Autore: Prof. Carlo LesiCarla Musiani

 

Gli alimenti che ci proteggono

Passando a ricordare gli alimenti che possiedono un influsso positivo sul sistema immunitario va innanzi tutto ricordato lo yogurt. Numerosi studi hanno confermato la sua capacità di stimolare la produzione di gammainterferone, di esaltare l’attività dei linfociti NK, oltre a favorire la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B. Una recente sperimentazione ha dimostrato come lo yogurt possieda un’efficacia simile a quella del levamisolo, un potente farmaco immunostimolante attivo sui linfociti T.
Studiosi americani hanno dimostrato che mangiando ogni giorno 170g di yogurt è possibile prevenire raffreddori, febbre da fieno e diarrea sia nei giovani che negli anziani. I sintomi della febbre da fieno sono risultati 10 volte inferiori a quelli osservabili nei soggetti che non avevano consumato yogurt, mentre i raffreddori sono diminuiti del 25%. Allo yogurt è stata riconosciuta anche la capacità di combattere le malattie neoplastiche potenziando il sistema immunitario tramite l’azione dei batteri (“Lactobacillus bulgaricus”, “Streptococco thermophilus”) in esso contenuti che potenziano l’azione dei linfociti NK. L’attività antibatterica dell’aglio, nota fin dall’antichità, potrebbe non essere dovuta ad un effetto diretto sui batteri bensì ad un’azione stimolante sul sistema immunitario. Si è infatti osservato come l’estratto di aglio sia capace di stimolare i macrofagi a produrre maggiori quantità di sostanze dannose per i batteri e per le cellule degenerate.
L’assunzione di frutta e verdura rappresenta il caposaldo alimentare per far funzionare al meglio il sistema immunitario. Questi alimenti contengono molte sostanze, in particolare Vitamina C e Beta-carotene, che rafforzano il sistema immunitario.
Somministrando Beta-carotene a 60 volontari adulti è stato possibile incrementare il numero dei linfociti NK e l’attività dei linfociti T-helper. Dei due supporti integrativi utilizzati nello studio (30 e 60 mg/die per 2 mesi), quello più elevato è risultato essere maggiormente efficace. Tuttavia a distanza di due mesi dalla sospensione dei supplementi, le difese immunitarie sono tornate ai livelli di partenza. Il che significa che per assicurarsi l’effetto immunostimolante prolungato è necessario proseguire l’integrazione per lunghi periodi di tempo. Dato che i dosaggi di beta-carotene proposti dagli studiosi equivalgono a 5- 10 carote o 1-2 tazze di patate dolci, non c’è ragione di ricorrere alle integrazioni farmacologiche.