Peperoncino, professione antiossidante

Autore: Dott.ssa Melissa Righi

Oltre ad essere ricco di vitamina C, il Peperoncino ha un forte potere antiossidante

Nonostante diffuse credenze che erroneamente, associandolo al pepe, lo classificano come poco salutare, il Peperoncino può vantare, al contrario, numerose proprietà benefiche.
Usato come alimento fin da tempi antichi in Messico, dove veniva coltivato in modo massivo ed era la sola spezia utilizzata, è giunto in Europa grazie alla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Introdotto inizialmente in Spagna per poi essere esportato anche altrove, divenne così semplice da coltivare che si diffuse a macchia d’olio in tutta l’Europa.
Il nome scientifico della pianta, che appartiene alla famiglia delle Solanacee, è “Capsicum” che si diversifica in diverse specie; la più diffusa è il “Capsicum annuum” che comprende il Peperoncino usato in Italia, quello di Cayenna, che in assoluto è la varietà più piccante. Il Peperoncino è una pianta annuale, le parti consumate sono i frutti: bacche che contengono semi bianco-giallastri. I colori del frutto sono molteplici e vanno dal verde, passando per il giallo, rosso e arancione fino ad arrivare al bruno scuro.
Quattro composti del Peperoncino, tra cui flavonoidi e capsaicinoidi, hanno un effetto antibatterico, cosicché i cibi cotti col Peperoncino possono essere conservati più a lungo.

Piccantezza

La sensazione di piccante del Peperoncino è dovuta alla capsaicina che, in proporzione alla quantità disponibile nel seme, ne determina la piccantezza.
Il grado di piccantezza viene misurato con l’apposita unità di misura detta “unità di calore di Scoville” (SHU). Nella scala, in generale, un peperoncino con un gusto dolce è classificato con gradazione 0, mentre uno alquanto piccante, come quelli messicani, raggiunge i livelli massimi pari a 200.000 o persino 500.000 scoville.

Favorisce la digestione

Le sue principali virtù sono garantite dalla presenza della capsaicina, in grado di aumentare la secrezione di muco e di succhi gastrici. Inoltre, stimolando la peristalsi intestinale, favorisce il transito, l’evacuazione e il più rapido passaggio intestinale; in sinergia col potere antibatterico e antimicotico evita la fermentazione e la formazione di gas intestinali e tossine, in particolare le tossine della “candida albicans”, favorendo la digestione.

Antiossidante, ricco di vitamina C

Il Peperoncino è anche ricco di vitamina C, per questo si è dimostrato utile nella cura di Malattie da raffreddamento come Raffreddore, Sinusite e Bronchite.
Il Peperoncino ha un forte potere antiossidante, e questo gli è valso la fama di antinfiammatorio e antitumorale. L’uso sembra inibire lo sviluppo di manifestazioni cancerose a livello dello stomaco.
Alcuni ricercatori giapponesi e americani hanno scoperto che il Peperoncino rosso potrebbe avere un ruolo importante nella prevenzione del Tumore alla prostata. In particolare, secondo una ricerca condotta da Soren Lehmann del Cedars-Sinai Medical Center a Los Angeles, la capsaicina, l’alcaloide principale responsabile del piccante proprio del Peperoncino sarebbe in grado di indurre le cellule tumorali del Cancro alla prostata a innescare il processo di apoptosi, ossia morte programmata di tali cellule.
Da esperimenti condotti su cavie da laboratorio è inoltre emerso che i topi che assumevano capsaicina sviluppavano masse tumorali ridotte dell’80% circa rispetto ai topi che non ne mangiavano. Naturalmente tali primi risultati attendono di essere confermati da ulteriori studi e verifiche sull’uomo.


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